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Maritozzi con la panna

Mar 24
Scritto da Annamaria avatar

A Roma sono un’istituzione. Cosa? I maritozzi con la panna, perfetti per una merenda spaziale per i piccoli, che affrontano il cambio stagione un po’ stremati e hanno bisogno di energie fresche. Come prepararli a casa?

maritozzi con la panna

Per il lievitino occorre avere:

50 grammi di farina 00

50 ml di acqua

5 grammi di lievito di birra

1 cucchiaino di zucchero

Per l’impasto dei maritozzi con la panna:

200 grammi di farina di Monitoba

20 ml di latte

50 grammi di zucchero

40 ml di olio di seni

1 tuorlo

Scorza d’arancia

Per farcire:

200 ml di panna montata

Se vi piacciono lucidi, come quelli al bar, per spennellarli vi serve 1 tuorlo e un cucchiaio di latte

Cominciate dal lievitino. Fate sciogliere il lievito di birra nell’acqua insieme allo zucchero e alla farina. Lasciate lievitare per circa 1 ora. In una terrina, aggiungete all’uovo, lo zucchero, il latte, l’olio e la farina. Successivamente aggiungete al composto, il lievitino e la scorza di arancia. Lavorate l’impasto fin quando non sarà morbido ed elastico. Lasciate lievitare per 4 ore, poi formate dei panini allungati, metteteli in una teglia ricoperta di carta forno e fate ancora lievitare per 50 minuti. 

Quando i maritozzi saranno lievitati, spennellateli con tuorlo e latte ed infornate a 180° per circa 20 minuti. Quando saranno freddi, tagliateli al centro e farciteli con tanta panna montata. Se volete potete spolverarli con dello zucchero a velo. I maritozzi con la panna sono sublimi.

Benvenuta primavera!

Mar 23
Scritto da Annamaria avatar

Benvenuta primavera: finalmente è arrivata. Per spiegarne il vero significato basterebbe prendere la poesia di Gianni Rodari, un vero illuminato, e insegnarla ai bimbi. Se la maestra a scuola non l’ha ancora fatto, giocate con loro e fatela imparare a memoria. Si intitola: 21 marzo.

E’ una filastrocca che parla di rinnovamento e rinascita. E’ un concetto insito nella primavera, benvenuta perché dona speranza. Tutto pò sempre cambiare e si spera in meglio. Parla anche della ciclicità della natura, a contrasto con quella degli uomini, che devono ritrovare la loro primavera, gridandole di essere la benvenuta, in loro stessi, dimenticando le guerre, i contrasti, il male. E di questi tempi, sappiamo bene quanto ciò sia fondamentale.

Rodari ci insegna anche che sevre l’impegno di tutti per un mondo migliore, affinché sia 21 marzo sempre.

Ecco i suoi versi qui di seguito:

La prima rondine
venne iersera
a dirmi: “È prossima
la Primavera!
Ridon le primule
nel prato, gialle,
e ho visto, credimi,
già tre farfalle”.

Accarezzandola
così le ho detto:
“Sì è tempo, rondine,
vola sul tetto!”

Ma perché agli uomini
ritorni in viso
come nei teneri
prati il sorriso
un’altra rondine
deve tornare
dal lungo esilio,
di là dal mare.

La Pace, o rondine,
che voli a sera!
Essa è per gli uomini
la primavera.

Giornate Fai di Primavera 2025

Mar 22
Scritto da Annamaria avatar

Oggi, 22 marzo, e domani, 23 marzo partono le Giornate Fai di Primavera 2025. Sono il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce con visite a contributo in 750 luoghi speciali in 400 città, dai grandi capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici alle province, da Nord a Sud della Penisola. Un’occasione speciale per fare una gita in famiglia e poter visitare parchi e giardini storici, riserve naturali e oasi, monumenti storici.

giornate fai di primavera 2025

Queste Giornate Fai di Primavera 2025 sono speciali: si celebrano i 50 anni del Fondo per l’Ambiente Italiano. Nei vari siti le visite saranno a contributo libero, e sono rese possibili da migliaia di volontari FAI e di giovani che svolgono iil ruolo di ‘ciceroni’. La mappa dei luoghi è infinita: include ville e magnifici storici da mille e una notte. Qualche esempio? A Roma si potrà visitare il palazzo costruito per Alessandro Farnese, oggi sede dell’Ambasciata di Francia. E ancora apertura eccezionale anche a Palazzo del Collegio Romano, che dal 1975 ospita il Ministero della Cultura.

