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DCA: frasi da non dire a tavola

Apr 21
Scritto da Annamaria avatar

Ci sono frasi da non dire a tavola o durante il picnic in questo giorno di festa. Sono parole da cancellare sempre se si ha accanto una persona affetta dal disturbo del comportamento alimentare (DCA). Lilac Centro DCA, la prima digital health tech startup in Italia che insegna un nuovo approccio ai disturbi alimentari, ha elaborato un vademecum. E una guida pensata proprio per evitare di ferire involontariamente qualcuno.

DCA frasi da non dire a tavola

Le frasi da non dire a tavola sono semplici. E’ basilare cercare di non urtare la suscettibilità di chi soffre di DCA. Quelle per non far sentire alcuno giudicato. Il calore e l’ematia in questo caso sono al primo posto ancora maggiormente.

Ecco le frasi da non dire a tavola per non far soffrire chi ha il DCA:

1 “Il tuo peso è nella norma, quindi non hai un problema”.
Un disturbo alimentare non si vede sulla bilancia. Chi ne soffre può essere normopeso, sottopeso o sovrappeso. Ridurre la complessità del problema a un numero (quello dei kg sulla bilancia) significa negare la sofferenza di chi lo vive.

2 “Non sembra che tu abbia un disturbo alimentare”.
I DCA non hanno un volto specifico, né un modo ‘giusto’ di apparire. Questa frase rafforza l’idea che si debba dimostrare di stare male per essere creduti, aumentando vergogna e senso di invisibilità.

3 “E’ solo una fase passeggera”.
Minimizzare il problema lo rende ancora più difficile da affrontare. I disturbi alimentari non sono un capriccio o una moda adolescenziale, ma richiedono attenzione, cura e, spesso, un lungo percorso di guarigione.

4 “Mangia di più e vedrai che passa”.
Il cibo non è né il problema né la soluzione. Frasi come questa ignorano come alla base di un DCA ci siano dolore emotivo, rigidità, paure e meccanismi di controllo profondi che certo non si risolvono forzandosi a mangiare.

5 “Non pensi di aver mangiato abbastanza?”.
Questa domanda fa sentire giudicati, controllati e può aumentare la tensione. Anche quando fatta ‘in buona fede’, mette l’accento su qualcosa di molto delicato e intimo, rischiando di innescare vergogna o reazioni difensive.

6 “Ma dai, oggi non si contano le calorie!”.
Una frase che può sembrare leggera o liberatoria, ma per chi ha un DCA può risultare invalidante o colpevolizzante. Non si tratta di ‘non voler godersi la festa’, ma di un malessere reale che richiede rispetto e grande tatto.

Poesie di Pasqua

Apr 20
Scritto da Annamaria avatar

Lo abbiamo dimenticato, ma è bene che oggi i bambini a tavola, insieme a noi, oltre alla preghiera, dicano anche una delle tante poesie di Pasqua. Quale scegliere tra le tante? Vi do qualche idea. Mamma e papà, potrete anche leggerle con loro, se vorrete.

Tra le poesie di Pasqua più famose c’è Il pulcino marziano di Gianni Rodari, che io amo:

Ho visto, a Pasqua, sbarcare

dall’uovo di cioccolato

un pulcino marziano.

Di certo il comandante

di quell’uovo volante

di zucchero e cacao

con la zampa ha fatto ciao.

E il gatto, per la sorpresa,

non ha detto neanche: “Miao”.

Mi piace molto, sempre volgendo allo sguardo alle innumerevoli poesie di Pasqua, quella di Ada Negri, che si intitola semplicemente Pasqua:

E con un ramo di mandorlo in fiore,

a le finestre batto e dico: “Aprite!

Cristo è risorto e germinan le vite

nuove e ritorna con l’april  l’amore

Amatevi tra voi pei dolci e belli

sogni ch’oggi fioriscon sulla terra,

uomini della penna e della guerra,

uomini della vanga e dei martelli.

