Fecondazione assistita: non è gravidanza di serie B
La fecondazione assistita aiuta le coppie ad avere un bambino. Veronica Ferraro, in attesa del suo primo figlio da Davide Simonetta,, denuncia le critiche ricevute e sottolinea: “Non è una gravidanza di serie B”.
Lei ha dovuto fare ricorso alla fecondazione assistita. Non è ha fatto mistero. Ma c’è chi sui social l’ha attaccata per la scelta, giudicando la sua gravidanza ottenuta come se fosse di serie B.
“Possiamo ripetere insieme che i bambini concepiti con la fecondazione assistita sono uguali agli altri, la mia gravidanza è uguale alle altre e non sono incinta di un robot della Tesla? – scrive – Messaggi come questo (ne ricevo alcuni quasi ogni giorno) possono risultare offensivi o ferire qualcuno perché implicano, anche se in modo non esplicito, che esistano gravidanze di ‘Serie A’ e di ‘Serie B‘, come se il modo in cui un bambino viene concepito potesse in qualche modo influire sul suo valore o sulla legittimità della sua esistenza”.
“Non voglio fare del vittimismo, ma proprio per questo so anche quanto possa essere un cammino emotivamente ed economicamente impegnativo – ha aggiunto – Molte persone passano anni tra speranze, delusioni e sacrifici prima di riuscire ad avere un figlio e, ridurre tutto a un semplice ‘ah ma loro hanno fatto l’inseminazione’, è sminuente e ingiusto”, continua la Ferraro.
Veronica conclude: “C’è un sottotesto giudicante, come se la fecondazione assistita fosse un modo ‘meno naturale’ di avere un figlio. Ma perché? È una soluzione medica a un problema biologico, esattamente come qualsiasi altro trattamento per la salute. Nessuno si sognerebbe di dire ‘ah, ma lui ha curato la sua malattia con un farmaco’ con lo stesso tono con cui certe persone parlano di fecondazione assistita. Sono piena”
Gravidanza: salute preconcezionale
E’ importante prendersi cura della salute preconcezionale, se si desidera una gravidanza. Aiuta a ridurre il rischio di complicazioni durante la gestazione e favorisce lo sviluppo sano del nascituro.
Nonostante in tante cerchino una gravidanza, la salute preconcezionale spesso non viene ritenuta basilare. L’AOGOI (Associazione degli Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani) sottolinea che circa il 50% delle coppie non ha le informazioni necessarie, come fa sapere La Nuova Riviera.
“La salute preconcezionale, ovvero il periodo che precede la gravidanza, è un elemento cruciale della salute materno-infantile. – spiega Marco Grassi, ginecologo dell’ospedale ‘C. e G. Mazzoni’ di Ascoli Piceno – Prevenire possibili problematiche in questa fase riduce il rischio di complicazioni durante la gestazione. E’ quindi essenziale sensibilizzare su questo tema fin dalla giovane età”.
L’alimentazione equilibrata è primaria: fornisce una quantità adeguata di folati, presenti in alimenti come spinaci, broccoli, legumi e agrumi. Potrebbe però non bastare. “L’assunzione raccomandata per chi pianifica una gravidanza è di 0,6 mg al giorno – spiega il dottor Grassi – e durante l’allattamento il fabbisogno si riduce a 0,5 mg. L’acido folico assunto prima del concepimento e nei primi tre mesi di gravidanza riduce il rischio di malformazioni fetali, tra cui difetti del tubo neurale come la spina bifida”.
Si deve avere uno stile di vita sano, alimentazione giusta. No a fumo, sostanze stupefacenti e alcol. Fare movimento ed evitare di prendere troppo peso, così da prevenire disturbi come il diabete gestazionale e l’ipertensione.
“Alcune infezioni contratte in gravidanza possono avere conseguenze gravi per il feto, per questo vaccinarsi prima e durante la gestazione rappresenta un’importante misura di protezione”, raccomanda ancora il medico.
Chi soffre di diabete, ipertensione, malattie autoimmuni o epilessia dovrebbero fare controlli medici regolari per adattare le terapie. “E’ essenziale che tutte le donne in età fertile abbiano accesso a un’assistenza medica adeguata, informazioni chiare e misure preventive per garantire una gravidanza sicura e un futuro sano per il bambino”, conclude Grassi. E’ importante tenere d’occhio tutto questo per una gravidanza serena.
