Articoli taggati come ‘donna’

Mangiare pesce in gravidanza aiuta a prevenire autismo

Ott 19
Scritto da Annamaria avatar

Mangiare pesce fa bene a tutti, è bene sottolinearlo ancora una volta. Uno studio  per di più evidenzia che in gravidanza aiuta a prevenire l’autismo, ridurrebbe il rischio di ben il 20%. 

mangiare pesce in gravidanza aiuta a prevenire autismo

Le donne incinta devono saperlo: l’alimentazione sana è uno dei pilastri fondamentali per prevenire le malattie e avere un corpo sano. E, in questo caso, regalarlo pure al proprio bebè. 

Mangiare pesce in gravidanza aiuta a prevenire l’autismo. Lo sostiene uno studio fatto dal programma del progetto Echo (Environmental influences on Child Health Outcomes) del National Institutes of Health americano. La ricerca è stata pubblicata di recente su una rivista internazionale: l’American Journal of Clinical Nutrition. L’introduzione di pesce nella dieta della donna incinta consentirebbe di favorire lo sviluppo neurocognitivo del feto e quindi ridurrebbe i rischi di disturbi dello spettro autistico.

Gli acidi grassi omega-3 di cui il pesce è ricco possono influire sul feto e sulla sua crescita. Lo studio è stata eseguito su 4000 donne in gestazione. Come scrive il Corriere della Sera, “i ricercatori hanno preso in esame il consumo di pesce e l’uso di integratori di omega-3 da parte di queste donne. Il tutto dopo aver suddiviso il campione in quattro diversi gruppi di controllo. La creazione dei gruppi è stata guidata dalla frequenza di consumo di pesce da parte delle donne”.

“In un gruppo sono state inserite le donne che lo mangiavano meno di una volta al mese. Nell’altro coloro che lo consumavano più di una volta al mese ma meno di una volta alla settimana. Un terzo gruppo comprendeva chi almeno una volta alla settimana sceglieva il pesce. Mentre il quarto le signore che lo mettevano a tavola due o più volte a settimana. Nel campione solo un 20% non aveva l’abitudine di mangiare pesce o di assumere integratori di omega-3 o olio di pesce”.

Dopo la nascita dei bimbi, i ricercatori rivolgendosi alle mamme dei diversi gruppi, hanno ricavato i tratti comportamentali legati all’autismo attraverso la Social Responsiveness Scale (SRS). I risultati sono stati chiari. Mangiare pesce in gravidanza era effettivamente associato aiuta a prevenire l’autismo. Secondo gli esperti, però, solo il pesce fresco aveva un effetto, mentre assumere gli omega-3 non dava alcun risultato positivo. 

Gravidanza dopo tumore al seno? Sì

Ott 12
Scritto da Annamaria avatar

Una gravidanza dopo un tumore al seno è possibile, l’esperta dice di . LILT Milano nel mese della prevenzione dedicato alle donne ha chiesto Rosanna Berardi se dopo una diagnosi di malattia sia possibile rimanere incinta.

L’ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche, Direttrice Clinica Oncologica AOU delle Marche e Presidente Women for Oncology Italia non ha dubbi. Una gravidanza dopo il tumore al seno? , si può.   

“Spesso mi chiedono se potranno ancora avere dei figli dopo la malattia. E’ una preoccupazione del tutto normale. Per questo, anche se al momento non hanno una situazione sentimentale stabile, alle donne in età fertile suggerisco un colloquio con un ginecologo esperto in fertilità. Per valutare la crioconservazione degli ovociti prima di intraprendere il percorso di cure oncologiche. Sia la chemio, sia la radioterapia possono, infatti, causare una riduzione della qualità e quantità degli ovuli. Se quindi al termine delle terapie la donna desidera una gravidanza e non è possibile per vie naturali, può ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, senza timori per la propria salute”, spiega.