Aprite i cuori. In essi irrompa intera

di questo dì l’eterna giovinezza”.

lo passo e canto che la vita è bellezza.

Passa e canta con me la primavera.

Ultima tra quelle che cito delle poesie di Pasqua è quella di Maria Loretta Giraldo: Dall’uovo di Pasqua:

Dall’uovo di Pasqua

è uscito un pulcino

di gesso arancione

col becco turchino.

Ha detto: ‘Vado,

mi metto in viaggio

e porto a tutti

un grande messaggio’.

E volteggiando

di qua e di là

attraversando

paesi e città

ha scritto sui muri,

nel cielo e per terra:

‘Viva la pace,

abbasso la guerra’.

Bambini: idee per Pasquetta

Apr 17
Scritto da Annamaria avatar

Se non si parte per mete allettanti, se si rimane a casa con i bambini, allora ecco alcune idee per una Pasquetta comunque divertente e da trascorrere in famiglia.

bambini idee per pasquetta

A Pasquetta se il tempo sarà almeno discreto (ci si augura sempre il caldo e il sole alto nel cielo) tra le idee più gettonate con i bambini c’è da sempre il tradizionale pic nic all’aperto. Si può optare per una gita fuori porta, oppure occupare uno spazio di un bel parco vicino casa. Dipende dalla vostra voglia di mettervi in auto, e magari incontrare anche il traffico del rientro, o fare tutto a pochi metri dalla vostra abitazione. Una volta lì, oltre a mangiare, si gioca a pallone, a nascondino, si fa la caccia alle uova, si ascolta musica e si balla. Insomma, chi più ne ha, più ne metta.

Se il tempo dovesse essere brutto, allora si può rimanere tra le quattro mura e organizzare una caccia alle uova nelle proprie stanze, che può davvero comunque far sorridere tutti.

In quasi tutte le città in Italia i musei saranno aperti: perché allora non prenotare una visita e trascorrere la Pasquetta con i bambini facendo qualcosa di culturale? Le idee non mancano: si può anche andare a visitare fattorie o castelli o borghi. Qui nel Lazio, vicino Roma, ce ne sono svariati, ma il bel Paese è stracolmo di tutto ciò.

Ci sono poi i parchi divertimento, i cinema, attività che anche il giorno di Pasquetta è possibile prendere in  considerazione per una giornata memorabile da ricordare: idee semplici che faranno gioire i vostri bambini.

Bambini: come accudire i cani

Apr 10
Scritto da Annamaria avatar

I bambini molto piccoli non sanno come accudire i loro cani, che fanno assolutamente parte della famiglia. Veruska Negri, istruttrice cinofila e coadiutrice del cane, dà qualche dritta.

bambini come accudire i cani

L’esperta a Fanpage spiega come i bambini possono accudire i cani. Quali compiti possono dar loro mamma e papà riguardanti l’amico a quattro zampe. Certo, è importante che i grandi vigilino. Devono essere compiti strutturati anche in base all’età del piccolo e alla stazza dell’animale.

Come accudire i cani? “Il primo compito che possono assumere i bambini non appena iniziano a muovere i primi passi, tra il primo e il secondo anno di vita, è quello di rendersi disponibili per nutrirlo. I genitori, consapevoli che il proprio animale domestico non abbia atteggiamenti aggressivi o troppo possessivi in relazione al cibo, possono chiedere al bimbo di preparare la pappa insieme a loro e poi portarla nella ciotola dell’animale insieme. Se il cane invece tende ad essere molto geloso del suo cibo, il bimbo può osservare il genitore che gli spiega come nutrirlo”, dice la Negri.

