Ecografia trans-perinale per scegliere il parto
Naturale o cesareo? L’ecografia trans-perinale è la migliore per scegliere il parto. “Da oltre 15 anni i centri di ostetricia di riferimento propongono l’utilizzo dell’ecografia per scegliere tra parto operativo con la ventosa e taglio cesareo. Questo allo scopo di valutare quale sia la procedura migliorare per far nascere il bambino”, spiega a InSalute il prof. Tullio Ghi. E’ Ordinario di Ginecologia e Ostetricia all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
“L’ecografia può essere effettuata in modalità classica. E cioè posizionando la sonda sulla pancia della mamma per vedere se l’occipite del bambino è posizionato anteriormente o posteriormente. Ma una modalità di ecografia più innovativa ed efficace nel caso in cui ci sia necessità di accelerare il parto è quella trans-perineale”, continua l’esperto.
Il Direttore della UOC di Ostetricia e Patologia Ostetrica di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS è chiaro. “In questo caso la sonda viene posizionata sui genitali esterni della madre e si vanno a valutare una serie di parametri, che indicano la distanza del bimbo dall’uscita. Il nostro studio ha dato una risposta chiara su come individuare i casi nei quali il parto operativo con ventosa può comportare un rischio aumentato di fallimento”, precisa.
Questo tipo di esame, l’ecografia trans-perinale per scegliere il parto, deve essere effettuata da mani esperte. Il medico poi chiarisce: “L’ostetricia negli ultimi anni ha ricevuto un impulso a recuperare la naturalità del parto. E a ricorrere al taglio cesareo solo quando c’è un’indicazione clinica mandatoria. Per anni si è ritenuto che il taglio cesareo fosse una scorciatoia per ridurre il rischio di eventi sfavorevoli in sala parto. Ma poi abbiamo capito che questo eccesso di tagli cesarei procura alle donne problemi nelle gravidanze successive, per le aderenze che si formano a livello addominale”.
E ancora: “Mentre i bimbi che nascono col taglio cesareo hanno un adattamento alla nascita più difficoltoso. E maggior rischio di malattie autoimmuni e di asma. Oggi abbiamo tanti strumenti, tra cui anche l’ecografia trans-perineale, che possono consentirci di selezionare meglio i casi in cui il parto può avvenire per vie naturali, rispetto a quelli in cui c’è l’indicazione al taglio cesareo”.
L’IA per il parto
L’IA, Intelligenza Artificiale, sarà usata anche per il parto. Quotidiano Sanità spiega nel dettaglio del nuovo software appena sviluppato che guida il parto, osservando tramite, appunto, l’IA la posizione del neonato che sta per venire al mondo in tempo reale.
Il software per il parto basato sull’IA “potrà essere incorporato a un ecografo e ‘guidare’ il parto, fornendo informazioni precise e in tempo reale sulla posizione della testa del bebè. E quindi suggerendo, in maniera chiara con un semaforo, agli operatori se procedere con la discesa naturale nel canale del parto, se usare la ventosa o se, addirittura, sia meglio passare a un cesareo d’urgenza”.
Lo strumento, che potrebbe arrivare in sala parto a partire dal 2028. E’ stato sviluppato e validato nell’ambito di un lavoro pubblicato su The European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology. E’ stato coordinato dal professor Tullio Ghi. Il medico è professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università Cattolica, campus di Roma, e Direttore della Unità Operativa Complessa di Ostetricia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Si è avvalso del supporto tecnico dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Lecce. Non solo, pure dei colleghi della Clinica Ostetrica dell’Università di Parma”.
“Lo studio multicentrico è stato realizzato nell’ambito del gruppo internazionale ISLANDS (International Study Group on Labor and Delivery Sonography) fondato dal professor Ghi. Proseguirà adesso con una nuova ricerca prospettica selezionata dal Ministero della Salute tra i progetti di interesse nazionali (PRIN) e finanziata con un fondo di circa 200 mila euro”, si legge.
E ancora: “Il viaggio del feto nel canale del parto può non essere privo di ostacoli o di rischi: la malposizione del feto (condizione ostetrica in cui l’occipite del feto è orientato verso l’osso sacro e non verso il pube della madre) è tra le cause più comuni di un prolungamento o di un arresto della progressione del parto. A seconda di come si posiziona la testa del bebè durante la discesa quindi ci potrebbe essere bisogno di utilizzare una ventosa per facilitare l’uscita. O, nei casi più difficili, di ricorrere a un cesareo d’urgenza per la nascita in sicurezza per la mamma e per il piccolo”.
“Valutare come è posizionata la testa può non essere facile, anche per l’operatore esperto”, spiega il professor Ghi. “Quando la valutazione viene fatta con le dita si può incorrere in errori in un caso su 5. Errori che possono ad esempio determinare l’applicazione della ventosa nel punto non corretto della testa. Con conseguente fallimento dell’estrazione del feto, prolungare il parto e, nei casi peggiori, causare un ritardo nella nascita di un bambino in stato di sofferenza”.
“L’ecografia facilita il medico nel valutare con precisione la posizione della testa del bambino prima di usare la ventosa. Ma non tutti gli operatori che lavorano in sala parto sono in grado di utilizzare al meglio l’ecografo per ottenere informazioni accurate. Il software per il parto basato sull’IA utilizza le immagini ecografiche per dare automaticamente risposte precise in tempo reale agli operatori. Questi visualizzeranno il ‘verdetto’ come un semaforo. Rosso se non è il caso di procedere con la ventosa e se bisogna intraprendere la scelta del cesareo d’urgenza. Verde se si può procedere con la ventosa. Giallo se la situazione è incerta”.