 La ricerca ha stabilito che è possibile. “Uno in particolare ha rappresentato la svolta. E’ lo studio POSITIVE che è stato pubblicato su un’importante rivista scientifica, il New England Journal of Medicine. Ed è stato presentato a dicembre 2023 al San Antonio Breast Cancer Symposium, il congresso statunitense interamente dedicato al tumore al seno. Oggi, grazie ai risultati di questo studio, una donna con un tumore al seno ormono-responsivo con desiderio di maternità, potrà sospendere temporaneamente la terapia ormonale per due anni. In modo da permettere la gravidanza, per poi riprendere il trattamento ormonale senza un rischio aumentato di recidiva”, aggiunge il medico.

alla gravidanza dopo un tumore al seno e sì all’allattamento: “Decisamente sì e lo provano due ricerche presentate all’ultimo Congresso oncologico europeo ESMO. Entrambe hanno sciolto ogni timore relativo all’allattamento quale fattore di rischio di recidiva, oppure di sviluppo di un nuovo cancro.  La prima delle due ricerche ha coinvolto donne con mutazioni dei geni BRCA e tra chi ha scelto l’allattamento al seno, non sono state registrate differenze significative rispetto a chi non ha allattato. Ai medesimi risultati è arrivato l’altro studio, che è il POSITIVE di cui sopra. Qui, le donne avevano avuto un tumore ormono-responsivo e tra chi ha scelto l’allattamento al seno, non sono emerse criticità”. 

Primo figlio: consigli per la coppia

Ott 11
Scritto da Annamaria avatar

Il primo figlio porta inevitabilmente degli scombussolamenti nella vita : sei esperte danno i consigli per la coppia, così che non scoppi.

primo figlio consigli per la coppia

I consigli per la coppia servono per rafforzare il legame, che con l’arrivo del primo figlio potrebbe invece anche spezzarsi 8ad alcuni accade). Resistere a cambiamenti per uscirne migliori e migliorati.

Tra i consigli per la coppia relativi all’arrivo del primo figlio, quello della sociologa Jennifer Gunsaullus è utilissimo. “Raccontarsi cosa ci si aspetta da sé e dal partner come genitori e dal proprio bambino aiuta a capire se si è, cosa molto rara, sulla stessa lunghezza d’onda”, spiega sulle pagine dell’Huffpost. Dialogare sempre e in modo costruttivo.

“Molte coppie che hanno come valore principale quello di mettere il bambino davanti ad ogni cosa, rischiano poi di sgretolarsi, non pensando più al loro rapporto”, sottolinea Joy Berkheimer, terapista della Florida. E’ basilare  ritagliarsi del tempo per sé, lasciando i bambini con i nonni o le baby-sitter in modo da lasciare spazio pure alla coppia.

Per la sociologa Gunsaullus non bisogna rinunciare ai proprio appuntamenti, pianificare spazi insieme. “L’attenzione di due neo genitori si focalizza sempre sui figli quando questi nascono, per questo è importante dialogare a proposito di quelli che erano i propri interessi prima che i piccoli nascessero, per ricordarsene”. Se si hanno gravi problemi, è sempre bene chiedere aiuto a un professionista: “Anche decidere di affrontare i propri problemi personali e relazionali, è un modo per prendersi cura della propria relazione”.

E’ utile avere dei rituali di coppia: ”Mi riferisco ad attività di 5 o 10 minuti, da ripetere più volte nella settimana. Per creare una connessione nella coppia, basta prendersi per mano, respirare insieme, abbracciare l’altro in silenzio aprendo il proprio cuore”.

Una volta al mese dire tutto quel che non va: “Mettete un barattolo trasparente in cucina. Ogni volta che accade qualcosa di cui vorreste parlare ma non avete il tempo per farlo appuntatevela. E gettate il foglio lì dentro. Iil sabato potrebbe essere il giorno giusto per sedersi e confrontarsi a proposito delle tematiche emerse nel barattolo”. Poi non smettere con l’intimità e aprirsi, mai banalizzare. “A volte il partner porge la guancia, chiede come è andato il lavoro, cerca un abbraccio. E’ importantissimo ascoltare queste richieste, per rafforzare il nostro legame e coltivarlo”, conclude la Gunsaullus.