L’istruttrice poi aggiunge: “Quando il bambino cresce e diventa adolescente, con molta probabilità sentirà l’animale più suo, quindi può portarlo a passeggio. In questo caso però bisogna valutare le capacità fisiche del ragazzo e la stazza e l’indole dell’animale. Un altro modo per prendersi cura del proprio animale, dopo che lo si conosce da tempo, piò essere mettere in guardia gli amici, se si tratta di un animale adottato che è spaventato dagli umani, può invitarli a non avvicinarsi per esempio oppure spostare l’animale in un altro luogo per giocare con i propri amici”.

Bambino: come evitare i capricci

Apr 08
Scritto da Annamaria avatar

Appena crescono capita che facciano i capricci. Il bambino a 18 mesi inizia ad affermare se stesso. Come evitare che diventino un problema per io genitori? Manuela Trinci, psicoterapeuta dell’età evolutiva, lo spiega sulle pagine del Corriere della Sera.

I capricci possono far impazzire i genitori, come evitare di trovarsi impreparati davanti a un bambino che piange, urla, tira calci è utilissimo. Spesso sono dovuti a frustrazione, altre volte si vuole comunicare un disagio.

“La scoperta del ‘no’ è un momento evolutivo importante della funzionalità del bambino – spiega Trinci –. I ‘no’ esistono, ma attenzione a non dirne troppi e soprattutto devono essere motivati. E’ necessario stabilire le regole e definire un perimetro di ciò che si può fare e al di là del quale non è possibile andare, devono essere spiegate con pazienza ed esempi che il bambino sia in grado di comprendere. Quando l’adulto nega qualcosa senza averne dato il motivo il bambino non capisce e resta disorientato”.

La psicoterapeuta dell’età evolutiva e Referente scientifico Ludobiblio, IRCCS Ospedale pediatrico Meyer, Firenze, chiarisce ancora. “I genitori devono prendere tutto il tempo necessario per spiegargli con calma perché non può farlo. Dedicare attenzione è un modo importante per aiutare i piccoli a crescere. Sgridare senza dare la motivazione è inutile e controproducente, il piccolo ha bisogno di essere accompagnato e la figura di attaccamento deve essere solida e credibile”, aggiunge.

“E’ importante trascorrere del tempo di qualità con i piccoli che si trovano a vivere una fase di disregolazione emotiva – informa l’esperta – quando scoppia un capriccio bisogna trovare un modo per fermarlo e tranquillizzarlo. Le cause che lo innescano sono le più varie: l’amichetto ha preso un gioco che ritiene sia suo e allora la strategia è accoglierlo tra le braccia, parlare con lui, tranquillizzarlo e fargli capire che lo comprendete, questi sono atteggiamenti positivi che riesce a capire”. 

E ancora: “Non dire mai al bambino che non si ha tempo o cercare di allontanarlo perché così si otterrà esattamente il risultato opposto. A volte è sufficiente distrarlo proponendogli dei giochi diversi, dei colori con cui disegnare e dire anche sì ai piedi nella pozzanghera! Quando si capisce che deve sfogare la sua rabbia perché non riesce a fare qualcosa può essere utile dargli un cuscino da mordere e buttare per terra. Nel giro di poco tutto torna normale”.

“Una volta che il capriccio è terminato e il bambino si è calmato – continua Trinci – è importante tornare sull’event. E aiutare il bambino a ‘rileggere’ le emozioni. Aiutarlo a trovare un modo diverso di gestire le emozioni. E’ fondamentale che i genitori, i nonni e chi se ne prende cura gli diano la sensazione di sentirsi capito anche in questi momenti, dandogli l’idea che ‘ce la può fare’, mostrando pazienza durante le crisi di pianto e quelle, ancor più delicate, dell’iperattaccamento quando proprio non si riesce a distrarlo”.

