Bambini: ripresa dopo le vacanze

La ripresa dei bambini dopo le lunghe vacanze non è facile. Dalla SIP arrivano 5 consigli dei pediatri ai genitori per gestire al meglio la sindrome del rientro.

Ma quali sono i 5 utili consigli per la ripresa dei bambini dopo le vacanze. La SIP innanzitutto chiarisce: “La cosiddetta sindrome da rientro dalle vacanze crea ansia in molti genitori, in realtà i bambini sono abitudinari per eccellenza e a loro basta poco per riprendere la routine, che non è solo sintomo di regolarità, ma anche di serenità”. Lo afferma la Presidente della Società Italiana di Pediatria Annamaria Staiano.
L’esperta aggiunge: “Un po’ di attività fisica, una passeggiata in famiglia, giochi con gli amici, aiutano ad accettare la fine delle vacanze, oltre che a mantenere uno stile di vita sano, utile tutto l’anno”.
Ecco i 5 consigli dedicaci a genitori per la ripresa dei bambini dopo le vacanze:
1.La gradualità: una strategia utile
“I bambini – spiega Rino Agostiniani, Consigliere Nazionale SIP – devono passare dalla vacanza alla vita di tutti i giorni in maniera graduale, in modo da avere il giusto tempo per riabituarsi al ritmo e apprezzare anche i lati positivi della ripresa delle attività abituali. Nel weekend, oltre ai compiti si potrebbero recuperare alcune buone abitudini delle vacanze: poca Tv, computer e smartphone, ore libere dedicate ad attività da fare insieme, meglio se all’aria aperta. Sia nel sonno che nelle abitudini alimentari -è quindi il suggerimento dell’esperto- non è indicato un cambio brusco di ritmi”.
2.Gradualità è la parola d’ordine anche con i dolci avanzati dalle Feste
Che fare di quel pezzo di panettone avanzato, dei torroni e di tutti i dolciumi nella calza della Befana che non si è avuto modo di mangiare? La premessa è che forse occorrerebbe essere più oculati in quello che si dona e si acquista, spesso in eccesso, durante le feste. “Anche in questo caso -prosegue Agostiniani- la parola d’ordine è comunque gradualità. E poi occorre essere fermi: se si dà al bambino da mangiare qualcosa di dolce, è bene che non si concedano altri strappi alimentari”.
3.Dormire all’orario giusto, per svegliarsi meglio
Il consiglio è semplice: bisogna andare a letto prima la sera per svegliarsi più sereni al mattino. “Non esiste un orario valido per tutti -precisa – ma se ad esempio si dovesse dare un riferimento per un bimbo nella prima età scolare, 5-6 anni, si potrebbe indicare come orario quello delle nove e trenta di sera. Tra le nove e le dieci in ogni caso”.
4.La colazione tutti insieme al mattino, uno dei momenti importanti della giornata
La colazione tutti insieme al mattino: è una cosa di cui concettualmente è facile parlare, ma che può essere complicata da mettere in atto. “Se si riuscisse ad avere un’organizzazione familiare per la quale al mattino si fa la colazione tutti insieme – sottolinea però Agostiniani- sarebbe una cosa importante, dal punto di vista dell’alimentazione così come dal punto di vista relazionale”.
5.Gli amici di sempre, stabilità e divertimento nella vita di tutti i giorni
“Incontrarsi con gli amici, condividere le esperienze delle vacanze, riprendere a giocare insieme renderà più facile il passaggio dalla spensieratezza e libertà della vacanza alla routine della quotidianità. Se per i più grandi anche i contatti telefonici hanno consentito di mantenere durante le Feste le relazioni con gli amici e i compagni, tramite telefonate, invio di messaggi audio o video per gli auguri, per i più piccoli è sempre consigliato il contatto diretto”.
Carnevale 2025