Vaccino antipertosse utile in gravidanza

Ott 06
Scritto da Annamaria avatar

In questa strana epoca in cui viene messa in dubbio la scienza, è opportuno ricordare che è necessario vaccinarsi. E a tal proposito l’Ospedale Pedriatico Bambino Gesù ricorda che il vaccino antipertosse è utile in gravidanza.

vaccino antipertosse utile in gravidanza

Il vaccino antipertosse è raccomandato. Utile in gravidanza, è offerto gratuitamente a tutte le donne. La dose necessaria deve essere effettuata intorno alla 28° settimana e va ripetuta a ogni gestazione.

Il Bambino Gesù, nel sottolineare che il vaccino antipertosse è utile in gravidanza, scrive:

“La pertosse è una malattia altamente infettiva e grave che può portare a polmonite e danni cerebrali, soprattutto nei neonati e nei bambini più piccoli, sotto un anno di vita. La maggior parte dei lattanti affetti da pertosse necessitano di cure ospedaliere e, quando la pertosse è molto grave, possono morire. La frequenza della pertosse è aumentata notevolmente negli ultimi anni e i bambini molto piccoli che ancora non hanno ricevuto il primo ciclo vaccinale possono avere un decorso grave con necessità di ricovero in terapia intensiva e un non trascurabile rischio di sviluppare complicanze fino alla morte. Le donne in gravidanza possono proteggere i loro bambini vaccinandosi, idealmente dalla 16a alla 32a settimana di gravidanza, per produrre degli anticorpi specifici da passare al figlio attraverso la placenta e proteggerlo da subito nel periodo postnatale”.

“La vaccinazione in gravidanza è molto efficace per proteggere il bambino dalla pertosse nelle prime settimane di vita. L’immunità ottenuta con il vaccino passerà al bambino attraverso la placenta e gli fornirà una protezione passiva fino a quando non sarà abbastanza grande per essere vaccinato contro la pertosse, cioè dalle 8 settimane di vita”.

“Poiché non esiste un vaccino solo per la pertosse, il vaccino è combinato con l’antitetanico e l’antidifterico (dTpa). Ma essendo un vaccino acellulare, ha molto pochi effetti collaterali. La maggior parte di questi, nella vaccinazione dTpa fatta in gravidanza sono lievi e si risolvono da soli. Gli effetti collaterali più comuni comprendono: 

  • Eritema, gonfiore, dolore nel sito di iniezione;
  • Dolore muscolare aspecifico;
  • Stanchezza;
  • Febbre.

Il vaccino dTpa è quindi molto sicuro anche durante la gravidanza”.

“La vaccinazione trivalente anti difterite-tetano e pertosse in Italia è raccomandata e offerta gratuitamente a tutte le donne, idealmente alla 28° settimana. Va ripetuta a ogni gravidanza. Se per qualche motivo non si riesce a ricevere la vaccinazione entro la 32sima settimana di gravidanza, si può comunque fare il vaccino fino al momento del parto. Se si è in gravidanza all’inizio della stagione influenzale (ottobre-novembre) i due vaccini antinfluenzale e dTpa possono essere somministrati nello stesso momento in due punti diversi. Ad esempio uno sul braccio destro e l’altro sul sinistro”.

Chili post gravidanza: no stress

Ott 04
Scritto da Annamaria avatar

No stress per chi si dispera per buttare giù i chili post gravidanza. Romina Carrisi, figlia di Al Bano e Romina Power sul social esterna tutto il suo malessere per non essere ancora riuscita a tornare alla forma pre gestazione. Mamma di Axel Lupo da 8 mesi si domanda: “Cosa devo fare?”.

