Nutrizione bambini: errori dei genitori

Di nutrizione bambini torna a parlare Valter Longo, autore di La nutrizione inizia da bambini. Ne ho già parlato, è libro tutto da colorare su alimentazione sana ed esercizio fisico, elaborato secondo i principi della longevità dalla Fondazione Valter Longo. L’organizzazione non-profit fondata dal Professor Longo nel 2017 ha l’obiettivo di promuovere uno stile di vita salutare e abitudini alimentari che possano rallentare e contrastare l’insorgenza di importanti patologie correlate all’avanzare dell’età. Il volume è pubblicato da ElectaKids, con le illustrazioni di Manuela Lupis. L’esperto a Vanity Fair parla anche degli errori dei genitori.

Quando gli si domanda quali siano gli errori più comuni dei genitori nella nutrizione dei bambini, Longo spiega: “Ce ne sono tanti, uno per esempio è dare ai figli troppe proteine: spesso i bambini, nelle varie fasce di età, mangiano oltre due volte il fabbisogno di proteine raccomandato da tutte le società pediatriche nel mondo. Il genitore non se ne rende proprio conto: i figli mangiano carne a scuola, poi tornano a casa e rimangiano carne, magari con le medesime porzioni dell’adulto, sebbene il fabbisogno quotidiano di proteine sia di 1 grammo per chilo”.
“Significa che se un genitore pesa 60 chili e il bambino 20, la porzione di carne di quest’ultimo dovrà essere un terzo rispetto all’adulto. Capita invece che in un solo pasto le quantità necessarie siano già triplicate. Se poi si offrono proteine al mattino e proteine alla sera, questo è disastroso”, chiarisce ancora il professore.
Longo spiega ancora: “Perché le proteine controllano alcuni fattori di crescita e – stando a studi recenti – controllano anche l’insulinoresistenza. Quindi gli stessi processi che rendono poi il bambino sovrappeso-obeso. Si pensa che la proteina renda più magr. In realtà la proteina può contribuire a rendere più grassi perché, creando appunto insulinoresistenza, mette il corpo umano in una modalità di conservazione dei grassi secondo la logica biologica ‘ho molto proteine, ho molte calorie, adesso le metto da parte in forma di grasso perché mi serviranno in un periodo più magro’”.
Gli errori dei genitori nella nutrizione dei bambini non finiscono qui: “Ci sono altre quattro ‘P’ da tenere d’occhio: pasta, pane, pizza e patate, che insieme alle proteine riassumono i problemi centrali della dieta del bambino. Il punto è che, con l’idea della dieta mediterranea, i genitori eccedono con l’offerta di questi alimenti, sia la mattina che la sera, e un bambino che si muove molto poco e segue quotidianamente questa alimentazione ovviamente non brucerà mai tutte le calorie in eccesso”.
“Non dico che non si debbano mangiare le quattro ‘P’. Dico però che non se ne dovrebbero mangiare più di quanto si brucia. Vanno benissimo per bambini pizza e patate. Ma se al giorno si consumano tra le 1.500 e le 2000 calorie e se ne assumono abitualmente 200 in più, ogni 30 giorni ci saranno circa 6000 calorie in più. Quindi circa mezzo chilo di grasso. Ed è così che una persona diventa sovrappeso”, sottolinea l’esperto.
Stando a Longo ci sono alimenti che bisognerebbe reintrodurre nella dieta dei piccoli: “Sì, ci sono, e anche per questo siamo arrivati quasi al 50% di soggetti sovrappeso-obesi in Italia seguendo gli americani che sono al 75%! Abbiamo dimenticato quasi del tutto anche la vera dieta mediterranea, che ormai non segue quasi più nessuno. E che comunque non basta”.
“I genitori sbagliano perché a casa non c’è più il minestrone fatto cinque volte alla settimana – prosegue – Quello era il giusto modo di mangiare. Magari versioni diverse di minestrone. Un giorno con pasta e ceci, un giorno con pasta e fagioli, un giorno con riso e lenticchie. Amidi, legumi e per metà, se non due terzi, verdure. Perché 50, 60 o 70 anni fa la povertà obbligava a mangiare in questo modo. Adesso non si fa più per varie ragioni, che non sono soltanto quelle del benessere. Spesso sono proprio le persone più povere, in Italia, a mangiare peggio, adottando una dieta ricca di zuccheri e cibi ultra processati”.
La nutrizione inizia da bambini