Come ogni anno arriva il tormentone: quando inizia il Carnevale 2025? Quest’anno c’è ancora da attendere poco meno di un mese. E per questo viene definito “tardivo”, accade quando la Pasqua cade, infatti, ad aprile.
Il Carnevale 2025 inizia con la Domenica di Settuagesima, che segna l’avvio del Tempo di Carnevale nella Chiesa cattolica. Questo periodo precede la Quaresima. Prende il via il 16 febbraio. Quindi i nostri bambini dovranno aspettare ancora un pochino per mascherarsi: magari farà anche leggermente più caldo, chissà. E dovranno pure aspettare per giocare all’aperto, nei cortei’ o alle feste e a lanciare i coriadoli.
Il Carnevale 2025 si conclude con il Martedì Grasso, quaranta giorni prima della Pasqua. Cade il 4 marzo. Il giorno successivo, il Mercoledì delle Ceneri, dà ufficialmente il via alla Quaresima.
Ecco tutte le date qui elencate:
- Domenica di Carnevale: 16 febbraio 2025
- Giovedì Grasso: 27 febbraio 2025
- Martedì Grasso: 4 marzo 2025 (scuole chiuse in molte regioni)
- Mercoledì delle Ceneri: 5 marzo 2025
La Santa Pasqua sarà, invece, domenica 20 aprile.
Picco influenza bambini

Dopo il ritorno dalle vacanze natalizie è previsto il picco di influenza tra i bambini. Il freddo non aiuta di certo. Il pediatra Italo Farnetani ad Adnkronos Salute propone ‘l’influenzometro’ per capire se è davvero una sindrome influenzale o meno quella che colpirà i piccolini.

“Proprio in questi giorni, e nei prossimi, c’è un brusco abbassamento delle temperature, che è uno degli elementi che determina la maggior diffusione delle infezioni durante il periodo invernale. Non è il freddo che fa ammalare. – precisa – Ma quando le temperature sono basse si sta maggiormente negli ambienti chiusi, con aria riciclata, elemento che facilita la trasmissione, soprattutto quando i riscaldamenti accesi rendono l’aria secca, e ciò impedisce che le particelle di polvere cariche di agenti infettanti vengano abbattute al suolo”
“In questo modo, invece, si spostano leggere perché sono ben asciutte e facilmente fanno breccia nell’apparato respiratorio dei presenti. Il consiglio è innanzitutto di aprire le finestre almeno 45 minuti al giorno, anche quando fuori è molto freddo. E non tenere mai i riscaldamenti eccessivamente alti. La temperatura di 19 gradi è ottimale. Si può mettere sopra le sorgenti di calore, in primis sui radiatori, un asciugamano di spugna bagnato, che serve a umidificare l’ambiente. Importante non rinunciare a stare all’aria aperta anche quando è freddo”, aggiunge.
Il picco di influenza tra i bambini potrebbe preoccupare. “Ecco allora l’influenzometro che ho elaborato per aiutare a distinguere le varie infezioni”, dice. Si tratta di un percorso scandito da una serie di domande o affermazioni. A seconda della risposta che più corrisponde alla situazione di chi sta usando lo strumento viene assegnato un punteggio. Sommando quelli ottenuti a ogni step, si potrà leggere il risultato: con un punteggio uguale o superiore a 210 “è influenza”. Con un totale da 190 a 205 l’esito è “dubbio”, ma se rifacendo il questionario il punteggio rientra sempre in questo range “non si tratta di influenza”. Con un totale uguale o inferiore a 185 “non è influenza, ma probabilmente si tratta di una malattia dovuta ad altri agenti infettivi”.
L’influenzometro valuta prima di tutto il periodo in cui si presenta la malattia (da dicembre ad aprile o da maggio a novembre), e se i media hanno già riportato dei primi isolamento di virus influenzale. E poi passa in rassegna i sintomi: dolore e sua localizzazione (alla schiena e alle articolazioni, mal di testa, mal d’orecchie, mal di pancia), febbre (superiore a 38,5° C e per quanti giorni); fastidi agli occhi (arrossati, con dolore quando si guarda lateralmente, con bruciore, con lacrimazione abbondante, appiccicati con secrezione gialla).
Nel percorso si valutano anche le condizioni di volto (arrossato o pallido) e pelle (calda e umida, normale), e la presenza di tosse (secca o catarrosa). Si passa poi alla gola (fa male, brucia, è secca), alla voce (rauca o normale), al naso (chiuso, con secrezione chiara e liquida), all’apparato digerente (per capire se sono presenti sintomi come vomito, diarrea o stipsi). Infine si approfondiscono le condizioni generali (malessere, svogliatezza, ci si stanca con facilità, mancanza di appetito). Il test, insomma, aiuta a farsi una cultura personale su come distinguere fra influenza e virus parainfluenzali. “Sarà però il medico a indicare la strada” terapeutica da seguire per lasciarseli alle spalle. Picco o non picco di influenza tra i bambini, è sempre il dottore a stabilirlo.
Bambini: giochi al chiuso

