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Carenza vitamina D aumenta rischio parto prematuro

Feb 20
Scritto da Annamaria avatar

La vitamina D è importantissima anche in gravidanza. La sua carenza aumenta il rischio di parto prematuro, lo evidenzia uno studio dei ricercatori della Pennsylvania State University.

carenza vitamina d aumenta rischi parto prematuro

La ricerca mette nero su bianco quel che tutti sapevano. Conferma che una carenza della vitamina D nelle prime 14 settimane di gravidanza aumenta il rischio di parto prematuro e di alterazioni nella crescita fetale.

Le donne con carenza di vitamina D hanno il 60% di rischio in più di partorire prima della 37a settimana di gestazione. Le probabilità di parto prematuro sono alte. Questo perché svolge un ruolo fondamentale nell’assorbimento del calcio e del fosforo (minerali essenziali per la formazione delle ossa del bambino), partecipa al funzionamento del sistema immunitario e al corretto sviluppo della placenta. Aumenta pure il rischio di preeclampsia, diabete gestazionale e infezioni materne.

Questa vitamina che si assorbe con l’esposizione al sole, si può assumere anche includendo nella dieta alimenti come pesci grassi (salmone, tonno e sardine), tuorlo d’uovo, fegato di manzo e latticini fortificati. Se non è sufficiente, come spesso accade, è necessaria l’integrazione, sempre seguendo i consigli del proprio medico.

Gravidanza: salute preconcezionale

Feb 18
Scritto da Annamaria avatar

E’ importante prendersi cura della salute preconcezionale, se si desidera una gravidanza. Aiuta a ridurre il rischio di complicazioni durante la gestazione e favorisce lo sviluppo sano del nascituro.

Nonostante in tante cerchino una gravidanza, la salute preconcezionale spesso non viene ritenuta basilare. L’AOGOI (Associazione degli Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani) sottolinea che circa il 50% delle coppie non ha le informazioni necessarie, come fa sapere La Nuova Riviera.

“La salute preconcezionale, ovvero il periodo che precede la gravidanza, è un elemento cruciale della salute materno-infantile. – spiega Marco Grassi, ginecologo dell’ospedale ‘C. e G. Mazzoni’ di Ascoli Piceno – Prevenire possibili problematiche in questa fase riduce il rischio di complicazioni durante la gestazione. E’ quindi essenziale sensibilizzare su questo tema fin dalla giovane età”.

L’alimentazione equilibrata è primaria: fornisce una quantità adeguata di folati, presenti in alimenti come spinaci, broccoli, legumi e agrumi. Potrebbe però non bastare. “L’assunzione raccomandata per chi pianifica una gravidanza è di 0,6 mg al giorno – spiega il dottor Grassi – e durante l’allattamento il fabbisogno si riduce a 0,5 mg. L’acido folico assunto prima del concepimento e nei primi tre mesi di gravidanza riduce il rischio di malformazioni fetali, tra cui difetti del tubo neurale come la spina bifida”.

Si deve avere uno stile di vita sano, alimentazione giusta. No a fumo, sostanze stupefacenti e alcol. Fare movimento ed evitare di prendere troppo peso, così da prevenire disturbi come il diabete gestazionale e l’ipertensione.

“Alcune infezioni contratte in gravidanza possono avere conseguenze gravi per il feto, per questo vaccinarsi prima e durante la gestazione rappresenta un’importante misura di protezione”, raccomanda ancora il medico. 

Chi soffre di diabete, ipertensione, malattie autoimmuni o epilessia dovrebbero fare controlli medici regolari per adattare le terapie. “E’ essenziale che tutte le donne in età fertile abbiano accesso a un’assistenza medica adeguata, informazioni chiare e misure preventive per garantire una gravidanza sicura e un futuro sano per il bambino”, conclude Grassi. E’ importante tenere d’occhio tutto questo per una gravidanza serena.

Smettere di fumare in gravidanza: metodi

Feb 15
Scritto da Annamaria avatar

Decidere di smettere di fumare in gravidanza (e proseguire anche dopo senza bionde) è salute. Quali sono i metodi più efficaci? Perché a volte dire basta può arrecare molto stress.

smettere di fumare in gravidanza metodi

Tra i metodi per smettere di fumare in gravidanza c’è al primo posto quello di mettersi in contatto con i Centri antifumo approvati dall’Istituto superiore di sanità. Qui sicuramente la donna riceverà validi supporti sia sul piano farmacologico che psicologico.  Le Linee guida fanno sapere, infatti, che mentre si è incinta è possibile iniziare una terapia sostitutiva nicotinica (NRT) per il tempo e nella quantità necessarie. L’NRT è disponibile in cerotti, gomme da masticare, confetti, spray sublinguale e inalatori.

E’ probabilmente questo tra i metodi per smettere di fumare in gravidanza il migliore. A chi è incinta si cerca di consigliare i prodotti “al bisogno”, quindi meglio la gomma da masticare che il cerotto, che immette quotidianamente nel corpo un quantitativo fisso di nicotina. La NRT è una terapia che va comunque sempre supervisionata da un medico.