L’imput primario èno stress’. Con i chili in più post gravidanza non si deve avere fretta ed è sbagliato fare paragoni con altre. Romina nel suo video nelle storie dice: “Io non entro ancora nei miei jeans! Oggi ne ho messi un paio, ma non si chiudono… E mi chiedo: ma Diletta Leotta o la Nasti come cavolo hanno fatto a rientrare non solo nella taglia che avevano, ma a essere ancora più magre di com’erano prima di partorire? Io non mi capacito”.

La 37enne aggiunge: “Io sto ancora allattando”. Si tocca il décolleté prosperoso e aggiunge: “Si vede!”. “Però…come si fa? Devo smettere di mangiare? Devo vivere in palestra? Rientrerò mai nei jeans? Devo cambiare guardaroba, comprare nuovi jeans? Io non me li voglio comprare”, domanda sconfortata.

Ecco, il no stress in questo caso è un vero imperativo per i chili post gravidanza ancora da eliminare. Ogni donna è diversa da un’altra: specialmente se si allatta, bisogna procedere gradualmente. E, se proprio la si vive male, farsi consigliare da un medico esperto, in grado di dare a ognuna i consigli giusti. Per arrivare ad assecondare il nostro desiderio, ma accettare anche i cambiamenti che si hanno nel corso delle stagioni della vita.

Gli ovuli scelgono gli spermatozoi

Ott 03
Scritto da Annamaria avatar

A volte ci si chiede, coppia consolidata o meno ma con il desiderio di far famiglia, perché non si riesca a ottenere una gravidanza. Una ricerca sembra far luce su l’infertilità che non ha motivo reale di essere. Il risultato è stupefacente: gli ovuli scelgono gli spermatozoi. Uno studio dell’università di Stoccolma, coordinata da John Fitzpatrick e pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society B asserisce proprio questo.

gli ovuli scelgono gli spermatozoi

Gli ovuli decidono da quali spermatozoi essere fecondati: gli scelgono. “Gli ovociti umani rilasciano dei segnali chimici, chiamati chemoattrattivi, che attraggono gli spermatozoi verso gli ovociti non fecondati. Noi volevamo capire se gli ovociti usavano questi segnali per scegliere quali spermatozoi attirare”, commenta Fitzpatrick. Hanno scoperto proprio questo: il fluido di donne diverse attrae gli spermatozoi di alcuni uomini e non di altri.

“Abbiamo osservato che il fluido follicolare di una donna era migliore nell’attrarre gli spermatozoi di un determinato uomo, mentre quello di un’altra donna attirava di più quelli di un altro partner”, aggiunge Fitzpatrick. Questo dimostra che gli ovociti scelgono solo alcuni spermatozoi. Per noi quello che ci accompagna è l’uomo giusto, per i nostri ovuli, alcune volte, invece no.

Gli spermatozoi devono fare una cosa sola, cioè fecondare l’ovulo, quindi non ha molto senso per loro fare i difficili. Gli ovociti invece possono trarre beneficio dallo scegliere uno spermatozoo di alta qualità o geneticamente compatibile”, conclude l’esperto. Ciò fa così chiarezza su quelle infertilità che non trovano spiegazione.

LILT for Women – Nastro Rosa 2024

Set 29
Scritto da Annamaria avatar

Nella conferenza stampa al Ministero della Salute, presieduta dal Ministro Orazio Schillaci, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha presentato la campagna LILT for Women – Nastro Rosa 2024, dedicata all’informazione e alla sensibilizzazione per la lotta al tumore al seno.

lilt for woman nastro rosa 2024 o

Promossa in occasione del mese rosa, quest’anno la campagna è incentrata sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce e sulla solidarietà tra donne. Con il claim Join the Fight, le tre protagoniste di LILT for Women – Nastro Rosa 2024 invitano le donne a unirsi nella battaglia contro il cancro alla mammella, sottolineando l’importanza della cura del proprio seno in ogni fase della vita, perché la prevenzione non ha età.