In inverno, soprattutto col freddo di questi giorni, capita che i bambini si piazzino davanti alla tv o ai device, dopo aver finito i compiti, non sapendo bene cosa fare. Se sono abbastanza grandicelli, ci sono alcuni giochi da fare al chiuso che non passano mai di moda.

Avete bisogno di qualche idea? I giochi al chiuso per i bambini chiaramente sono innumerevoli. A me è venuto in mente quello che considero tra i più creativi: fare i colori a olio.. Per realizzare delle tinture naturali e poi far dipingere i piccolini è sufficiente mescolare della curcuma (gialla) o del curry (rosso) con olio di semi e un goccio d’acqua per ottenere la densità giusta. Ricordate che serve il pennellino poi per usarli, ma se non lo avete si può usare del cotone legato con un elastico in cima a una matita.
Un’altra cosa tra i giochi al chiuso che si può organizzare è una sfida per imparare numeri e lettere, chiaramente va bene per bambini che ancora non vanno alle elementari o che facciano al massimo la prima. Usiamo dei cartoncini sui quali scriviamo una lettera o un numero che saranno i modelli da copiare. In un vassoio abbastanza alto versiamo della farina di mais e mettiamo accanto il cartoncino.Con le dita tracciamo le linee per formare la figura e dopo muoviamo in orizzontale lentamente il vassoio per cancellare ogni traccia. Adesso invitiamo il bimbo a fare altrettanto.
Bambini più autonomi: 5 consigli

Molti di noi a volte si interrogano sul come fare a crescere bambini più autonomi e indipendenti. La terapeuta americana Joanna Seidel regala 5 utili consigli.
L’indipendenza, per avere bambini più autonomi, deve ovviamente essere proporzionata all’età e al livello di coscienza che hanno i piccoli. I 5 consigli della psicologa riguardano azioni quotidiane che possono aiutarci.
Tra i 5 consigli della Seidel c’è il primo che parla chiaro nel rendere i bambini più autonomi: insegnare loro a prendersi cura di se stessi. Come? Iniziare facendogli lavare i denti e scegliere a soli gli abiti da indossare per andare a scuola, poi, magari, coinvolgerli in lavoretti domestici alla loro portata. In questa maniera si sentiranno responsabilizzati e acquisiranno anche qualche competenza pratica.
Consentire di scegliere piccole cose: se lavarsi i denti prima o dopo aver messo in pigiama, la musica da ascoltare per un breve tragitto. Così accresce la loro fiducia. Se più grandicelli fargli scegliere di andare e/o tornare da soli nel tragitto per la scuola.
La Seidel ricorda che dagli errori si impara, quindi non essere giudicanti, ma farli riflettere sugli sbagli per poi trovare una soluzione.
Il nostro intervenire continuamente non li aiuta, come anche la ricerca della perfezione. Dobbiamo far sì che svolgano da soli i compiti che possono svolgere: è esperienza.
Abbiamo il compito difficile ci coltivare la loro mentalità in crescita: ogni competenza va migliorata, così che anche da grandi vedranno una sfida come uno stimolo per superare i proprio limiti e non si abbatteranno.
Ippoterapia: benefici

L’ippoterapia migliora sotto tanti aspetti la vita di grandi e piccini. I benefici sono moltissimi, soprattutto in chi è affetto da disturbi psichici, alcune disabilità fisiche e autismo.

E’ una delle discipline pet therapy più utilizzate. L’ippoterapia si svolge in centri specializzati con cavalli selezionati e istruttori qualificati. Le sedute sono di circa un’ora: i piccoli si giovano di stare all’aria aperta e di affrontare al meglio i loro problemi, che piano, piano si risolvono o migliorano.. Quali sono nello specifico i benefici che apporta?
Ci sono prima di tutto i benefici socio-affettivi. Durante il percorso di ippoterapia, il paziente crea una vera e propria relazione con il cavallo, che nel tempo può trasformarsi anche in un legame affettivo. L’animale diventa un mediatore emozionale.: ciò contribuirà a migliorare le doti relazionali e sociali del bimbo che così aumenterà i livelli di comunicatività con le persone che lo circondano.
Dal punto di vista fisico, i benefici dell’ippoterapia sono davvero molti: miglioramento di equilibrio, tono muscolare, coordinazione e postura. Il bambino avrà maggiore coscienza del proprio corpo.
Ci sono poi i benefici conignitivi-sensoriali, gestendo l’animale i bambini svilupperanno pensiero induttivo e logica organizzativa, saranno concentrati, avranno maggiore sensibilità.
L’ippoterapia aumenta in chi la pratica sicurezza e autostima: il risultato è una maggiore stabilità emotiva. Miglioramento, pure delle capacità relazionali e dello stare in gruppo. Non ultimo, è un’attività che stimola il rilascio delle endorfine, riducendo così lo stress e calmando. Ci sono pure, quindi, benefici fisiologici.
Bambini: un progetto per sognare

I bambini posso crederci “fino alle stelle”. Arriva un progetto educativo per sognare in grande. Pan di Stelle, love brand del Gruppo Barilla, lancia “Sogna e credici fino alle stelle”. Mira a coinvolgere docenti e studenti di oltre 2.000 classi della scuola primaria di tutta Italia.

E’ un progetto per sognare dedicato ai bambini. Attraverso questa iniziativa, il messaggio di Pan di Stelle “Sogna e credici fino alle stelle”, che invita a coltivare i propri sogni senza perdere fiducia e speranza ed è promosso anche nella campagna di comunicazione del brand, si evolve ed entra nelle scuole. ”Questo progetto educativo intende sottolineare, attraverso una guida ad hoc per i docenti e attività didattiche mirate, l’importanza dei sogni nella crescita personale e invitare ogni bambina e bambino a trovare, inseguire e condividere i propri sogni, come stelle che guidano alla ricerca del proprio sé, nonostante i fallimenti e le difficoltà”, si legge sull’Adnkronos.
Protagonisti di questa iniziativa, quattro speciali ambassador: la tennista Jasmine Paolini, la cantante e Big di Sanremo 2025 Clara, lo street artist Giulio Rosk e l’aspirante astronauta Linda Raimondo, ‘Dreamers’ nei mondi dello sport, dello spettacolo, dell’arte e della scienza. Tornano nella scuola che frequentavano da bambini per inaugurare le ‘Aule dei sogni’, spazi arricchiti con strumenti musicali, libri e materiali creativi, ideati e donati da Pan di Stelle per regalare alle scuole un ambiente dedicato ai sogni, al confronto e alle passioni.
Le scuole selezionate si trovano principalmente in luoghi che spesso restano ai margini delle grandi città. Qui sognare può essere più complesso, ma anche più necessario. Un’opportunità, dunque, per i talent per raccontare il loro percorso ai giovanissimi, ispirare le nuove generazioni e dimostrare che proprio tra i banchi di scuola nascono i sogni più grandi. Lo conferma una survey AstraRicerche per Pan di Stelle su un campione di 801 giovani dai 7 ai 14 anni: la scuola è il luogo dove prima di tutto si apprendono competenze utili per il futuro (42,8%), si sviluppa il confronto con gli altri (27,6%), si scopre sé stessi (17,6%) e si coltivano nuove passioni (12,0%).
La ricerca ‘I sogni dei ragazzi per il proprio futuro’, condotta da AstraRicerche per Pan di Stelle ha analizzato le aspirazioni dei ragazzi, focalizzandosi sul lavoro ideale, sull’influenza delle figure di supporto e sul ruolo della scuola. Tra i principali desideri emersi, un lavoro gratificante (51,9%), la creazione di una famiglia felice (47,3%), mantenersi in salute per tutta la vita (44,6%) e l’ambizione di contribuire a migliorare il mondo (32,8%).
Le professioni più ambite dai ragazzi mostrano una grande varietà di interessi. Il 20,8% predilige lavori legati a Internet e ai social media, come lo youtuber, l’influencer o videogiocatore professionista, seguiti dalle carriere di scienziato o ricercatore (18,0%) e dallo sport (17,6%), con una netta preferenza per il ruolo di calciatore (11,4%). Il mondo dello spettacolo attira il 17,1% dei giovani, in particolare le bambine tra i 7 e i 9 anni, che sognano di diventare cantanti e musicisti (8,6%) o attori (6,8%). Anche il ruolo dell’artista (15,6%) è molto desiderato, insieme a professioni come il veterinario (14,3%), il medico o infermiere (14,2%) e l’insegnante (13,5%). Tra le aspirazioni emergono anche il pilota di aereo (11,5%) e l’astronauta (7,5%).
Guardando al futuro, il desiderio più grande è un mondo senza odio, conflitti e guerre (55,2%). Seguono l’aspirazione a un mondo più sicuro e rispettoso dell’ambiente (39,2%) e a un mondo equo, con pari opportunità intese come risultati personali basati sull’impegno (37,9%, con picchi tra i 13-14enni). Infine, dovendo indicare il sogno più grande per la loro vita, i ragazzi desiderano viaggiare di più (22,2%), avere tanti amici (18,5%) e trascorrere più tempo con la famiglia (17,2%).
Il progetto educativo che rappresenta l’evoluzione della campagna integrata ‘Sogna e credici fino alle stelle’, firmata Armando Testa, per dare continuità e concretezza al messaggio creativo, ha preso il via oggi a Serradifalco (CL), nella Scuola primaria ‘G. Verga’. La campagna entra oggi nelle scuole, coinvolgendo i più giovani e trasformando l’invito a sognare in un’esperienza tangibile di crescita e ispirazione.
L’iniziativa, promossa da Pan di Stelle e realizzata in collaborazione con D&F è inaugurata da Giulio Rosk, street artist siciliano che ha mosso i primi passi artistici proprio nella scuola di Caltanissetta e le cui opere oggi colorano i muri di città come Palermo (dove spicca il celebre progetto che ritrae Falcone e Borsellino), Miami, Rio de Janeiro, Parigi e New York.
Per l’occasione, Rosk ha realizzato un murale-manifesto per la scuola e incontrato gli alunni per raccontare come ha trasformato il suo sogno in realtà. L’opera, che simboleggia la scuola come luogo di creatività e speranza, celebra il potere dei sogni nella crescita personale. “Dove non è tutto facile, i sogni prendono più coraggio e possono gridare forte anche attraverso un muro”, ha dichiarato l’artista.
Durante l’evento di lancio è stata anche inaugurata la prima ‘Aula dei sogni’, uno spazio progettato per offrire agli studenti un ambiente ricco di stimoli, libri e colori, dove i giovani possano immaginare, confrontarsi e coltivare le proprie passioni.
