Carenza vitamina D aumenta rischio parto prematuro

La vitamina D è importantissima anche in gravidanza. La sua carenza aumenta il rischio di parto prematuro, lo evidenzia uno studio dei ricercatori della Pennsylvania State University.

La ricerca mette nero su bianco quel che tutti sapevano. Conferma che una carenza della vitamina D nelle prime 14 settimane di gravidanza aumenta il rischio di parto prematuro e di alterazioni nella crescita fetale.
Le donne con carenza di vitamina D hanno il 60% di rischio in più di partorire prima della 37a settimana di gestazione. Le probabilità di parto prematuro sono alte. Questo perché svolge un ruolo fondamentale nell’assorbimento del calcio e del fosforo (minerali essenziali per la formazione delle ossa del bambino), partecipa al funzionamento del sistema immunitario e al corretto sviluppo della placenta. Aumenta pure il rischio di preeclampsia, diabete gestazionale e infezioni materne.
Questa vitamina che si assorbe con l’esposizione al sole, si può assumere anche includendo nella dieta alimenti come pesci grassi (salmone, tonno e sardine), tuorlo d’uovo, fegato di manzo e latticini fortificati. Se non è sufficiente, come spesso accade, è necessaria l’integrazione, sempre seguendo i consigli del proprio medico.
Carenza vitamina D

La vitamina D è particolarmente importante per il nostro organismo e per quello dei bambini. Anche in gravidanza serve moltissimo. Interviene infatti sulla salute dei nervi, dei muscoli, delle ossa e del sistema immunitario. Come capire che si ha una carenza e in tal caso intervenire, assumendo pure integratori?
Se si ha carenza di vitamina D il nostro fisico ci manda dei segnali che sono inequivocabili e possono suonare da campanello di allarme, così da far qualcosa per sentirci meglio. E’ bene sapere quali siano i sintomi, definiamoli così, che si devono far stare in allerta.
Se si ha carenza di vitamina D è possibile che ci si ammali spesso, con una certa frequenza. Influenza e raffreddore su tutto, come anche i problemi alle vie respiratorie, indicano, soprattutto durante l’’autunno o l’inverno che qualcosa non va. E’ abbastanza normale capiti, dato che c’è una minore esposizione al sole e si sta per la maggior parte del tempo richiusi in casa o al lavoro o a scuola, per quel che riguarda i nostri pargoli.
Si ha una mancanza di questa vitamina anche quando ci si sente spesso stanchi o affaticati, con un forte mal di testa. Pure il dolore alle articolazioni e alle ossa o alla zona lombare potrebbe indicare carenza. Alcune ricerche hanno associato all’aver poca vitamina D anche l’irritabilità, l’umore basso e la depressione, dato che solitamente aiuta i neurotrasmettitori del cervello a produrre la serotonina che equilibra l’umore. Quindi state attenti.
Carenza vitamina D: allarme bambini

E’ allarme per i bambini: nel loro organismo c’è sempre più carenza di vitamina D. Sono state la Società Italiana di Pediatria (SIP) la Società Italiana di Pediatria Preventiva e sociale (SIPPS) e la Federazione Medici Pediatri (FIMP) a denunciarlo con un documento in cui hanno individuato i soggetti a rischio e indicato le modalità di profilassi/trattamento
La carenza di vitamina D interessa oltre un bimbo italiano su 2, il 50% fino a punte del 70%. Le conseguenze possono essere davvero gravi: è allarme bambini.
La carenza di vitamina D, nella sua forma più acuta, è responsabile del rachitismo, una patologia pediatrica oggi rara. La vitamina D infatti è essenziale per la sintesi del calcio osseo e questo meccanismo di fissazione del minerale nelle ossa si concentra nelle prime due decadi dello sviluppo di un essere umano. (altro…)