Altro tra i metodi, da integrare possibilmente è quello psicologico e motivazionale, tramite terapeuta, Aiutano, tantissimo, pe pratiche che generano benessere, come respirazione, meditazione, yoga, in cui si assume e gestisce molto autocontrollo.

Smettete di fumare: fatelo per voi e per il vostro bambino.

Gravidanza gemellare

Feb 07
Scritto da Annamaria avatar

La gravidanza gemellare richiede molta più attenzione rispetto a quella singola. Il termine, ad esempio, viene solitamente anticipato, il parto, se si tratta di una gravidanza gemellare con due feti che si sviluppano in due sacchi distinti, senza alcuna complicazione, avviene tra la 37esima e la 38esima settimana. In caso di gravidanza monocoriale il termine viene fissato circa una settimana prima se biamniotica e tra le 32 e 34 settimane se monoamniotica. 

gravidanza gemellare

Anche le visite e i controlli ecografici cambiano leggermente in caso di gravidanza gemellare. Sul Corriere della Sera, a tal proposito, si legge: “Per le gravidanze gemellari bicoriali (in cui ogni bambino ha la sua placenta) sono normalmente programmate visite ed ecografie a cadenza mensile. Mentre per quelle monocoriali: un’ecografia ogni due settimane a partire dalla 16esima settimana e una visita al mese. Tra gli esami previsti, tra le 19 e 24 settimane, c’è la misurazione della lunghezza del collo dell’utero (cervicometria) mediante un’ecografia transvaginale. Se si evidenzia un accorciamento importante della cervice significa che c’è un rischio elevato di parto pretermine”.

La mamma, in caso di gravidanza gemellare, dovrà seguire un piano nutrizionale diverso. Il suo fabbisogno giornaliero è più alto di chi è in attesa di un solo bebè. Indispensabili per lei il ferro, l’acido folico, lo iodio, la vitamina d e gli omega 3 (se non si mangia pesce almeno tre volte alla settimana). L’aumento di peso consigliato è tra i 16 e 20,5 chilogrammi.

“Per la gravidanza gemellare monocoriale e monoamniotica è indicato il taglio cesareo. Negli altri casi è consentito il parto vaginale purché il primo gemello pronto per uscire si trovi in posizione cefalica”.

La moda dell’olio d’oliva al mattino

Feb 05
Scritto da Annamaria avatar

La moda dell’olio d’oliva al mattino, da prendere a digiuno, impera. Su TikTok ci sono tanti video correlati sull’argomento. Del resto, lo dicono tutti gli esperti, è un elisir per la longevità in salute. Ma è davvero così importante e basilare seguire questa moda dell’olio d’oliva al mattino? O è solo l’ultima tendenza?

Quella dell’olio d’oliva al mattino a digiuno è la moda del momento, appunto. L’oncologo e ricercatore Silvio Garattini sottolinea che assumerlo a digiuno non ha alcuna evidenza scientifica che ne dimostri un valore aggiunto rispetto all’usarlo nei pasti comunemente.

“L’olio di oliva è ricco di acido oleico e polifenoli che svolgono un’azione antinfiammatoria. La sua composizione nutrizionale lo rende un alimento essenziale nella dieta perché abbassa il fattore di rischio di molte malattie che hanno come base l’infiammazione. Ed è sicuramente preferibile al burro quando sono necessari i grassi. Assumerlo al mattino a stomaco vuoto non fa né bene né male. E’ una moda che al momento non ha alcuna evidenza scientifica per cui non mi sento di suggerirla. Quando ci saranno degli studi in merito allora ne potremo riparlare”, dice.

“Personalmente utilizzo l’olio a crudo per condire la verdura, non è necessario assumerlo in altri modi, nell’alimentazione ordinaria va bene. Per essere sicuri di assumere un olio ricco di polifenoli, è la qualità dell’olio che può fare la differenza”, aggiunge il medico

Entrare in sala parto: consigli

Feb 04
Scritto da Annamaria avatar

Se un’amica o una parente ti chiede di entrare in sala parto con lei e tu sei del tutto impreparata cosa fai? Alcuni consigli a riguardo li regala Morena Terracciano, ostetrica. Ne parla a Vanity Fair.

Doctor examining pregnant woman during delivery while man holding her hand in operating room

Entrare in sala parto può spaventare anche i padri dei bebè che stanno per arrivare. I consigli, in questo caso, sono più che utili. La responsabile di Area Ostetrico Ginecologica Policlinico di Milano sottolinea: “Il partner è consigliato, perché questo è anche il momento in cui nasce una nuova famiglia, ma ci sono persone che non se la sentono e potrebbero non essere di aiuto. Chi sta vicino alla donna in questo momento importante deve fare una cosa semplice: fare quello che chiede la partoriente, ma anche rassicurarla e aiutarla a decidere le cose, anche soltanto un cambio di posizione, oppure se fare o non fare l’analgesia, o quali procedure scegliere”.

“La persona che accompagna la futura madre è lì per essere di sostegno in un momento in cui è possibile perdere il controllo ed entrare in confusione. E’ appunto una ‘persona di fiducia’ che mette la partoriente in una situazione di tranquillità”, precisa ancora l’esperta. “L’importante è che sia una presenza empatica, che capisca il vero bisogno della donna, che non si imponga troppo ma sia affidabile e presente”, fa sapere ancora Terracciani.

Non è sempre facile entrare, però, in sala parto, i consigli riguardano anche chi facilmente si impressiona. Il parto è un’esperienza traumatica per alcuni: “Certo la visione della nascita può essere forte. Per questo noi chiediamo sempre all’accompagnatore se vuole restare in sala parto e per quanto vuole stare. Ma soprattutto chiediamo alla donna quanto vuole che stia, perché lei deve sentirsi sempre a proprio agio. A chi è troppo impressionabile suggeriamo di stare alle spalle della donna. Oppure in alcuni casi, l’accompagnatore aspetta appena fuori dalla porta, per entrare appena il bambino è nato”.

Allattare correttamente al seno

Feb 02
Scritto da Annamaria avatar

Vi ho più volte parlato dei benefici dell’allattamento al seno, per chi può farlo, ovviamente. Ma come allattare correttamente? Marco Grassi, ginecologo presso l’ospedale ‘C. e G. Mazzoni’ di Ascoli Piceno, dà preziosi consigli all’Adnkronos a riguardo.

allattare correttamente al seno

E’ importante non commettere errori e allattare correttamente al seno il proprio bimbo. “Allattare ‘a richiesta’ è fondamentale, poiché il neonato ha bisogno di poppare tra le 8 e le 14 volte al giorno nei primi mesi. E’ il bambino che stabilisce il ritmo della poppata”, consiglia Grassi.

Per allattare correttamente al seno, sottolinea l’esperto, anche a posizione e l’attacco del bebè sono basilari, così da non correre il rischi di dolori ai capezzoli o mastite. “Una corretta postura aiuta a prevenire questi inconvenienti, e non c’è un tempo fisso per ogni poppata, è il bambino che decide quando ha mangiato abbastanza”, spiega il ginecologo. 

“L’allattamento esclusivo al seno è altrettanto importante nei primi sei mesi, anche per l’idratazione: quando ha sete, il bambino si attacca al seno e riceve anche acqua”, si precisa ancora. Non fatevi tentare dall’uso di tettarelle e biberon, potrebbero rovinare tutto.Non è, tra l’altro, necessario lavare il seno dopo ogni poppata: “Le ghiandole dell’areola provvedono già a una pulizia naturale”.

“Nonostante le difficoltà iniziali che alcune donne possono affrontare, con il giusto supporto e le informazioni adeguate, l’allattamento è un’esperienza che, oltre a essere nutriente, è estremamente gratificante”, conclude il dottor Marco Grassi.

Decluttering: metodi

Gen 31
Scritto da Annamaria avatar

Il decluttering con il nuovo anno per molte di noi è essenziale, per fare spazio e ordine a casa. Io devo assolutamente dedicarmici e mi regolerò sui vari metodi che ha stilato Realtor, sono sei approcci diversi per eliminare quel che ci è inutile ma non diamo via. E ricordiamoci che il più delle volte anche le stanze dei nostri figli sono strapiene di oggetti e vestiti inutili, per non parlare degli accessori…

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Quali sono i metodi per fare decluttering?. Il primo, immancabile,il KonMari, reso celebre dal bestseller e dalla serie Netflix di Marie Kondo. Si invita a conservare solo ciò che “porta gioia”. E’ necessario prendere in esame ogni oggerro per categoria: vestiti, libri, documenti). Dobbiamo ringraziarlo prima di donarlo o eliminarlo. 

Un ltro tra i metodi del decluttering è quello per il quale si divide il caos tra le quattro mura in cinque categorie: piatti, spazzatura, vestiti, oggetti che hanno un loro posto e oggetti che non ce l’hanno. Si consiglia di partire con una o al massimo due categorie alla volta per non andare fuori di testa e stressarci ancora di più.

Lo Swedish Death Cleaning o pulizia svedese della morte, permette di liberarsi delle cianfrusaglie per non lasciare il disordine ai propri figli: prima si inizia con le cose poco importanti nei cassetti, poi a quelle più preziose, magari da donare. E’ un metodo lento che deve essere considerato “un atto d’amore”, verso i pargoli una volta grandi.

C’è poi un metodo più radicale: per ogni nuova cosa acquistata, un’altra viene o regalata o gettata. Anche un altro modo è piuttosto spicciolo: chiedersi se la cosa che si ha in mano potrebbe essere in meno di 20 minuti e per meno di 20 euro. Se è così, se ne può fare a meno.

L’ultimo è quello delle 4 scatole, lo vediamo anche in tante pellicole americane. Bisogna etichettarle con : buttare, donare, tenere, spostare. E procedere.