Durante il mese di ottobre, questa mobilitazione coinvolge l’intero territorio nazionale grazie alle numerose iniziative promosse dalle 106 Associazioni della LILT ed ai suoi circa 400 Ambulatori/Spazi prevenzione. Tra queste, la possibilità di effettuare visite senologiche presso gli ambulatori aderenti, prenotabili al numero verde 800-998877 (lun-ven 10-15), e la distribuzione di materiale informativo per diffondere conoscenza su questa crescente patologia e promuovere la prevenzione, unica arma attualmente vincente, come stile di vita.

“Grazie al ruolo cruciale della LILT, con la quale il Ministero ha instaurato una forte sinergia, abbiamo intensificato le iniziative di sensibilizzazione per promuovere l’adozione di sani stili di vita. E anche l’adesione ai programmi di screening. Individuare il cancro nelle sue fasi iniziali significa garantire un tasso di sopravvivenza maggiore e una migliore qualità della vita. Un altro ambito sul quale stiamo lavorando è l’ampliamento della fascia d’età della popolazione target, prevedendo lo screening del tumore della mammella dai 45 ai 74 anni”, ha dichiarato il Ministro della Salute Schillaci.

Con oltre 56mila nuove diagnosi registrate nel 2023, il cancro al seno si è confermato il tumore femminile più frequente in Italia, rappresentando quasi il 30% di tutte le neoplasie nelle donne e, purtroppo, la prima causa di morte nella fascia d’età compresa tra i 35 e i 50 anni. Mentre alcuni fattori di rischio, come l’età, la storia riproduttiva e la familiarità, non sono modificabili, uno degli obiettivi principali della campagna LILT for Women – Nastro Rosa è sensibilizzare le donne sui fattori di rischio modificabili, grazie a una maggiore consapevolezza e corretta informazione.

“L’impegno costante della LILT – ha commentato Francesco Schittulli, Presidente Nazionale della LILT– è investire in salute. Consapevoli che l’eliminazione di cattive abitudini come il consumo di tabacco, l’abuso di alcol, l’errata alimentazione e la sedentarietà potrebbero prevenire il 40% dei casi di cancro. E ridurre la mortalità nella stessa misura, grazie alla partecipazione agli screening senologici, ancora oggi in stato di sofferenza. Queste evidenze ci spingono ad adottare un approccio trasversale per raggiungere l’obiettivo: mortalità zero per il cancro al seno. Puntiamo quindi ad incentivare la prevenzione primaria attraverso la promozione di stili di vita sani. E a rafforzare le azioni di prevenzione secondaria per contrastare il ritardo diagnostico, incoraggiando visite specialistiche e l’adesione ai programmi di screening”.

Grazie ai progressi diagnostici e al crescente interesse attivo delle donne, oggi la maggior parte dei cancri viene scoperta nella fase iniziale, quando il trattamento chirurgico è meno invasivo e le terapie più efficaci, a tal punto da parlare sempre più di guaribilità. Questo ha portato a un tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di oltre l’85%. Il tumore al seno è uno dei tre tumori per cui il calo della mortalità è stato più evidente negli ultimi decenni (insieme ai tumori dello stomaco e del colon-retto), con circa un milione di donne viventi in Italia dopo diagnosi e terapie.

Parallelamente, l’approccio alla cura è in continua evoluzione, diventando sempre più mirato e personalizzato, con trattamenti appropriati in base alle caratteristiche biomolecolari del tumore della paziente. Una presa in carico multi-interdisciplinare con una maggiore attenzione alla qualità della vita.