Per le Giornate Fai di Primavera 2025 a Milano si potrà accedere alla Torre Libeskind, il grattacielo progettato da Daniel Libeskind a CityLife, e anche a Palazzo Clerici, dimora affrescata dal Tiepolo. A Napoli, si potrà vedere Villa Rosebery, una delle tre residenze ufficiali del Presidente della Repubblica italiana, sulla collina di Posillipo. E così via. Non sprecate un’occasione così importante: andate con i vostri figli a vedere le meraviglie del bel Paese

Bambini: mal di primavera

Mar 21
Scritto da Annamaria avatar

Ci risiamo, oggi è arrivata la stagione più attesa dell’anno. E per i bambini, almeno alcuni di loro, si ripresenta il mal di primavera. Cos’è?

bambini mal di primavera

Il mal di primavera colpisce non solo i bambini. Anche noi adulti ne siamo soggetti.  le giornate si allungano e la luce solare è più forte e duratura. Il corpo deve adattarsi dilatando i vasi sanguigni e modulando la pressione. Questo perché in inverno il freddo rallenta il metabolismo. L’incremento della produzione di melatonina, che è l’ormone del sonno, accentua, quindi la necessità di dormire.

I sintomi del mal di primavera che possiamo riscontrare nei nostri bambini sono stanchezza, difficoltà di concentrazione, irritabilità, mal di testa, sensibilità ai cambiamenti del tempo. Può esserci anche una velata malinconia nei loro occhi. I piccoli mangiano di meno e vogliono più dolci.

I rimedi sono semplici: far trascorrere ai bimbi più tempo fuori, così da avere una bella iniezione di luce solare, che stimola la seratonina. I nostri figli devono consumare frutta e verdura fresca, bere tanta acqua e mangiare in modo adeguato cibi ricchi di vitamine come: 

  • Uova e carni bianche (vitamina B12);
  • Cereali, fagioli e verdure a foglia verde (vitamine B1 e B2);
  • Banane e carne di maiale, (vitamina B6);
  • Piselli, arance e funghi (vitamina B9);
  • Patate (vitamina B1, C e D);
  • Spinaci (per l’apporto di ferro, potassio e magnesio).

Zeppole di San Giuseppe al cacao

Mar 17
Scritto da Annamaria avatar

Le mangiamo solitamente normali, ma per il prossimo 19 marzo, Festa del Papà, per cambiare possiamo preparare le zeppole di San Giuseppe al cacao. Queste sono un po’ più dietetiche, diciamo così, perché cotte al forno. Ma ugualmente golose e squisite.

Per fare le zeppole di San Giuseppe al cacao occorre avere:

140 grammi di farina 00

30 grammi di zucchero

3 uova

25 grammi di cacao in polvere, 100 grammi di burro, 250ml di acqua

Un pizzico di sale

Per la crema:

250 grammi di mascarpone, 250ml di panna

50 grammi di zucchero a velo

Non dimenticate le amarene sciroppate per guarnirle sopra…

Prima di tutto dedichiamoci alla pasta choux. In un pentolino mettere il burro a tocchetti, il pizzico di sale, l’acqua e lo zucchero, a fiamma bassa mescolare e far sciogliere tutto. Togliere il pentolino dal fuoco e aggiungere la farina e il cacao amaro, mescolare fino a quando il composto non sarà amalgamato. Trasferire l’impasto in una ciotola e aggiungere le uova a una a una, impastare nuovamente. Trasferire ora il composto in un sac à poche con bocchetta a stella. Su una teglia con sopra la carta da forno formare delle ciambelline ci circa 10 centimetri di diametro. Cuocere in forno a 190° per 40 minuti. Quando saranno pronte, sfornare, far raffreddare e poi tagliare le zeppole di San Giuseppe al cacao a metà.

