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Bugie bambini: cosa fare

Feb 06
Scritto da Annamaria avatar

I bambini cominciano a capire la differenza tra la realtà e una storia tra i 4 e i 5 anni. Se in quel momento cominciano a dire bugie cosa fare? Come comportarsi per far capire loro che è sbagliato?

Gli psicoterapeuti affermano senza ombra di dubbio che dire bugie fa parte del percorso evolutivo dei bambini, della loro crescita. Spesso lo fanno per negare di aver fatto qualcosa di male, a volte anche solo per attirare l’attenzione su di sé. Ma se diventa un comportamento continuo cosa fare?

Le bugie dei bambini, a volte un meccanismo di autodifesa, perché annoiati o trascurati o troppo pressati da mamma e papà, ci fanno, però, rimanere male? Cosa fare dunque? Innanzitutto dobbiamo capirne le motivazioni e dare loro il buon esempio, non dicendone noi. Capire pure la gravità della menzogna: se è innocua o meno. 

Le punizioni sono abbastanza inutili, è dimostrato anche da recenti studi sul comportamento tra grandi e piccini. Anzi, il più delle volte sono controproducenti, al punto di avere un effetto contrario.

Una volta compreso la causa della bugia e da dove nasce, senza essere autoritari, dovremmo ascoltare nostro figlio, facendolo parlare, ironizzare con lui, spiegargli quando sia sbagliato mentire e quanto sia facile far venire alla luce la verità. Spiegare quanto sia importante la fiducia reciproca e quando invece sia dannoso dire una bugia. Raccontare al piccolo leggende e favole aiuta, proprio, a fargli capire come una storia sia differente dalla realtà quotidiana.

Funnel cake

Feb 03
Scritto da Annamaria avatar

Le funnel cake sono le frittelle dolci americane. Invece di preparare le famose ‘chiacchiere’, da noi qui a Roma frappe, per realizzare una merenda squisita o per un pomeriggio di festa dei bambini si possono realizzare e provare. Così facciamo anche, per una volta, qualcosa di diverso: che ne dite?

Per fare le funnel cake in casa occorre avere:

100 grammi di farina 00

100 ml di latte

2 cucchiai di zucchero semolato

1 uovo

Mezzo cucchiaino di bicarbonato

Ed eccoci pronti, non dimenticando, per, che per decorare le funnel cake serve lo zucchero a velo e che per friggere è sempre meglio l’olio di girasole. Rompete in una ciotola l’uovo, versate lo zucchero, usare la frusta e amalgamare, unire pure il latte e continuare a lavorare. Fare lo stesso con la farina e il bicarbonato. Il composto finale deve essere senza grumi, liscio e compatto. Adesso scaldate abbondante olio di semi in una padella capiente e con i bordi leggermente più alti. Trasferite la pastella dell’impasto in un imputo, o, più facile, in una bottiglietta. Versate mano a mano il contenuto a spirale nell’olio ben bollente. Le frittelle devono cuocere da entrambi i lati, dorate, vanno prelevate con un mestolo forato e lasciate scolare su un foglio di carta assorbente. Solo dopo vanno spolverate con lo zucchero a velo.

Carnevale: tradizioni

Feb 01
Scritto da Annamaria avatar

Manca ancora un po’ a Carnevale: in questo 2025 gGiovedì Grasso sarà il 27 febbraio, il Martedì Grasso il 4 marzo, ma ci si inizierà a travestirsi da prima e allora non perdiamo le tradizioni legate a questo. Ricordiamo pure che a  Milano e i territori sotto la diocesi ambrosiana si prolunga fino al sabato che precede la prima domenica di Quaresima, che sarà l’8 marzo.

carnevale tradizioni

Quali sono le più antiche tradizioni legate al Carnevale? Le maschere più iconiche le conosciamo tutti e dobbiamo insegnarle ai nostri bimbi. C’è Arlecchino, originario della Lombardia, con il suo inconfondibile costume a rombi. In Liguria, il Carnevale di Savona celebra Balarin,. A sud, in Campania, la maschera di Pulcinella .