Nel corso della presentazione, il Presidente Schittulli ha conferito a Elisabetta Gregoraci un riconoscimento simbolico come Ambassador della LILT, in segno di apprezzamento per il suo continuo impegno nel promuovere la prevenzione come stile di vita. La conduttrice, per testimoniare il suo sostegno e la sua vicinanza alla campagna Nastro Rosa, ha realizzato un videomessaggio dedicato a tutte le donne e ai volontari.

Durante la conferenza stampa sono intervenute anche le tre testimonial della campagna LILT for Women 2024, Manawi Poorna Silva Nacayanandi, Cristina Spagnulo e Orietta Ferrero. Hanno condiviso il loro legame con la LILT e le ragioni profonde che le hanno spinte a indossare i guantoni rosa, simbolo della loro determinazione a unirsi nella lotta contro il cancro al seno.

Attraverso la campagna LILT for Women – Nastro Rosa 2024, la LILT invita tutte le donne a diventare “ambasciatrici” di un messaggio di solidarietà e positività, da trasmettere da madre a figlia, tra amiche e colleghe. Perché la prevenzione è contagiosa ed è la scelta giusta per una vita migliore.

Giuste regole per dimagrire

Set 28
Scritto da Annamaria avatar

Le giuste regole per dimagrire le sottolinea il dottor Giuliano Ubezio, dietista, in un libro. “In forma con il Doc. Regole semplici, falsi miti e quiz per imparare a nutrire bene il corpo”, edito da Cairo editore. 

giuste regole per dimagrire

Tra le giuste regole per dimagrire c’è il peso forma. Come si calcola? “Calcolare l’indice di massa corporea, ossia il rapporto peso-altezza, che è una formula matematica – spiega il medico al CorriereIn pratica bisogna dividere il peso per il quadrato dell’altezza. Il numero ottenuto indicherà se una persona è in uno stato di sovrappeso (tra 25 e 29,9), di obesità (sopra 30), se è sottopeso (sotto 18,5) oppure normopeso (tra 18,5 e 24,9”. Ma non basta, si dovrebbe anche verificare questo indice di massa corporea di cosa si compone: “da quanti muscoli, acqua e grasso”. 

“C’è chi vorrebbe arrivare a pesare 55 chili benché un peso corretto sarebbe molto di più. In questi casi, cerco di far capire loro che per raggiungere il peso bisogna muoversi, dato che molti pensano che basti mangiare meno per perdere peso, ma non è così: è fondamentale fare esercizio fisico”, sottolinea il medico.

“Parcheggiare l’automobile lontana, fare le scale, usare la bici al posto della macchina, scendere a una fermata prima del tram, dell’autobus o della metropolitane. Piccole soluzioni che possono fare la differenza – prosegue Ubezio – E’ inutile privarsi di cibo e fare tantissima attività fisica per arrivare a un obiettivo che poi non si riuscirà a mantenere.Perché innanzitutto il percorso di perdita di peso, quando questa è necessaria, deve far parte di una routine quotidiana. Non può essere qualcosa che ha un inizio e una fine. Pesi troppo ristretti sono incompatibili in parecchi casi, per esempio in una donna una perdita eccessiva di grasso può portare a disequilibri ormonali. Nelle più giovani anche a una scomparsa del ciclo mestruale”.

“Non è mai la cena del sabato sera che fa ingrassare, ma sono le tante piccole abitudini quotidiane errate che provocano un danno”, precisa ancora l’esperto. Le giuste regole per dimagrire sono una dieta varia, corretta, che non stravolge le abitudini quotidiane. “Il consiglio più basico, quello che applico spesso io stesso, è cercare di dividere la giornata in almeno tre pasti giornalieri. Una colazione con parte liquida e solida (liquida: tè caffè, yogurt; solida: cereali, pane, biscotti). Per quel che riguarda gli altri due pasti, è bene equilibrare: se a pranzo mangio un secondo con contorno e pane (che sia un’insalatona con tonno, un poke o un panino), la sera è consigliabile consumare un primo e un contorno”, conclude.