Adesso la crema. In una terrina mettere il mascarpone con lo zucchero a velo, lavorare con la fruta, versare anche la panna e montare il tutto. Sempre con l’aiuto di un sac à poche dentro il quale andrà messa la crema, farcire le zeppole e riempirle al centro. Decorare con l’amarena.

Disturbi alimentari: nello sport colpiscono il doppio

Mar 14
Scritto da Annamaria avatar

Dobbiamo stare sempre all’erta con i nostri bambini. I disturbi alimentari, come già detto, sono in vertiginoso aumento tra i più piccoli, con sintomi sempre più in età precoce. Sappiate anche che nello sport colpiscono il doppio. Come sottolineato dai dati di Fondazione Maria Bianca Corno, che promuove la Settimana Lilla, che si conclude domani, 15 marzo, al primo posto c’è la bulimia, seguita dall’anoressia. A seguire il Binge Eating disorder e gli EDNOS, i disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati, tra cui la vigoressia e l’ortoressia.

disturbi alimentari nello sport colpiscono il doppio

Nello sport i disturbi alimentari colpiscono il doppio. Laura Dalla Ragione lo chiarisce al Corriere della Sera. la psichiatra e direttrice della Rete di servizi sui DNA dell’Usl Umbria 1 e del Campus Biomedico di Roma spiega: “Le performance sportive sono diventate un momento di difficoltà per tantissimi giovani. L’incidenza di DNA è appunto doppia a parità di età e genere, ci sono moltissime ricerche che lo confermano. Lo sport, che è una cosa meravigliosa, per alcuni può diventare un fattore di rischio di disturbi alimentari”.

“Nello sport (specie in alcune discipline) spesso il problema scatenante è l’obbligo di mantenersi entro un certo peso per poter accedere alle gare – precisa la specialista –. Ma spesso il ragazzo o la ragazza che fanno attività sportiva hanno fame e non riescono a trattenersi come vorrebbero, così, per mantenere il peso, usano metodi di compensazione propri della bulimia, come il vomito autoindotto, i lassativi, i diuretici. E la bulimia non è meno rischiosa per la salute: può portare a squilibri elettrolitici dovuti all’azione del vomitare più volte al giorno. Se si abbassa la quota di potassio nel corpo si può anche arrivare a un arresto cardiocircolatorio”.

E’ evidente che i disturbi alimentari nello sport colpiscono il doppio, ma quali sono le discipline più a rischio? “Danza, ginnastica artistica, pattinaggio. In generale le discipline dove bisogna mantenere un certo tipo di corpo, un certo tipo di peso”. 

“Il mondo della danza più di tutte le discipline è a rischio perché è fuori dal Coni, non ha una Federazione, quindi, non c’è alcun tipo di controllo o normativa. Nella danza è diffusa la cosiddetta “triade dell’atleta”: associazione di un disordine alimentare, di amenorrea e osteoporosi. C’è un’incidenza nelle ballerine professioniste del 30% circa. La perdita delle mestruazioni può determinare conseguenze, oltre che cliniche, anche psicologiche e l’impossibilità di raggiungere un peso ‘normale’ in adolescenza può comportare ripercussioni sull’accrescimento osseo”, aggiunge.

Fate attenzione e vigilate, se vi accorgete che qualcosa non va, intervenite immediatamente con i vostri figli.

Decalogo per sonno migliore

Mar 13
Scritto da Annamaria avatar

I bambini dormono poco e male e l’insonnia tra di loro aumenta a causa anche dell’uso dei dispositivi elettronici durante le ore serali. In occasione della Giornata Mondiale del Sonno 2025, che ricorre venerdì 14 marzo e ha come slogan “Fai della salute del sonno una priorità”, la Simri (Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili), affiliata alla Società Italiana di Pediatria, lancia un decalogo per sfatare i principali falsi miti e diffonde consigli per un sonno migliore.

decalogo per sonno migliore

“Gli studi confermano che il sonno è essenziale per il corretto sviluppo cerebrale, la memoria, la regolazione emotiva e il rafforzamento del sistema immunitario”, spiega la Simri. Eppure, sottolinea, “il 20-30% dei bambini sotto i due anni e il 15% dei bambini con più di 2 anni soffre di insonnia. Il 12% dei bambini in età prescolare russa abitualmente, un problema spesso sottovalutato. La privazione di sonno negli adolescenti è in aumento, spesso a causa dell’uso di dispositivi elettronici nelle ore serali. Solo il 15% dorme le 8-10 ore raccomandate”.

La mancanza di un riposo ottimali ha conseguenze pesanti: difficoltà di concentrazione, irritabilità, calo delle prestazioni scolastiche, rischio di sovrappeso e, nel lungo periodo, problemi cardiovascolari e metabolici.

“Il sonno è un elemento fondamentale per la salute dei bambini e degli adolescenti, ma ancora troppo spesso viene sottovalutato. Con questa iniziativa vogliamo sensibilizzare genitori e operatori sanitari sull’importanza di un riposo adeguato, perché dormire bene significa crescere meglio”, afferma la presidente Simri Stefania La Grutta.

“Sfatare i falsi miti sul sonno è essenziale per migliorare le abitudini e la qualità del riposo. Troppo spesso credenze errate portano a comportamenti che penalizzano il benessere dei bambini. Il nostro obiettivo è fornire informazioni chiare e basate sulle evidenze scientifiche”, aggiunge Luana Nosetti, responsabile dei Corsi di Formazione Teorico-Pratici sui Disturbi Respiratori del sonno della Simri.

Il decalogo per un sonno migliore è necessario sfatare i falsi miti sul sonno.

“Se recupero nel weekend, posso dormire poco in settimana” → Falso! Il debito di sonno non si annulla dormendo di più nei fine settimana. Il corpo ha bisogno di un ritmo costante.

“Il russare nei bambini è solo un fastidio” → Falso! Russare più di tre volte a settimana per almeno tre mesi è una patologia da non sottovalutare. Può essere anche il segnale di apnee ostruttive del sonno, un disturbo che va monitorato perché può aumentare il rischio di malattie cardiache, comportamentali e di accrescimento.

“Gli adolescenti sono pigri se vanno a dormire tardi” → Falso! Il loro orologio biologico si sposta naturalmente in avanti, rendendo più difficile addormentarsi presto. Tuttavia, la scuola e gli impegni mattutini li costringono a dormire meno. La maggior parte dorme meno di 7 ore a notte accumulando debiti di ore di sonno.

“Usare il cellulare prima di dormire non incide sul sonno” → Falso! La luce blu riduce la produzione di melatonina e rende più difficile addormentarsi.

“Saltare il pisolino aiuta i bambini a dormire meglio di notte” → Falso! I bambini piccoli hanno bisogno di sonnellini per evitare stanchezza eccessiva ed eccitazione, che rendono più difficile l’addormentamento la sera.

“Mangiare cioccolato o bere bevande energetiche la sera non influisce sul sonno” → Falso! Caffeina ed energy drink possono rimanere in circolo per ore, disturbando il riposo notturno.

“Lasciare piangere un bambino lo abitua a dormire” → Falso! Il sonno sereno si costruisce con una routine rassicurante, non con il pianto prolungato.

“Se un bambino si sveglia spesso di notte, significa che ha già riposato abbastanza” → Falso! I risvegli notturni possono essere segno di problemi del sonno.

