Centri estivi bambini: quanto costano
La fine della scuola si avvicina velocemente e subito si pensa ai centri estivi per i nostri bambini. Non sono per tutti. Quanto costano? Come rivela SkyTg24, i dati più recenti e indicativi sono quelli elaborati da Adoc (Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori) ed Eures – Ricerche economiche e sociali. Nell’estate scorsa hanno analizzato i costi medi dei centri estivi da Nord a Sud. Il focus su cinque città: Milano, Bologna, Roma, Napoli e Bari.
Il resoconto dell’indagine sui centri estivi riservati ai bambini e quanto costano non dà dati confortanti. In alcuni casi si può raggiungere e superare i 2mila euro. “Secondo la ricerca di Adoc ed Eures, pubblicata a luglio 2023, il costo medio in Italia per una famiglia che decide di mandare i propri figli in un centro estivo privato è pari a 140,50 euro per una settimana ad orario pieno. Il prezzo scende a 95,80 euro se si opta per la mezza giornata”, si sottolinea.
Facendo i conti, bisogna considerare che nel nostro Paese il periodo di chiusura delle scuole è di circa 12 settimane (rispetto alle 6/8 settimane in Germania, Francia e Regno Unito). Una coppia di genitori, anche prendendo le ferie sfalsate, riesce solitamente a coprire soltanto una parte di questo tempo. Quindi i costo medio che dovrebbe sostenere per un periodo di 8 settimane sarebbe pari a 1.124 euro. La spesa stimata arriva a circa 2.200 euro se si hanno due figli.
Chiaramente per i bambini ci sono i centri estivi convenzionati. Quanto costano? Molto meno, ma sono poche le famiglie che riescono ad accedere ai bandi. Al Nord si spende di più, con Milano città più cara. In estate, però, tornano le scuole aperte. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato il decreto che mette in campo 400 milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo estivo in cui vengono sospese le lezioni. Il provvedimento interessa gli anni scolastici 2023/24 e 2024/25 ed è destinato alle scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali.