Medicina estetica incinta

Sempre più mamme non rinunciano alla medicina estetica mentre sono incinta, ma cosa è lecito fare e cosa no? A dissipare i dubbi ci pensa la dottoressa Luisella Troyer. Il chirurgo vascolare e medico estetico di Milano lo spiega a Vanity Fair.

“Per prima cosa, i trattamenti estetici fattibili in gravidanza non devono provocare dolore o fastidio alla mamma. Non devono alzare troppo il suo livello di adrenalina (a cui il feto reagisce in maniera violenta) e non devono essere traumatici. Devono, anzi, essere dolci, lievi, piacevoli e rilassanti. Vere e proprie ‘coccole’, in grado di alzare i livelli di endorfine della donna e, conseguentemente, di rilassare anche il bambino”, dice la specialista.
“Dato che il bambino assorbe, necessariamente, tutto ciò che la mamma mangia o riceve per via sistemica, è categorico il rifiuto di ogni farmaco a uso estetico che potrebbe, anche in piccolissima parte, essere assorbito dal feto. O comunque creare degli ‘scompensi’, seppur locali, al corpo della mamma. Durante la gravidanza sono quindi vietati i filler riempitivi all’acido ialuronico, all’acido polilattico (Sculptra) e l’inoculazione della tossina botulinica”, sottolinea Troyer.
Bisogna non abusare della medicina estetica e avere una certa accortezza quando si è incinta. “La tutela del feto e della salute del bimbo – spiega il medico – deve venire come prima cosa assoluta quando parliamo di trattamenti medico-estetici. Molte donne fanno utilizzo del trucco permanente, ovvero tatuaggi a scopo cosmetico utilizzati, per esempio, per il contorno labbra, per infoltire le sopracciglia o anche per avere sempre l’eyeliner perfetto. I pigmenti utilizzati sono ormai praticamente al 100% vegetali, ma c’è sempre qualche percentuale, anche se minima, di composti parzialmente riassorbibili”.
“Questo non è solitamente un problema per un adulto in salute. Ma la donna in gravidanza ha dentro sé una vita ancora in formazione, che assorbe tutto come una spugna – aggiunge – Dobbiamo dunque evitare che anche piccole quantità di elementi non biologici vengano a potenziale contatto col feto e dobbiamo altresì evitare che la mamma senta dolore di alcun tipo. Meglio, quindi, sospendere la dermopigmentazione del trucco permanente: del resto, si trovano in commercio ottimi cosmetici sicuri per la mamma e per il feto, che possono essere usati senza problem”. Andateci piano con la medicina estetica se siete incinta.
Gravidanza: sport sì e sport no

In gravidanza allenarsi fa bene. Lo dicono tutti gli specialisti e lo sottolinea ancora una volta la dottoressa Floriana Carbone. “E ampiamente dimostrato che allenarsi in gravidanza porta dei benefici non solo alla futura mamma, ma anche al bambino. Questo perché, durante l’attesa, il corpo della mamma affronta dei cambiamenti per soddisfare il fabbisogno di ossigeno e di nutrimento del nascituro, l’attività fisica però va sempre eseguita dopo aver ascoltato il parere di un medico e sempre in sicurezza, con il supporto di un esperto in grado di consigliare gli esercizi giusti anche in base al periodo della gravidanza in cui ci si trova”, sottolinea. La specialista in Ostetricia e Ginecologia alla Clinica Mangiagalli dell’Ospedale Policlinico di Milano a Fanpage chiarisce quali sono gli sport sì e gli sport no.
E’ assolutamente sapere quali siano gli sport sì, quelli ok, e gli sport no in gravidanza, per non rischiare in attesa di un bebè.
Gli sport sì.
“Attività fisica moderata può essere praticata fin dal primo trimestre di gravidanza. Questo periodo, però, è molto delicato, dunque è importante che la futura mamma ascolti il proprio corpo e lavori sul rinforzo della muscolatura.
Nel secondo trimestre si può lavorare sul rinforzo della parte alta della catena posteriore, per chi soffre di problemi circolatori si possono fare degli esercizi per favorire il ritorno venoso, come camminate, lo yoga, lo stretching.
Nel terzo trimestre si lavora sull’elasticità del pavimento pelvico con esercizi abbinati alla respirazione diaframmatica per dare sollievo. In questa fase si consiglia lo yoga prenatale, che aiuta soprattutto il pavimento pelvico e il bacino, alleviandone le tensioni. In questo trimestre si possono anche fare esercizi total body con l’aiuto di una fitball e l’elastico per rafforzare la parte bassa del corpo.
Il consiglio è quello di fare sempre un allenamento che piaccia ma che combini anche una parte aerobica con una parte di resistenza. Gli esercizi poi devono cambiare di trimestre in trimestre, in modo che si evitino quelli che mettono a rischio l’equilibrio della mamma o che creano pressione addominale.
In generale le discipline da preferire sono quelle che hanno basso impatto fisico come il nuoto, la camminata, cyclettes, yoga, pilates, tutti sport che evitino gli squilibri alimentari o la disidratazione”.
Gli sport no.
“Sono da evitare gli sport da contatto. Quelli che possono generare urti improvvisi, come il basket, le arti marziali, la box, il calcio. O l’equitazione, perché è uno sport a rischio di caduta. Anche le immersioni non sono concesse perché possono causare embolie gassose e nella seconda metà della gravidanza non è consigliabile praticare uno sport sopra i 2500 metri di altitudine”.
In gravidanza in quali circostante è meglio non praticare sport? “Sicuramente condizioni di gravidanze a rischio. Pazienti che hanno malattie della placenta, come la placenta previa, pazienti che hanno condizioni che richiedono riposo è meglio che non pratichino sport”.
Alle Olimpiadi in tre

A volte ci si chiede come conciliare gravidanza e lavoro, ch a volte è pure una passione. Bisognerebbe prendere esempio da Nadia Hafez che alle Olimpiadi di Parigi è scesa in pedana incinta di sette mesi contro l’avversaria, senza che nessuno lo sapesse. In quel momento erano in tre: lei, in bebè che ha in grembo e la sua avversaria.

La gravidanza non è una malattia, ma pensate quanto può essere stato difficoltoso per questa atleta egiziana prepararsi, mantenendo alta la concentrazione. Ha rivelato di essere incinta in un post sul social: “Alle Olimpiadi eravamo in tre”.
“Quelle che a voi sembrano due persone sulla pedana, in realtà erano tre! – ha scritto la sportiva – Eravamo io, la mio avversaria e il mio piccolo bambino che ancora deve venire al mondo!. Io e il mio bambino abbiamo dovuto affrontare la nostra giusta dose di sfide, sia fisiche che emotive. Le montagne russe della gravidanza sono già dure di per sé, ma dover lottare per mantenere l’equilibrio tra vita privata e sport è stato davvero faticoso, ma ne è valsa la pena. Scrivo questo post piena di orgoglio. Sono fortunata ad aver condiviso la fiducia di mio marito (Ibrahim Ihab) e quella della mia famiglia per essere riuscita ad arrivare fin qui”.
Tutto il mondo del lavoro deve fare pace con la genitorialità, alle Olimpiadi è stato fatto. Su iniziativa di Allyson Felix, una delle velociste più di successo nella storia dell’atletica leggera, è stato lanciato il nido del villaggio olimpico, dove gli atleti, uomini e donne, possono trascorrere del tempo insieme ai figli. “I sistemi non sono a misura di madri. Sto solo cercando di usare la mia voce per parlare di cose piuttosto basilari e provare a vedere che cosa possiamo migliorare”, ha detto l’ex velocista.
Nel nido del villaggio olimpico le atlete madri hanno potuto allattare i loro bambini piccoli oppure godersi un momento tranquillo insieme a loro. “Non so perché ci sia voluto così tanto tempo”, ha continuato Felix. “Immagino che centri con il fatto che non ci sono molte donne in posizioni di potere che condividono la loro esperienza”. L’obiettivo è quello di uno spazio in evoluzione per “normalizzare l’assistenza all’infanzia durante gli eventi sportivi”. Ora chi finora ha tralasciato di mettere in atto alcune trasformazioni per permettere a madri e padri di conciliare professione e genitorialità, deve darsi da fare. E’ molto importante e segno di grande civiltà.
Gravidanza: come sopravvivere al caldo