“Fare sport intenso prima di dormire aiuta il sonno” → Falso! L’attività fisica è utile, ma va evitata nelle 2-3 ore precedenti l’addormentamento perché accentua lo stato di veglia, la frequenza cardiaca e il livello degli ormoni dello stress.

“Un bambino che ha apnee nel sonno o ha dormito poco o male, il giorno dopo si addormenta a scuola” → Falso! Molti bambini, a differenza degli adulti o degli adolescenti, non si addormentano quando sono stanchi, ma diventano irritabili e iperattivi, e spesso vengono scambiati per bambini con problemi comportamentali.

Cinque regole d’oro per un sonno migliore.

1. Spegnere gli schermi almeno un’ora prima di dormire: la luce blu inibisce la produzione di melatonina, rendendo più difficile addormentarsi.

2. Andare a dormire e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno, anche nei fine settimana: la regolarità aiuta il corpo a stabilizzare il ritmo circadiano.

3. Creare una routine serale rilassante: leggere un libro, abbassare le luci e favorire un ambiente tranquillo.

4. Ascoltare musica rilassante prima di dormire: melodie dolci e suoni naturali possono favorire il rilassamento.

5. Garantire un ambiente sicuro per il sonno dei neonati: il lettino deve essere privo di oggetti, avere un materasso rigido e il bambino deve dormire a pancia in su per ridurre il rischio di SIDS.

Le ore di sonno raccomandate secondo l’American Academy of Sleep Medicine

Fascia d’età Ore di sonno raccomandate al giorno

Neonati (0-3 mesi) 14-17 ore

Lattanti (4-12 mesi) 12-16 ore (inclusi i sonnellini)

Bambini (1-2 anni) 11-14 ore (inclusi i sonnellini)

Prescolari (3-5 anni) 10-13 ore (inclusi i sonnellini)

Scolari (6-12 anni) 9-12 ore

Adolescenti (13-18 anni) 8-10 ore

Il decalogo è utilissimo e ci aiuta ad agire opportunamente coi nostri figli affinché abbiano una qualità di vita più sana.

Disturbi alimentari: primi sintomi già a 8 o 9 anni

Mar 11
Scritto da Annamaria avatar

I primi sintomi dei disturbi alimentari compaiono già a 8 o 9 anni. E’ pazzesco, ma è così. Le diagnosi in merito sono aumentate del 64%. I dati che arrivano tra i bambini sono più che allarmanti.

disturbi alimentari primi sintomi a 8 o 9 anni

Sul Corriere della Sera si legge che le diagnosi annuali all’ospedale Pediatrico Bambino Gesù per quel che riguarda i disturbi alimentari tra i bambini sono aumentate del 64% rispetto al 2019 ultimo anno prima della pandemia di Covid 19. Nella categoria DNA (disturbi della nutrizione e dell’alimentazione) rientrano anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID) e disturbi alimentari non altrimenti specificati (NAS). Secondo il Ministero della Salute a livello nazionale questa, che è una vera emergenza, ha toccato +35%. I primi sintomi sin da giovanissimi: già a 8 o 9 anni.

“I dati raccolti negli ultimi anni evidenziano un aumento dell’incidenza dei disturbi alimentari in età pediatrica e adolescenziale”, commenta Valeria Zanna, responsabile dell’Unità operativa semplice di Anoressia e Disturbi Alimentari dell’Ospedale.

Tra le cause dei primi sintomi, che arrivano già a 8 o 9 anni, l’abbassamento dell’età puberale delle bambine e i social network, sempre più diffusi tra i piccoli, che impongono modelli sbagliati. 

“Negli ultimi anni, i pazienti più giovani presentano quadri psicopatologici più gravi, sia per la sintomatologia alimentare che per le caratteristiche psicologiche associate. Inoltre, i nuclei familiari di questi pazienti risultano più sofferenti, con difficoltà comunicative, una maggiore fragilità emotiva e un funzionamento complessivo compromesso”, sottolinea ancora l’esperta.