“Nello studio multicentrico pubblicato il software è stato validato finora sulla base di 2154 immagini ecografiche provenienti da 16 centri di tutto il mondo. Le prestazioni complessive del modello per la classificazione della posizione della testa fetale sono state eccellenti”, chiarisce il professore.
“Abbiamo sviluppato un modello di intelligenza artificiale applicato all’ecografia in grado di valutare automaticamente e in una frazione di secondo la posizione della testa fetale durante il parto, con un’accuratezza complessiva eccellente – sottolinea il professor Ghi – Studi futuri dovranno validare il nostro modello su ampie popolazioni di pazienti prima di introdurlo nella pratica clinica di routine. Ma riteniamo che se i risultati saranno positivi il software potrà entrare nella pratica clinica nel giro di 3-4 anni”.
Infertilità
Una persona su sei nel mondo è affetta da infertilità nel corso della sua vita, stando ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. E, secondo le ultime stime, circa il 17,5% della popolazione adulta ne soffre. Si tratta, quindi, di un problema di notevole rilevanza, per il quale risulta prioritario un lavoro di squadra per il più corretto management diagnostico-terapeutico dell’infertilità.
Ancora oggi sussistono pareri discordanti sull’importanza della cavità uterina sull’infertilità. Sorge spontaneo chiedersi quale sia la metodica diagnostica più appropriata ed idonea per studiarne la morfologia, le dimensioni e le caratteristiche endometriali. Per anni, in ginecologia, ci si è limitati a eseguire rapide ecografie con scansioni bidimensionali, per studiare l’utero di una donna infertile. Allo stesso modo, spesso ci si è affidati all’isteroscopia, per una diagnostica della cavità uterina in modo forse troppo superficiale.
E’ proprio sull’integrazione tra ecografia ed isteroscopia che il 13 e 14 dicembre si è svolto presso l’EuTylia Academy, l’incontro di aggiornamento professionale “Ecografia ed Isteroscopia nella paziente infertile: metodi complementari o alternativi nello studio della cavità uterina?”. Responsabili scientifici il Prof. Attilio Di Spiezio Sardo e la Prof.ssa Caterina Exacoustos. Obiettivo del corso è stato spiegare la complementarità di queste due tecniche per sfruttarne al massimo le potenzialità. Per un inquadramento diagnostico ottimale della donna infertile.
“Attualmente, credo che ogni centro di PMA debba avere un ecografista e un isteroscopista esperti nell’inquadrare e nel gestire una donna infertile. L’infertilità è, infatti, una problematica multifattoriale e come tale richiede un approccio multidisciplinare e completo.”, ha spiegato il Prof. Attilio Di Spiezio Sardo, Professore Ordinario di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
“L’uso combinato di ecografia e isteroscopia è ormai un requisito imprescindibile per garantire alla coppia in cerca di gravidanza il best of care, evitando il lungo peregrinaggio tra vari specialisti a cui, purtroppo, sono costretti a ricorrere”, ha aggiunto la Prof.ssa Caterina Exacoustos, Professoressa Ordinaria di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Quando dovete fare una diagnosi, perché il bebè non arriva, affidatevi a medici esperti e aggiornati. Perché l’uso combinato di ecografia e isteroscopia è, come sottolineato, importantissimo.
Ecografia in sala parto per diagnosi parto distocico
L’ecografia in sala parto è fondamentale per la diagnosi tempestiva di un parto distocico. Un parto distocico, ossia che si allontana dalla fisiologia e in cui possono verificarsi anomalie e difficoltà, incide sul 40% circa dei parti. Ancora oggi, la diagnosi viene fatta attraverso la sola visita ostetrica, come nel 1700, e poche tecnologie sono state approntate per il monitoraggio del travaglio. L’ecografia ha rivoluzionato la semeiotica ostetrica classica e se per decenni il focus prevalente è stato il feto, ossia lo screening delle malformazioni fetali e delle anomalie di crescita fetale, più di recente l’interesse è stato rivolto all’evento Travaglio di Parto. (altro…)
Ecografie in gravidanza
Cervicometria
Spesso ci sono esami che ci chiediamo a cosa servano e che sono essenziali quando si è in dolce attesa, come la cervicometria.
Perché in gravidanza si fa la cervicometria? A cosa serve esattamente? E’ importante avere sempre chiaro come affrontare una gestazione e cosa è opportuno fare, sempre seguendo i consigli del nostro ginecologo.
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Ecografia 3D con realtà virtuale
Le vecchie ecografie sono sempre più datate. Ora si potrà vedere perfettamente il feto con l’ecografia 3D con realtà virtuale.
L’ecografia 3D con realtà virtuale è pazzesca e potrà mostrare alle mamme e ai papà il volto del loro bebè fedelmente grazie ad una tecnica basata sulla combinazione di scatti rilevati con la Risonanza magnetica e su tecnologie di realtà virtuale.
L’ecografia 3D con realtà virtuale è stata messa a punto e sperimentata nella Clinica di Diagnostica per Immagini di Rio de Janeiro. Di seguito è stata presentata al convegno della Società di Radiologia del Nord America. (altro…)
Controlli da incinta: nuove linee guida Oms
I controlli ‘da incinta’ sono importantissimi, l’Oms lancia le nuove linee guida. Con il pancione servono almeno otto visite dal medico per ridurre la mortalità sia della mamma che del bambino, che devono essere usate anche per dare consigli nutrizionali e sull’attività fisica da praticare alle donne in dolce attesa.
L’Oms dà le nuove linee guida per quanto riguarda i controlli ‘da incinta’ perché nel mondo 303mila donne sono morte lo scorso anno per cause legate alla gravidanza, 2,7 milioni di bambini sono morti nei primi 28 giorni di vita e 2,6 milioni sono nati già morti. (altro…)