Gravidanza: in Italia inverno demografico
In Italia si sta vivendo un vero e proprio “inverno demografico”. Lo dice apertamente Claudio Giorlandino, ginecologo presidente della Società Italiana di Diagnosi Prenatale e Medicina Materno Fetale (SIDIP). L’anche Direttore Scientifico del Centro di Ricerche Altamedica commenta con una nota stampa i preoccupanti dati contenuti nel rapporto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. L’età media delle donne che ricorrono alla procreazione medicalmente assistita (PMA) in Italia per una gravidanza è aumentata negli ultimi anni. Nel 2005 l’età media era di 34 anni, mentre nel 2022 è salita a 37 anni.
“L’Italia sta vivendo un inverno demografico davvero preoccupante. Si diventa mamma sempre più tardi pensando alla procreazione assistita come sicura possibilità di concepimento. Ma non è un percorso facile. Non state a sentire le vip che vi parlano solo di un aiutino. Si tratta di trattamenti impegnativi e poi i gameti sono sempre di altre donne”, sottolinea il medico.
“Questa tendenza a cercare figli tardi riflette un posticipo sempre più comune della maternità per vari motivi, tra cui carriera, stabilità economica e personali. In tal senso, si giustifica l’aumento delle gravidanze ottenute mediante donazione di gameti, passato dallo 0,3% nel 2014 al 13,8% nel 2022”, aggiunge Giolardino. Che appunto descrive un “inverno demografico” in Italia riguardante la gravidanza.
“Rimandare la maternità riduce le possibilità di concepimento naturale a causa del declino della fertilità con l’età. La ricerca del primo figlio avviene sempre più tardi; molte donne decidono infatti di avere figli tra i 30 e i 40 anni, quando la fertilità naturalmente diminuisce. D’altra parte, i progressi nelle tecniche di PMA hanno aumentato le probabilità di successo, diffondendo l’idea, errata, che le donne possano avere figli quando vogliono”, prosegue il dottore.
Il percorso nei centri PMA per avere una gravidanza è più impegnativo di quanto credano tante donne.