Il segreto per addormentarsi presto

Apr 05
Scritto da Annamaria avatar

Dormire poco fa male. Lo dicono tutti e ora lo sottolinea pure uno studio della University of Surrey in Inghilterra e pubblicato sulla rivista scientifica PLOS One. I ricercatori evidenziano come le persone che vanno a letto tardi siano più ansiose e depresse. Rivelano anche il segreto per addormentarsi presto.

il segreto per addormentarsi presto

Lo studio si è focalizzato su studenti universitari. “Andare a letto tardi è molto comune tra i giovani. Ma questo è un problema, perché espone ad un rischio maggiore di ansia e depressione. Restando svegli fino a tarda notte, c’è più tempo per ruminare e rimurginare sulle preoccupazioni della giornata. Questi fattori comportano la crescita di sintomatologia depressiva”, spiega il dottor Simon Evans, autore della ricerca.

L’esperto in neuroscienze non ha alcuno dubbio su il segreto per addormentarsi presto: la meditazione. Per lui e gli altri del suo team questa pratica fa acquisire una maggiore padronanza delle attività della mente e rilassa tutto il corpo, dà lucidità e non ti fa pensare a cose brutte: “Esercizi guidati di questo tipo favoriscono notevolmente una migliore qualità del sonno”.

Crescita piedi bambini

Mar 29
Scritto da Annamaria avatar

Si può favorire la crescita corretta dei piedi dei bambini? Certamente, con piccoli accorgimenti, semplici abitudini che possono favorirne la ‘maturazione’.

crescita piedi bambini

Quali sono gli esercizi per aiutano la crescita dei piedi dei bambini? Quando sono neonati, i genitori possono favorire la flessibilità nei bimbi piccoli giocando con le loro dita durante i cambi di pannolino e facendo solletico.

Per la crescita dei piedi nei bambini, quando cominciano a stare in piedi e a camminare, per il rafforzamento dei tendini e dei muscoli degli stessi, si deve far camminare i piccoli il più possibile: senza scarpe quando sono in casa, con quando sono fuori.

Ricordate anche che quando i bambini vanno a letto per la nanna, devono avere spazio sufficiente per sgambettare e muoversi liberamente. Inoltre, a causa della crescita rapida delle estremità, controllate spesso che le calze utilizzate non siano strette per non provocare ostacoli alla circolazione e che le scarpe non siano ‘corte’: c’è sempre  bisogno di un piccolo spazio che consenta la libera crescita delle dita.

Bambini: mal di primavera

Mar 21
Scritto da Annamaria avatar

Ci risiamo, oggi è arrivata la stagione più attesa dell’anno. E per i bambini, almeno alcuni di loro, si ripresenta il mal di primavera. Cos’è?

bambini mal di primavera

Il mal di primavera colpisce non solo i bambini. Anche noi adulti ne siamo soggetti.  le giornate si allungano e la luce solare è più forte e duratura. Il corpo deve adattarsi dilatando i vasi sanguigni e modulando la pressione. Questo perché in inverno il freddo rallenta il metabolismo. L’incremento della produzione di melatonina, che è l’ormone del sonno, accentua, quindi la necessità di dormire.

I sintomi del mal di primavera che possiamo riscontrare nei nostri bambini sono stanchezza, difficoltà di concentrazione, irritabilità, mal di testa, sensibilità ai cambiamenti del tempo. Può esserci anche una velata malinconia nei loro occhi. I piccoli mangiano di meno e vogliono più dolci.

I rimedi sono semplici: far trascorrere ai bimbi più tempo fuori, così da avere una bella iniezione di luce solare, che stimola la seratonina. I nostri figli devono consumare frutta e verdura fresca, bere tanta acqua e mangiare in modo adeguato cibi ricchi di vitamine come: 

  • Uova e carni bianche (vitamina B12);
  • Cereali, fagioli e verdure a foglia verde (vitamine B1 e B2);
  • Banane e carne di maiale, (vitamina B6);
  • Piselli, arance e funghi (vitamina B9);
  • Patate (vitamina B1, C e D);
  • Spinaci (per l’apporto di ferro, potassio e magnesio).