Gravidanza gemellare
La gravidanza gemellare richiede molta più attenzione rispetto a quella singola. Il termine, ad esempio, viene solitamente anticipato, il parto, se si tratta di una gravidanza gemellare con due feti che si sviluppano in due sacchi distinti, senza alcuna complicazione, avviene tra la 37esima e la 38esima settimana. In caso di gravidanza monocoriale il termine viene fissato circa una settimana prima se biamniotica e tra le 32 e 34 settimane se monoamniotica.
Anche le visite e i controlli ecografici cambiano leggermente in caso di gravidanza gemellare. Sul Corriere della Sera, a tal proposito, si legge: “Per le gravidanze gemellari bicoriali (in cui ogni bambino ha la sua placenta) sono normalmente programmate visite ed ecografie a cadenza mensile. Mentre per quelle monocoriali: un’ecografia ogni due settimane a partire dalla 16esima settimana e una visita al mese. Tra gli esami previsti, tra le 19 e 24 settimane, c’è la misurazione della lunghezza del collo dell’utero (cervicometria) mediante un’ecografia transvaginale. Se si evidenzia un accorciamento importante della cervice significa che c’è un rischio elevato di parto pretermine”.
La mamma, in caso di gravidanza gemellare, dovrà seguire un piano nutrizionale diverso. Il suo fabbisogno giornaliero è più alto di chi è in attesa di un solo bebè. Indispensabili per lei il ferro, l’acido folico, lo iodio, la vitamina d e gli omega 3 (se non si mangia pesce almeno tre volte alla settimana). L’aumento di peso consigliato è tra i 16 e 20,5 chilogrammi.
“Per la gravidanza gemellare monocoriale e monoamniotica è indicato il taglio cesareo. Negli altri casi è consentito il parto vaginale purché il primo gemello pronto per uscire si trovi in posizione cefalica”.
Nausea e vomito in gravidanza per 1 donna su 2
E’ un vero problema. Nausea e vomito in gravidanza colpiscono 1 donna su 2. Arriva la campagna di sensibilizzazione “No, non è normale”, con il patrocinio della Società Italiana di Medicina Perinatale (SIMP).
La campagna punta il dito contro il luogo comune secondo cui la nausea e il vomito, di cui in gravidanza soffrono 1 donna su 2, sia sempre “normale e fisiologica”. Nonostante diventi debilitante nel quotidiano, provocando disagio e malessere, sia nella sfera sociale che lavorativa.
Il video della campagna di sensibilizzazione mostra le difficoltà che ha una mamma alle prese con nausea e vomito in gravidanza. Ne soffrono 1 donna su 2, la stima è altissima e no, non è affatto normale.
“Nausea e vomito in gravidanza sono dovuti a molteplici fattori tra cui è possibile identificare quelli di natura genetica, gastrointestinale ed endocrini”, spiega la dott.ssa Loredana Giacomantonio, Direttore U.O.C. Ginecologia e Ostetricia P.O. Vimercate ASST Brianza. “Nel primo trimestre, la nausea interessa fino all’80% delle donne e, nel 52% dei casi, si presenta associata a vomito. Con un picco tra la 7° e la 12° settimana, questi disturbi tendono a risolversi entro il sesto mese. In alcune donne, tuttavia, possono durare più a lungo. Tra chi ne soffre, circa il 30% presenta forme più severe, tali da interferire con la qualità di vita, e lo 0,5-2% arriva all’iperemesi gravidica, condizione caratterizzata da perdita di peso e disidratazione. Richiede spesso il ricovero ospedaliero”, aggiunge.
“E’ possibile – aggiunge l’esperta – cercare di prevenire, o quanto meno di limitare, questa sintomatologia, adottando alcuni accorgimenti nell’alimentazione: consumare piccoli pasti, ogni 2-3 ore, per evitare di mantenere lo stomaco completamente vuoto, riducendo l’acidità gastrica. Consumare snack secchi come cracker e fette biscottate. Appena sveglie, per evitare la nausea mattutina, preferire alimenti ricchi di carboidrati e a basso contenuto di grassi. Evitare cibi fritti e speziati, caffeina e bevande gassate. Sorseggiare acqua, tè allo zenzero o camomilla, ma non durante i pasti”.
“Anche alcune buone abitudini possono essere di aiuto: evitare ambienti troppo caldi e poco ventilati, ma anche i movimenti improvvisi. Riposarsi adeguatamente. Utilizzare tecniche di rilassamento come lo yoga e la meditazione. E se dieta e stile di vita non bastano, ci sono terapie innovative, con indicazione specifica al trattamento di nausea e vomito in gravidanza, che possono aiutare a risolvere il disturbo”, prosegue la dottoressa.
“E’ importante che le donne non si rassegnino al problema, che può essere davvero invalidante. Ben vengano – conclude – campagne di sensibilizzazione per combattere uno stereotipo a causa del quale troppe gestanti rinunciano a chiedere aiuto. Le soluzioni esistono, non bisogna avere timore di parlarne col medico per trovare quella più adatta al proprio caso”.
“Con il video che abbiamo realizzato, ci auguriamo di contribuire a colmare il gap informativo che circonda questi disturbi della gravidanza”, dichiara Alessandro Micheli, Country Manager Exeltis per l’Italia e Regional Head per Spagna, Portogallo, Francia e UK.
“La nostra azienda ha come mission primaria quella di favorire la salute femminile in tutte le fasi della vita, dall’adolescenza fino all’età matura. Per concorrere a migliorare la qualità di vita delle donne, ci impegniamo non solo nella ricerca e nello sviluppo di nuove opzioni di cura, ma anche nella realizzazione di progetti di awareness, come questo. La gravidanza è un momento troppo importante per lasciarselo rovinare da un problema che può essere gestito. Il nostro auspicio è di far arrivare questo messaggio a tante mamme in dolce attesa”, precisa ancora.
Dieta sana e movimento incinta migliora regolazione emotiva bambini
Che l’alimentazione e l’attività fisica facciano bene in gravidanza è fuor di dubbio. Ora una ricerca sottolinea anche che una dieta sana e il movimento quando si è incinta migliora la regolazione emotiva dei bambini. Quando nasceranno e cresceranno saranno meno soggetti a sviluppare problemi comportamentali.
Lo studio è stato condotto da un team della Brock University (Canada). A coordinarlo John Krzeczkowski, professore associato di Scienze della Salute. La ricerca è stata pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition. Per gli esperti è una certezza: dieta sana e movimento incinta migliora la regolazione emotiva dei bambini.
Sono 50 le donne in gravidanza, tra la dodicesima e la diciassettesima settimana di gestazione, a essere state coinvolte nella ricerca. Sono state divise in due gruppi. Le partecipanti del primo gruppo hanno seguito un programma specifico con una dieta ricca di proteine contemporaneamente a sessioni personalizzate di consulenza nutrizionale. II programma includeva pure camminate e attività motoria a bassa intensità tre o quattro volte alla settimana, fino a raggiungere 40 minuti di sessione.
Il secondo gruppo, invece, ha ricevuto le normali cure prenatali. Dopo il parto, due anni dopo la nascita dei loro bebè, i ricercatori hanno valutato lo sviluppo emotivo e cognitivo dei bambini . Come? Con attività mirate e questionari compilati dai genitori.
“E stato entusiasmante scoprire che migliorare la dieta e l’esercizio fisico durante la gravidanza può ridurre i rischi di disturbi mentali nei bambini”, ha detto Krzeczkowski.E’ entusiasta di aver dimostrato che una dieta sana e movimento incinta migliora la regolazione emotiva dei bambini, più attenti e concentrati, meno influenzati dagli impulsi e con meno problemi comportamentali.
Vaccini pre e post gravidanza
I vaccini pre e post gravidanza, come pure quelli durante la gestazione, possono offrire una protezione sia alla mamma che al bebè. E’ bene sempre ricordare quale sono quelli raccomandati dai medici.
Qui di seguito una lista di tutti i vaccini pre e post gravidanza, ma pure quelli consigliati durante il pancione a tutte le donne.
Vaccini pre e post gravidanza (e non solo)
Prima della gravidanza
- E’ consigliata la vaccinazione contro morbillo, parotite, rosolia e varicella a tutti gli adulti non vaccinati e che non hanno avuto queste malattie.
- Dopo la vaccinazione deve essere evitato l’inizio di una gravidanza per almeno un mese.
- Queste malattie contratte in gravidanza possono essere gravi sia per la mamma che per il bambino.
- E’ importante che anche i partner siano protetti verso questi virus.
Durante la gravidanza
Le vaccinazioni raccomandate sono:
Vaccino contro la Pertosse
- La vaccinazione contro la pertosse fatta tra la 27° e la 32° settimana di gestazione può proteggere il neonato dalle complicanze di questa pericolosa malattia proprio quando i rischi per la salute sono più alti.
- Il modo più efficace per proteggere il neonato contro la Pertosse è vaccinare la mamma durante la gravidanza
- Gli anticorpi specifici prodotti dalla mamma passeranno al bambino attraverso la placenta e lo proteggeranno in attesa che possa ricevere le prime dosi vaccinali pediatriche.
- I primi mesi di vita sono quelli più a rischio per le complicanze di questa malattia e nel 2024 i casi di pertosse in Italia sono in aumento.
- Il vaccino è sicuro ben tollerato, contiene anche difterite e tetano (dTPa) e può essere somministrato ad ogni gravidanza, anche in caso di gravidanze ravvicinate. Leggi la scheda informativa dTPa.
- La vaccinazione è raccomandata anche per tutte le persone che accudiscono un neonato che possono accedere agli ambulatori vaccinali tramite prenotazione Cup e CupTel.
- Per le donne in gravidanza la vaccinazione è in libero accesso in tutti gli ambulatori vaccinali per adulti dell’Ausl di riferimento negli orari di apertura.
Vaccino anti-influenza
- L’influenza durante la gravidanza può causare gravi complicazioni per la mamma (polmoniti severe con insufficienza respiratoria) e per la gravidanza (aborto o parto prematuro).
- La vaccinazione invece è sicura e ben tollerata ed è raccomandata in qualsiasi trimestre di gravidanza a tutte le gravide nel periodo di circolazione dei virus influenzali.
- La vaccinazione può essere effettuata dal Medico di medicina generale o presso gli ambulatori vaccinali per adulti dell’Ausl di riferimento anche in concomitanza con la vaccinazione contro la pertosse.
- La vaccinazione è raccomandata anche per tutte le persone che sono in contatto con una donna in gravidanza e con un neonato.
Vaccino anti-Covid
La vaccinazione anti-covid19 con vaccino a mRNA è raccomandata a tutte le donne in gravidanza in qualsiasi momento della gestazione purchè siano trascorsi almeno 120 giorni dall’ultima dose di vaccino o dalla malattia.
Post gravidanza
Se prima della gravidanza non erano stati eseguiti i vaccini contro Morbillo, Parotite, Rosolia e Varicella, e la donna non è immune, è raccomandato vaccinarsi prima della dimissione dall’ospedale o fissare un appuntamento per la vaccinazione postpartum.
È possibile vaccinarsi anche durante l’allattamento.
In caso di dubbi o necessità di ulteriori informazioni, è consigliabile consultare il proprio ginecologo o contattare il Servizio igiene pubblica dell’Azienda USL di riferimento.
Gravidanza dopo tumore al seno? Sì
Una gravidanza dopo un tumore al seno è possibile, l’esperta dice di sì. LILT Milano nel mese della prevenzione dedicato alle donne ha chiesto Rosanna Berardi se dopo una diagnosi di malattia sia possibile rimanere incinta.
L’ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche, Direttrice Clinica Oncologica AOU delle Marche e Presidente Women for Oncology Italia non ha dubbi. Una gravidanza dopo il tumore al seno? Sì, si può.
“Spesso mi chiedono se potranno ancora avere dei figli dopo la malattia. E’ una preoccupazione del tutto normale. Per questo, anche se al momento non hanno una situazione sentimentale stabile, alle donne in età fertile suggerisco un colloquio con un ginecologo esperto in fertilità. Per valutare la crioconservazione degli ovociti prima di intraprendere il percorso di cure oncologiche. Sia la chemio, sia la radioterapia possono, infatti, causare una riduzione della qualità e quantità degli ovuli. Se quindi al termine delle terapie la donna desidera una gravidanza e non è possibile per vie naturali, può ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, senza timori per la propria salute”, spiega.
La ricerca ha stabilito che è possibile. “Uno in particolare ha rappresentato la svolta. E’ lo studio POSITIVE che è stato pubblicato su un’importante rivista scientifica, il New England Journal of Medicine. Ed è stato presentato a dicembre 2023 al San Antonio Breast Cancer Symposium, il congresso statunitense interamente dedicato al tumore al seno. Oggi, grazie ai risultati di questo studio, una donna con un tumore al seno ormono-responsivo con desiderio di maternità, potrà sospendere temporaneamente la terapia ormonale per due anni. In modo da permettere la gravidanza, per poi riprendere il trattamento ormonale senza un rischio aumentato di recidiva”, aggiunge il medico.
Sì alla gravidanza dopo un tumore al seno e sì all’allattamento: “Decisamente sì e lo provano due ricerche presentate all’ultimo Congresso oncologico europeo ESMO. Entrambe hanno sciolto ogni timore relativo all’allattamento quale fattore di rischio di recidiva, oppure di sviluppo di un nuovo cancro. La prima delle due ricerche ha coinvolto donne con mutazioni dei geni BRCA e tra chi ha scelto l’allattamento al seno, non sono state registrate differenze significative rispetto a chi non ha allattato. Ai medesimi risultati è arrivato l’altro studio, che è il POSITIVE di cui sopra. Qui, le donne avevano avuto un tumore ormono-responsivo e tra chi ha scelto l’allattamento al seno, non sono emerse criticità”.
Medicina estetica incinta
Sempre più mamme non rinunciano alla medicina estetica mentre sono incinta, ma cosa è lecito fare e cosa no? A dissipare i dubbi ci pensa la dottoressa Luisella Troyer. Il chirurgo vascolare e medico estetico di Milano lo spiega a Vanity Fair.
“Per prima cosa, i trattamenti estetici fattibili in gravidanza non devono provocare dolore o fastidio alla mamma. Non devono alzare troppo il suo livello di adrenalina (a cui il feto reagisce in maniera violenta) e non devono essere traumatici. Devono, anzi, essere dolci, lievi, piacevoli e rilassanti. Vere e proprie ‘coccole’, in grado di alzare i livelli di endorfine della donna e, conseguentemente, di rilassare anche il bambino”, dice la specialista.
“Dato che il bambino assorbe, necessariamente, tutto ciò che la mamma mangia o riceve per via sistemica, è categorico il rifiuto di ogni farmaco a uso estetico che potrebbe, anche in piccolissima parte, essere assorbito dal feto. O comunque creare degli ‘scompensi’, seppur locali, al corpo della mamma. Durante la gravidanza sono quindi vietati i filler riempitivi all’acido ialuronico, all’acido polilattico (Sculptra) e l’inoculazione della tossina botulinica”, sottolinea Troyer.
Bisogna non abusare della medicina estetica e avere una certa accortezza quando si è incinta. “La tutela del feto e della salute del bimbo – spiega il medico – deve venire come prima cosa assoluta quando parliamo di trattamenti medico-estetici. Molte donne fanno utilizzo del trucco permanente, ovvero tatuaggi a scopo cosmetico utilizzati, per esempio, per il contorno labbra, per infoltire le sopracciglia o anche per avere sempre l’eyeliner perfetto. I pigmenti utilizzati sono ormai praticamente al 100% vegetali, ma c’è sempre qualche percentuale, anche se minima, di composti parzialmente riassorbibili”.
“Questo non è solitamente un problema per un adulto in salute. Ma la donna in gravidanza ha dentro sé una vita ancora in formazione, che assorbe tutto come una spugna – aggiunge – Dobbiamo dunque evitare che anche piccole quantità di elementi non biologici vengano a potenziale contatto col feto e dobbiamo altresì evitare che la mamma senta dolore di alcun tipo. Meglio, quindi, sospendere la dermopigmentazione del trucco permanente: del resto, si trovano in commercio ottimi cosmetici sicuri per la mamma e per il feto, che possono essere usati senza problem”. Andateci piano con la medicina estetica se siete incinta.