Pare proprio che settembre sia il mese del ‘baby boom’. Sono tantissime le donne quindi che a luglio e agosto affrontano gli ultimi mesi di gravidanza. La temperatura di questi giorni è davvero insopportabile: come sopravvivere al caldo, soprattutto se si ha il pancione? Ecco qualche consiglio per non ‘soccombere’…

Il Dott. Marco Grassi a Today spiega come sopravvivere al caldo in gravidanza. Il ginecologo del Reparto di Ginecologia dell’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno sottolinea: “In gravidanza il corpo subisce cambiamenti fisiologici significativi: l’aumento del volume del sangue materno per garantire un adeguato flusso sanguigno alla placenta richiede un’adeguata idratazione. Il caldo può causare disidratazione attraverso la sudorazione, portando alla perdita di liquidi e sali minerali cruciali per l’equilibrio materno-fetale. Bere almeno 2 litri di acqua al giorno è cruciale per prevenire la disidratazione”. Invece limitare fortemente bevande alcoliche e con caffeina.
“E’ consigliato una dieta variegata, da seguire per l’intero corso della gestazione, con un’attenzione particolare alla verdura e alla frutta di stagione, consumate dopo un accurato lavaggio – chiarisce ancora l’esperto – limitare gli zuccheri semplici e privilegiare carboidrati complessi come pasta e pane aiuta a mantenere un adeguato apporto nutrizionale”.
Il medico consiglia di mantenere le finestre chiuse e con tapparelle in parte abbassate, così da mantenere la temperatura a casa tra i 24 e i 26 gradi. Evitare le zone con tanto inquinamento a causa del traffico. “Per trovare sollievo dal caldo, sono consigliati bagni e docce con acqua tiepida”, raccomanda ancora Grassi. “Un pediluvio con acqua fresca può offrire un sollievo immediato”, aggiunge. Se ci si espone al sole, farlo la mattina presto o i pomeriggio inoltrato, sempre con le creme solari, per evitare le macchie. Come sopravvivere al caldo in gravidanza? Difficile, ma non impossibile.
Benefici melone e anguria in gravidanza

In estate, con il grande caldo, si possono fare degli spuntini davvero piacevoli quando si è in gravidanza e non solo. I benefici del melone e dell’anguria sono tanti per le mamme: è bene non dimenticarlo mai,
Stefania Piloni, ginecologa del centro Ginecea, e Giorgio Donegani, tecnologo alimentare, esperto di nutrizione spiegano benefici del melone e dell’anguria in gravidanza al Corriere della Sera. “Innanzitutto, anguria e melone sono ricchissimi di acqua e, dunque, fortemente reidratanti. Questa è una caratteristica fondamentale per la donna in attesa, che ha bisogno di un’idratazione maggiore”, spiega Donegani.
E’ bene specificare, ad esempio, che 3 fette di melone corrispondono a due bicchieri d’acqua, quindi è ottimo mangiarle. I benefici del melone e dell’anguria non sono finiti. Contengono, inoltre, molto potassio e poco sodio: in gravidanza, quindi, prevengono disturbi come crampi e possibili svenimenti. Danno pure una mano a mantenere la giusta pressione arteriosa.
“Tendenzialmente, anguria e melone non danno grandi problemi di digeribilità. Sono però della stessa famiglia del cetriolo, quella delle Cucurbitacee, e quindi per alcune persone potrebbero risultare pesanti. Iil consiglio, in questi casi, è distanziarne il consumo dal pasto principale, raccomandazione più che mai valida per le donne in attesa considerando la loro necessità di spuntini frequenti”, aggiunge Donegani.
Sul melone la Piloni chiarisce: “Oltre ad avere un ottimo contenuto vitaminico, soprattutto di vitamina C e B3, è ricco di calcio e fosforo. La presenza di questi elementi lo rende un ottimo alleato delle ossa della mamma che, durante l’allattamento, ‘cedono’ calcio al latte destinato al bambino. Il melone, inoltre, è diuretico, dissetante e blandamente lassativo, dunque perfetto anche per le future mamme che soffrono di stipsi. E’ poco calorico e, quindi, va bene anche per le mamme che hanno bisogno di controllare il peso e per quelle che, giustamente, sono attente agli eccessi. Per quanto riguarda gli zuccheri, il tenore è medio: il melone ne contiene di più dell’anguria, ma meno, ad esempio, dell’uva”.
“Come rivela il suo colore, è particolarmente ricco di betacarotene, utile per proteggere la cute dal sole, perché favorisce la produzione di melanina”, dice la ginecologa. “Il beta carotene aiuta anche a prevenire le macchie solari che possono ‘aggredire’ la pelle nell’attesa”, aggiunge Donegani. “Il beta carotene, inoltre, è un precursore della vitamina A, nutriente del quale la mamma ha bisogno, ma che non deve assumere in eccesso: dato che questa sostanza nel melone è presente come precursore, e non già preformata, l’organismo la trasforma in vitamina A solo nella misura in cui gli serve. Il melone, infine, contiene parecchia vitamina C che contribuisce alla produzione del collagene, aiutando a mantenere la pelle elastica e fresca”.
Sull’anguria invece: “E’ perfetta per levarsi la voglia di dolce senza eccedere con le calorie e gli zuccheri. A dispetto di quello che si potrebbe pensare, infatti, contiene solo 4 grammi di zucchero per un etto di frutta. Il gusto dolce proviene soprattutto da altre sostanze, i polialcoli, non zuccherine”, rivela l’esperto di nutrizione. E la dottoressa Piloni conferma: “Per questo, possiamo introdurla nelle diete ipocaloriche e anche le mamme che devono fare i conti con il diabete gestazionale, pur senza eccedere nel consumo, possono stare tranquille”. “L’anguria può essere anche una valida alleata per il controllo del colesterolo. Inoltre, l’anguria contiene Citrullina, un aminoacido che previene il problema dell’ipertensione. Perciò, l’anguria è indicata per le donne in gravidanza che abbiano un problema di controllo del colesterolo e della pressione, situazioni spesso associate, soprattutto dopo i 38 anni”.
Come affrontare caldo in gravidanza

Le temperature torride di questo periodo provano il fisico di grandi e piccini. Chi è in dolce attesa può soffrire ancora di più. Come affrontare il caldo il gravidanza? L’esperto dà i suoi consigli per vivere una gestazione al meglio pure in estate.

Antonio La Marca, professore di ginecologia e direttore della clinica di ostetricia e ginecologia del Policlinico di Modena, al Corriere della Sera spiega come affrontare il caldo in gravidanza. “La prima cosa che si raccomanda alla donna che aspetta un bambino per affrontare il caldo è di non dimenticarsi di introdurre ogni giorno una quantità di liquidi adeguata, pari ad almeno 2,5 litri d’acqua, che corrispondono a circa 12 bicchieri pieni. Durante la gestazione, infatti, il suo fabbisogno idrico è maggiore. Questo perché aumenta il volume di sangue in circolazione, in conseguenza della necessità di irrorare gli organi in crescita, quali utero e placenta”, sottolinea.
Nel processo su come affrontare il caldo in gravidanza bere è davvero fondamentale. Non introdurre nel corpo abbastanza acqua, soprattutto in un momento in cui c’è perdita di liquidi e sali minerali attraverso una maggiore sudorazione, può causare disidratazione. Possono arrivare così crampi muscolari, ipotensione, palpitazioni, vertigini, pelle e mucose secche.
“La donna che in gravidanza soffre di ipertensione. Anche se con la terapia dovrebbe riuscire a tenere sotto controllo i valori, ha comunque una probabilità più alta di andare incontro a sbalzi di pressione dovuti a disidratazione ed esposizione eccessiva a temperatura elevate e clima umido”, chiarisce ancora La Marca.
“La disidratazione facilita l’insorgenza di infezioni alle vie urinarie. L’ingrossamento dell’utero determina una pressione sulla vescica che modifica la sua normale anatomia. E porta a un conseguente mancato svuotamento completo dell’organo, favorendo il ristagno urinario e la proliferazione di batteri cattivi nel caso in cui non si beva abbastanza acqua. Se si introducono pochi liquidi, infatti, si riduce l’attività di filtraggio del sangue esercitata dai reni. E, quindi, la produzione di urina e il lavaggio della vescica che avviene attraverso il transito della pipì”, dice ancora il medico.
Il termometro alto potrebbe anche far rischiare nascite premature. “Soprattutto per le gestanti con patologie croniche, quali diabete, ipertensione e ipertiroidismo”, precisa il professore. Raccomanda di evitare categoricamente di stare al sole nelle ore di maggiore calura della giornata, quelle centrali.
Gravidanza bis: meno emozioni?

Durante una gravidanza bis si provano meno emozioni? E’ un bel dilemma. Francesca Sofia Novello, compagna di Valentino Rossi, è in attesa del suo secondo bebè, un’altra bimba dopo Giulietta, 2 anni. Raccontando sui social della dolce attesa, lascia intendere che sia così. Pur sottolineando la gioia immensa della cicogna.

Voi, care GoMamme, che ne pensate? Davvero una gravidanza bis dà meno emozioni della prima? In realtà la modella 30enne afferma semplicemente di sapere già molto, quindi alcune cose con secondo pancione appaiono più ‘scontate’.
Ai follower che le chiedono come stia vivendo questa gravidanza bis, la Novello svela: “Sto molto bene e sono sempre stata bene. Ho avuto la fortuna di non soffrire di nausee e non avere alcun tipo di problema. La seconda gravidanza è diversa sotto alcuni aspetti. Io avendo già una bimba di due anni, faccio chiaramente un po’ più fatica rispetto alla prima gravidanza. Sono un pochino più stanca, più irascibile. Faccio fatica a tenerla in braccio perché mi fa male la schiena. Lei rimane più nervosa e la gestione è un po’ più complicata”.
“A livello emotivo, poi, essendo la seconda gravidanza sono consapevole di tutto quello che mi sta succedendo, di come cambierò, di cosa dovrò fare, degli esami da fare, ho più consapevolezza, mentre nella prima è tutto nuovo, è tutto un’emozione”, aggiunge. “E’ bello vedere l’ecografia, i primi calcetti, ma è tutto meno emozionante rispetto alla prima”, poi chiosa. Quindi meno emozioni: ma è così per tutte…?
Linea alba

La linea alba compare solitamente sull’addome tra il terzo e l’ultimo mese di gravidanza, poi scompare. E’ causata da un aumento di produzione della melanina, il pigmento che scurisce la pelle ed è responsabile anche dell’abbronzatura. Viene anche chiamata linea nigra. L’aumento di produzione di melanina è è provocato proprio dai cambiamenti ormonali che avvengono in gestazione, in particolare dall’incremento degli estrogeni.

La linea alba man mano diventa più visibile parte dalla parte alta dell’addome ossia da sotto il seno fino a raggiungere il pube. In alcune donne, invece, la linea parte solo dall’ombelico e raggiunge il pube. E’ completamente asintomatica e la sua comparsa non comporta problemi. In genere. E’ sempre opportuno usare creme apposite per riuscire a rendere la pelle più elastica, tonica e luminosa
La linea alba scompare solitamente dopo la nascita del bambino. Se continua a manifestarsi anche per un lungo periodo dopo il parto, chiedere consiglio al proprio medico oppure al ginecologo. Tra i rimedi che si possono adottare:
Protezione della pelle dai raggi UV.
Assunzione di alimenti ricchi di acido folico.
Idratare la pelle prima e dopo il parto.
Fare uno scrub: si consiglia di esfoliare con costanza la pelle della pancia al fine di stimolare al meglio il ricambio delle cellule.