Tra le tradizioni intramontabili c’è quella di Venezia, dove il periodo racchiude l’evento per eccellenza, con il celebre Ballo delle Maschere e per la Regata delle Mascherate sul Canal Grande. A Viareggio la festività assume toni di allegria e satira, con i suoi enormi carri allegorici che sfilano lungo le strade. La maschera simbolo è Burlamacco. A Ivrea c’è invece la celebre Battaglia delle Arance. Foiano della Chiana ha il Carnevale più antico d’Italia. Dal 9 febbraio al 9 marzo 2025 in questo borgo medievale toscano ci sarà la sua 486esima edizione.

Anche a Crema andranno in scena anche quest’anno tanti eventi, come pure a Sammichele di Bari, riconosciuto dal Ministero della Cultura come “Carnevale Storico d’Italia”. A Tricarico, in provincia di Matera, La festa inizia con l’accensione di un falò e il suono dei campanacci, che risvegliano il paese, e prosegue con rituali spirituali e folkloristici. Pensateci e magari portare i vostri figli a vederne uno dei tanti, se potete.

Pagelle: rischio ansia e frustrazione

Gen 30
Scritto da Annamaria avatar

Le pagelle, in arrivo tra pochi giorni, posso essere deleterie per i bambini. Dietro l’angolo c’è il rischio ansia e frustrazione. Daniele Novara, pedagogista, non ha dubbi sulle valutazioni numeriche e le classifiche a scuola: è fortemente critico a riguardo. Le definisce in un’intervista a Nostro Figlio “anticamera della competizione e della rivalità”.

pagelle rischi ansia e frustrazione

“Dare un voto non significa dare un giudizio, ma certificare una posizione in classifica in un determinato momento. La pratica dei voti numerici è inerziale e cristallizza la valutazione, che dovrebbe invece essere dinamica“, sostiene Novara. Le pagelle in questo modo sono fonte di ansia e frustrazione per i piccoli. Il rischio esiste. “I bambini non soffrono la valutazione in sé, ma le classifiche e la competizione. Inserire a forza gli alunni in schemi e tabelle provoca solo ansia e frustrazione“, afferma Novara.

Sarebbe molto meglio, secondo l’esperto, una “valutazione evolutiva”“La scuola del giudizio è l’anticamera della mortificazione e della demotivazione“, conclude.

Ricordo che primi di gennaio è stata pubblicata l’ordinanza ministeriale che introduce, alla scuola primaria, un sistema sulle pagelle di giudizi sintetici per ogni disciplina, educazione civica compresa. La valutazione si baserà su sei livelli: ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente e non sufficiente. Ci saranno giudizi sintetici e pure la valutazione del comportamento lo avrà  formulato collegialmente dal corpo docenti della classe dell’alunno. Questo, probabilmente, causerà meno disagi ai bimbi.

Biscotti all’arancia

Gen 28
Scritto da Annamaria avatar

E’ un frutto di stagione, perché non usarlo anche per un dolcetto? Anzi, soprattutto per quello, dato che fa anche bene, contenendo molta vitamina C. I biscotti all’arancia sono un’ottima idea per la merenda dei nostri piccoli grandi eroi di casa, i figlioletti.

Per fare i biscotti all’arancia in dispensa occorre avere:

  • 250 g di farina 00
  • 125 g di burro a temperatura ambiente
  • 170 g di zucchero semolato
  • ¼ di cucchiaino di lievito per dolci
  • la scorza di due arance grattugiata finemente
  • 2 cucchiai di succo d’arancia

Iniziate dal burro, tagliatelo a piccoli tocchi e mettetelo in un recipiente capiente. Unite zucchero, frullate con fruste elettriche, poi aggiungete il succo d’arancia e metà della scorza grattugiata, mescolate. Versate farina e lievito, precedentemente setacciati. Continuate ad amalgamare fino a quando l’impasto non sarà omogeneo. Dividetelo, quindi, in due cilindri, avvolgeteli con pellicola trasparente e fateli riposare in frigo per circa un’ora. Riprendete i cilindri, trascorso il tempo, e tagliate a fette l’impasto, formando così i biscotti. Metteteli su una teglia ricoperta di carta forno, usate la scorza rimasta per decorare i dolcetti sopra. Ora è il momento di cuocere i biscotti all’arancia, il forno deve essere a 180°, lasciateli dorare, circa 12 minuti. Ed eccoli pronti da gustare, ovviamente tiepidi, senza scottarsi…

Io rispetto gli animali

Gen 25
Scritto da Annamaria avatar

Ai nostri piccoli è necessario insegnare a rispettare tutti. Arriva un concorso nazionale di disegno per le scuole primarie e secondarie di primo grado che fa bene al cuore. Spero che siano in molti gli istituti che sceglieranno di partecipare. Io rispetto gli animali, ha un grande valore.