“E’ fondamentale che la scuola offra opportunità concrete per aiutare i giovani a prendere consapevolezza delle proprie potenzialità e risorse, orientandoli in modo stimolante verso le loro scelte future. Oggi, i docenti lavorano sulle competenze trasversali per promuovere non solo il ‘sapere’ e il ‘saper fare’, ma anche quel ‘saper essere’ che è essenziale per il raggiungimento delle aspirazioni personali. Pan di Stelle si muove proprio in questa direzione, supportando un progetto educativo che ispiri i giovani a credere nei propri sogni e a costruire il futuro con passione. La ricerca ha confermato come la scuola giochi un ruolo fondamentale per sviluppare i propri i sogni e come i laboratori creativi (39,9%), l’approfondimento di nuove materie (39,5%) e i progetti di gruppo (38,3%) siano le attività scolastiche più apprezzate dai giovanissimi: il nostro contributo vuole andare proprio in questa direzione”, ha commentato Chiara Pisano, Marketing Director Pan di Stelle.
Enrico Galiano, insegnante e scrittore, osservatore privilegiato del mondo della scuola grazie alla sua esperienza quotidiana in aula, in occasione del lancio della campagna Pan di Stelle, invita i giovanissimi a vedere i sogni come stelle, guide luminose nei momenti difficili, proponendo un vademecum in 5 preziosi consigli.
“E’ importante per i giovanissimi abbracciare gli errori come opportunità di crescita e scoprire la forza unica che ognuno ha dentro di sé. Con coraggio, pazienza e fiducia, ogni bambino può affrontare le sfide, scalare la salita dei propri desideri e costruire un cielo pieno di sogni, diventando la persona che sogna di essere”, commenta Galiano.
Il progetto prevede un tour nazionale nelle scuole di origine degli altri Dreamers coinvolti, dove ogni tappa offrirà l’opportunità di condividere esperienze di vita ispiratrici e inaugurare tre nuove ‘Aule dei sogni’. Il 21 gennaio a Travedona Monate (VA), Clara, cantante e attrice, vincitrice di Sanremo Giovani 2023 e tra i big di Sanremo 2025, parlerà dei sogni come stelle che illuminano il cammino, incoraggiando i ragazzi a non smettere mai di sognare.
Il 4 febbraio a Bagni di Lucca (LU), Jasmine Paolini, tra le prime quattro tenniste al mondo, oro olimpico nel doppio e finalista in due Slam nel 2024, condividerà la sua esperienza, motivando i giovani a credere in se stessi, abbracciando i propri fallimenti. Il 20 febbraio ad Almese (TO), Linda Raimondo, laureata in fisica e volto della divulgazione scientifica su Rai Ragazzi, racconterà come da bambina sognava di raggiungere le stelle e ispirerà i ragazzi a inseguire i propri sogni senza paura.
Dal 9 gennaio al 16 maggio, i docenti delle scuole primarie d’Italia potranno iscrivere le proprie classi per partecipare gratuitamente al progetto ‘Sogna e credici fino alle stelle’. Il percorso offre un kit didattico, composto da una guida dettagliata per l’insegnante e una serie di slide di supporto, sviluppate con la supervisione dello psicologo Matteo Lancini e il contributo di un team di insegnanti.
Il progetto offre l’opportunità di integrare le ore di Educazione Civica con attività didattiche mirate a sviluppare competenze trasversali fondamentali: dal pensiero divergente, che valorizza diversità, unicità e immaginazione, alla motivazione e all’impegno; dall’accettazione del fallimento e la resilienza alla conoscenza di sé, per promuovere la consapevolezza delle proprie inclinazioni e aspirazioni come basi per il proprio sviluppo personale.
Entro il 16 maggio 2025, gli insegnanti potranno caricare sulla piattaforma ascuolaconpandistelle.it i sogni degli alunni, creando un firmamento digitale visibile nella gallery online. Ogni sogno inviato consentirà di partecipare al contest finale, che assegnerà a una scuola vincitrice una speciale Aula dei sogni, come quelle donate alle scuole primarie dei 4 Dreamers.
Focaccia della Befana

E’ il 6 gennaio, va preparato un dolce a tema e cosa c’è di meglio della focaccia della Befana? Lo so, tra panettoni e pandori, torroni e così via non ne potrete più. Ma è tradizione…

Per la focaccia della Befana in casa occorre avere:
250 grammi di farina
250 grammi di farina Manitoba
150 grammi di zucchero
100 ml di latte
100 grammi di burro
2 uova
5 grammi di lievito di birra
100 grammi di canditi misti
Granella di zucchero q.b.
Intiepidite il latte in un pentolino, scioglietevi dentro il lievito di birra. Versatelo poi in una ciotola con le due farine e impastate. Sciogliete il butto, fatelo raffreddare, unite quindi anche le due uova e il burro fuso al composto, poi i canditi. Quando sarà tutto ben amalgamato formate una palla, avvolgetela con la pellicola trasparente e lasciate lievitare per 4 ore. Trascorso il tempo, mettete l’impasto lievitato in una teglia e appiattitelo, poi fate dei tagli sopra e infine spargete i granelli di zucchero. Cuocete infine la focaccia della Befana in forno preriscaldato a 200* per circa 25 minuti. Prima di servirla, lasciatela intiepidire.