Scuola: Italia prima nei compiti a casa

La scuola fa sempre discutere i genitori, soprattutto se un’indagine Censis regala un dato che passa tutt’altro che inosservato: l’Italia è prima nei compiti a casa. I ragazzi dedicano ai compiti, soprattutto durante le superiori dalle 2 alle 3 ore al giorno.

L’Italia è prima nei compiti a casa in confronto a tutto il resto d’Europa. Anche le ore tra i banchi a scuola sono tante, una media di 27,2. Solo in Germania sono 28. I ragazzi tedeschi, però, a casa hanno una media compiti di solo 1,2 ore al giorno.
Non è sempre un bene che l’Italia sia prima nei compiti a casa. I ragazzi, secondo l’esperta, vivono questo con grande stress, soprattutto ora durante le festività. Adelia Lucattini, Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana, come si legge su Rai News, a tal proposito dice la sua sulla scuola e le assegnazioni dei docenti. “Le vacanze natalizie sono un periodo magico per staccare la spina, rilassarsi e trascorrere del tempo con i propri cari. Tuttavia, spesso si accompagnano a un cumulo di compiti per i bambini e di studio anche per gli studenti universitari, per la preparazione di esami, che rischiano di rovinare l’atmosfera festosa”.
“E’ importante, dunque pensare a una buona organizzazione, fornire supporto psicologico ed emotivo per sostenere la motivazione e invogliare a dedicare un po’ di tempo anche ai compiti – prosegue – I tempi di studio devono essere realistici, considerando anche il piacere di vivere le festività e il desiderio di stare con i propri affetti. Numerosi studi indicano che dedicarsi ai compiti nei primi giorni di vacanza, può evitare l’ansia di avere qualcosa in ‘sospeso’ e la pressione dell’ultimo minuto che può affaticare prima della ripresa scolastica. Fondamentale anche alternare lo studio con lo sport, i giochi di società, il dedicarsi insieme a genitori, nonni o zii ad attività culturali”.
Cyberbullismo piaga comune

Cyberbullismo piaga comune: è presente in metà delle scuole italiane. Il dato fa paura, soprattutto perché i genitori, noi mamme e papà, nella maggior parte dei casi minimizzano
E’ davvero terribile sapere che il cyberbyllismo è divenuta una piaga comune. Il Censis ha rilevato in collaborazione con la Polizia Postale che è tutto vero e accade in metà delle scuole del nostro paese: nel 10 per cento dei casi ci sono stati episodi di sexting (l’invio di foto o video sessualmente espliciti) e nel 3 per cento di adescamento online. Nel 51 per cento dei casi i presidi si sono dovuti rivolgere per questo alle forze dell’ordine. (altro…)