IO RISPETTO gli animali

Il comunicato stampa relativo al concorso spiega: “Gli animali hanno un ruolo importante nella vita e nel pensiero dei bambini, vengono inseriti molto spesso nei loro disegni, per diversi motivi, ma gli elaborati che arrivano con il Concorso ‘Io rispetto gli animali‘ sono un’interpretazione che nasce da uno sguardo nuovo su di loro, favorito dall’intervento educativo degli insegnanti che raccolgono il nostro invito a parlare in classe dei loro diritti. Sono aperte fino al 31 marzo le iscrizioni alla quinta edizione del concorso ‘Io rispetto gli animali‘, bandito da LAV con il logo del Ministero dell’Istruzione e del Merito”.

Il concorso è rivolto alle classi di Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado e premia i migliori gruppi di disegni sul tema del rispetto e della tutela di tutti gli animali, a prescindere dalla specie. Ogni alunno deve realizzare un disegno individuale, che sarà valutato insieme agli altri della sua classe considerati in un tutto coerente.

La scorsa edizione ha registrato la partecipazione di 1.030 classi e 18.500 alunni da tutta Italia. La proposta del concorso si inserisce a pieno titolo nell’ambito dell’educazione civica. Come specificato dalla Legge 20 agosto 2019, n. 92. Stabilisce che tutte le azioni sono finalizzate ad alimentare e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone, degli animali e della natura. Inoltre, le recentissime Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica contengono numerosi punti, anche tra gli obiettivi didattici, relativi al rispetto, alla cura e alla tutela degli animali.

Risalta la valenza didattica dell’iniziativa. Dal 2022 gli animali e la loro tutela sono stati inclusi nella Costituzione Italiana nella sezione dedicata ai principi fondanti della Repubblica.

Il rispetto degli animali, oltre al suo valore intrinseco, ha un’importanza chiave nello sviluppo della personalità di alunni e alunne. Lavorare attraverso il disegno stimola le classi a porsi interrogativi e domande sulla loro relazione con gli esseri di altre specie in un momento più che mai delicato per l’equilibrio del nostro pianeta.

Si può partecipare all’edizione di quest’anno registrando le classi nell’apposita pagina online e facendo pervenire gli elaborati entro il 31 marzo 2025. Il montepremi complessivo è di 4.000 euro in buoni acquisto. Sarà ripartito tra le migliori cinque classi di ciascuna categoria (Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado. Si aggiudicheranno un buono da 250 euro ciascuna. I tre Istituti che parteciperanno con più alunni, otterranno un buono da 500 euro ciascuno.

Nutrizione bambini: errori dei genitori

Gen 22
Scritto da Annamaria avatar

Di nutrizione bambini torna a parlare Valter Longo, autore di La nutrizione inizia da bambini. Ne ho già parlato, è libro tutto da colorare su alimentazione sana ed esercizio fisico, elaborato secondo i principi della longevità dalla Fondazione Valter Longo. L’organizzazione non-profit fondata dal Professor Longo nel 2017 ha l’obiettivo di promuovere uno stile di vita salutare e abitudini alimentari che possano rallentare e contrastare l’insorgenza di importanti patologie correlate all’avanzare dell’età. Il volume è pubblicato da ElectaKids, con le illustrazioni di Manuela Lupis. L’esperto a Vanity Fair parla anche degli errori dei genitori.

nutrizione bambini errori dei genitori

Quando gli si domanda quali siano gli errori più comuni dei genitori nella nutrizione dei bambini, Longo spiega: “Ce ne sono tanti, uno per esempio è dare ai figli troppe proteine: spesso i bambini, nelle varie fasce di età, mangiano oltre due volte il fabbisogno di proteine raccomandato da tutte le società pediatriche nel mondo. Il genitore non se ne rende proprio conto: i figli mangiano carne a scuola, poi tornano a casa e rimangiano carne, magari con le medesime porzioni dell’adulto, sebbene il fabbisogno quotidiano di proteine sia di 1 grammo per chilo”. 