“La nutrizione inizia da bambini”, così recita il titolo del nuovo libro della Fondazione Valter Longo con le illustrazioni di Manuela Lupis, un volume che ha tantissimi disegni da colorare. E’ edito da Mondadori Electa e insegna ai piccoli a vivere sano e quindi a crescere bene e ad avere un’esistenza, si spera, più longeva.
Il numero dei bimbi obesi cresce ogni anno. La nutrizione inizia da bambini, proprio così. A La Cucina Italiana la Fondazione Valter Longo spiega: “L’obesità infantile in Italia non è legata all’abuso di cibi spazzatura come lo è in altri Paesi occidentali tipo gli Stati Uniti. Piuttosto all’eccesso di amidi, ovvero pasta, pane, pizza e patate. Sono alimenti potenzialmente sani che si possono – e si devono – introdurre nella dieta di ogni giorno. Ma i bambini italiani ne mangiano troppi a scapito di verdure, legumi, frutta secca. E tutti gli altri cibi che dovrebbero assumere per una dieta bilanciata e variegata”.
“C’è scarsa consapevolezza dell’obesità. Il 70% dei genitori di bambini obesi non si rende conto di avere un figlio che mangia in maniera eccessiva. E in tanti non sanno che l’obesità può esporre gravemente i bambini al rischio di soffrire di malattie croniche molto gravi molto presto. I bambini obesi corrono il rischio quadruplo di ammalarsi di diabete. Doppio di malattie cardiovascolari e di sviluppare fegato grasso non alcolico già prima dei cinquant’anni”, si precisa.
Per gli esperti non ci sono dubbi sul fatto che la nutrizione inizia da bambini: “Dovrebbero mangiare verdura e frutta di stagione, proteine derivanti da legumi e pesce azzurro, ma anche – a differenza degli adulti – da uova, formaggi e carne. Gli alimenti di origine animale (oltre il pesce), che non sono contemplati nella dieta della longevità degli adulti, sono invece previsti per i bambini perché sono in fase di crescita. Essenziale è che non se ne abusi: altra caratteristica dei bambini italiani è che consumano più proteine del fabbisogno, e anche questo non ne favorisce la crescita sana”.
“Si consigliano come sempre i 5 pasti al giorno, alternando continuamente gli alimenti. Per esempio per colazione meglio un giorno latte vaccino e quello dopo quello vegetale. Per pranzo e cena, poi, è importante variare le fonti nutrizionali: quindi cereali diversi, verdure diverse, proteine diverse”.
Bambini e dieta vegana

Bambini e dieta vegana per molti fanno a cazzotti. Per molti i piccoli non devono alimentarsi così, neppure con la semplice vegetariana. Claudia Veronica Carletti, nutrizionista che opera presso l’IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo, chiarisce a Fanpage.

Si può dare una dieta vegana o vegetariana ai bambini e non si rischia? “Sì se ben integrate. Ovviamente le due diete si differenziano. Se la vegetariana potrebbe non aver bisogno di integrazioni, quella vegana invece necessita per forza che bimbi o adulti integrino la vitamina B12. Poi è molto importante che la dieta sia sana, ricca di micro e macro nutrienti, carboidrati, proteine, verdure. E che per integrare i grassi si utilizzino semi e frutta secca”, dice l’esperta.
Si può iniziare sin dallo svezzamento: dieta vegana e bambini non sono poi così distanti. “A prescindere dal tipo di nutrimento che si scelga per il proprio bambino, non si può prescindere da un tipo di alimentazione responsiva. Ossia che metta al centro l’osservazione di come il bambino risponde. Soprattutto quando il genitore decide che il piccolo è pronto ad iniziare a mangiare cibi solidi, deve osservare se il bimbo è pronto. Se non apre la bocca, non mastica evidentemente non lo è e non va forzato” spiega la Carletti.
“Poi ovviamente bisogna essere preparati, ma generalmente i genitori che decidono di alimentare i propri figli con dieta vegana o vegetariana lo fanno perché già loro stessi seguono questa dieta. E quindi sono già formati sui livelli nutrizionali di queste alimentazione. Se così non fosse è molto importante avere un confronto con dietisti e nutrizionisti formati in questo campo. Perché ci sono un po’ di regole da seguire”, aggiunge la nutrizionista.
“Ci tengo a dire che però si può far male ai bambini anche con l’alimentazione onnivora, eccedendo con alimenti molto grassi come junk food, o con i cibi zuccherati. Abbiamo tanti bambini che mangiano dieta onnivora e mostrano percentuali di obesità pericolose. Le conoscenze sono fondamentali in tutte le diete insomma, se non si vuole fare del male ai bambini”, chiarisce ancora Carletti.
Alimentazione bambini: consigli esperto

L’alimentazione dei bambini è importantissima: è basilare insegnare ai nostri figli come bisogna mangiare. I consigli dell’esperto aiutano noi genitori a non commettere errori, a partire dallo svezzamento. Il dottor Sacha Sorrentino, biologo nutrizionista, spiega a La Gazzetta dello Sport come far approcciare correttamente al cibo i più piccoli.
Noi mamme e papà spesso non sappiamo cosa fare davanti ai capricci dei bambini che spesso con la giusta alimentazione fanno a ‘cazzotti’. I consigli dell’esperto ci danno una mano per far sì che la loro dieta, invece sia giusta, corretta. (altro…)
Back to school: alimentazione bambini

Per avere la sufficiente carica mentale e fisica i bambini devono osservare un’alimentazione mirata, ricca di nutrienti e ben bilanciata. Gli ingredienti dei loro pasti devono essere tutti di stagione e possibilmente non trattati. Con il ‘back to school’ questo diventa fondamentale. (altro…)
Bambini: dieta vegana e vegetariana no sotto i 5 anni

Non solo niente dieta vegana e vegetariana in gravidanza. No anche per i bambini sotto i 5 anni. Arriva l’altolà dei pediatri della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale.
I bambini devono mangiare ‘normalmente’. No a dieta vegana e vegetariana sotto i 5 anni.
Margherita Caroli, tra i massimi esperti di nutrizione pediatrica in Europa e collaboratrice anche dell’organizzazione mondiale della sanità, era spesso invitata a parlare di diete vegetariane. “A un certo punto mi sono detta che le opinioni personali non potevano più bastare, ma bisognava creare un documento oggettivo”, spiega. Il risultato è un lavoro che passa in rassegna oltre 120 studi internazionali e mette insieme i contributi della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, della Federazione Italiana Medici Pediatri, della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza e della Società Italiana di Medicina Perinatale. (altro…)