“Significa che se un genitore pesa 60 chili e il bambino 20, la porzione di carne di quest’ultimo dovrà essere un terzo rispetto all’adulto. Capita invece che in un solo pasto le quantità necessarie siano già triplicate. Se poi si offrono proteine al mattino e proteine alla sera, questo è disastroso”, chiarisce ancora il professore.

Longo spiega ancora: “Perché le proteine controllano alcuni fattori di crescita e – stando a studi recenti – controllano anche l’insulinoresistenza. Quindi gli stessi processi che rendono poi il bambino sovrappeso-obeso. Si pensa che la proteina renda più magr. In realtà la proteina può contribuire a rendere più grassi perché, creando appunto insulinoresistenza, mette il corpo umano in una modalità di conservazione dei grassi secondo la logica biologica ‘ho molto proteine, ho molte calorie, adesso le metto da parte in forma di grasso perché mi serviranno in un periodo più magro’”.

Gli errori dei genitori nella nutrizione dei bambini non finiscono qui: “Ci sono altre quattro ‘P’ da tenere d’occhio: pasta, pane, pizza e patate, che insieme alle proteine riassumono i problemi centrali della dieta del bambino. Il punto è che, con l’idea della dieta mediterranea, i genitori eccedono con l’offerta di questi alimenti, sia la mattina che la sera, e un bambino che si muove molto poco e segue quotidianamente questa alimentazione ovviamente non brucerà mai tutte le calorie in eccesso”.

“Non dico che non si debbano mangiare le quattro ‘P’. Dico però che non se ne dovrebbero mangiare più di quanto si brucia. Vanno benissimo per bambini pizza e patate. Ma se al giorno si consumano tra le 1.500 e le 2000 calorie e se ne assumono abitualmente 200 in più, ogni 30 giorni ci saranno circa 6000 calorie in più. Quindi circa mezzo chilo di grasso. Ed è così che una persona diventa sovrappeso”, sottolinea l’esperto.

Stando a Longo ci sono alimenti che bisognerebbe reintrodurre nella dieta dei piccoli: “Sì, ci sono, e anche per questo siamo arrivati quasi al 50% di soggetti sovrappeso-obesi in Italia seguendo gli americani che sono al 75%! Abbiamo dimenticato quasi del tutto anche la vera dieta mediterranea, che ormai non segue quasi più nessuno. E che comunque non basta”. 

“I genitori sbagliano perché a casa non c’è più il minestrone fatto cinque volte alla settimana – prosegue – Quello era il giusto modo di mangiare. Magari versioni diverse di minestrone. Un giorno con pasta e ceci, un giorno con pasta e fagioli, un giorno con riso e lenticchie. Amidi, legumi e per metà, se non due terzi, verdure. Perché 50, 60 o 70 anni fa la povertà obbligava a mangiare in questo modo. Adesso non si fa più per varie ragioni, che non sono soltanto quelle del benessere. Spesso sono proprio le persone più povere, in Italia, a mangiare peggio, adottando una dieta ricca di zuccheri e cibi ultra processati”.

Biscotti al limone

Gen 21
Scritto da Annamaria avatar

I biscotti al limone sono un’ottima merenda per i vostri bambini. Anche a colazione sono buonissimi, soprattutto se fatti senza zucchero aggiunto. La forma migliore, soprattutto per i più piccini, è quella allungata, tipo ‘Plasmon’ per intenderci, così che possano tenerli comodamente nella manina.

biscotti al limone

Come si realizzano a casa i biscotti al limone? Per cuocerne una ventina occorre avere in dispensa:

300 gr farina 0

160 gr uvetta

40 gr mandorle

succo di un limone

40 ml olio semi

100 ml latte di mandorla

10 gr lievito istantaneo

Prima di tutto mettere in ammollo l’uvetta e tenerla così in una ciotola d’acqua per 10/15 minuti. Usando il mixer a immersione, versare in un contenitore l’uvetta, le mandorle, il latte di mandorla e il succo del limone e di seguito frullare il tutto. In una ciotola versare quindi il composto ottenuto e la farina con il lievito. Impastare usando le mani, mano a mano fare i biscotti al limone, o nella forma su detta o anche con formine divertenti. Metterli via via in una teglia ricoperta di carta forno e infornare a 180 gradi per circa 30 minuti. Prima di servirli, fateli raffreddare e poi ecco, il gioco è fatto.