Gravidanza dopo tumore al seno? Sì
Una gravidanza dopo un tumore al seno è possibile, l’esperta dice di sì. LILT Milano nel mese della prevenzione dedicato alle donne ha chiesto Rosanna Berardi se dopo una diagnosi di malattia sia possibile rimanere incinta.
L’ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche, Direttrice Clinica Oncologica AOU delle Marche e Presidente Women for Oncology Italia non ha dubbi. Una gravidanza dopo il tumore al seno? Sì, si può.
“Spesso mi chiedono se potranno ancora avere dei figli dopo la malattia. E’ una preoccupazione del tutto normale. Per questo, anche se al momento non hanno una situazione sentimentale stabile, alle donne in età fertile suggerisco un colloquio con un ginecologo esperto in fertilità. Per valutare la crioconservazione degli ovociti prima di intraprendere il percorso di cure oncologiche. Sia la chemio, sia la radioterapia possono, infatti, causare una riduzione della qualità e quantità degli ovuli. Se quindi al termine delle terapie la donna desidera una gravidanza e non è possibile per vie naturali, può ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, senza timori per la propria salute”, spiega.
La ricerca ha stabilito che è possibile. “Uno in particolare ha rappresentato la svolta. E’ lo studio POSITIVE che è stato pubblicato su un’importante rivista scientifica, il New England Journal of Medicine. Ed è stato presentato a dicembre 2023 al San Antonio Breast Cancer Symposium, il congresso statunitense interamente dedicato al tumore al seno. Oggi, grazie ai risultati di questo studio, una donna con un tumore al seno ormono-responsivo con desiderio di maternità, potrà sospendere temporaneamente la terapia ormonale per due anni. In modo da permettere la gravidanza, per poi riprendere il trattamento ormonale senza un rischio aumentato di recidiva”, aggiunge il medico.
Sì alla gravidanza dopo un tumore al seno e sì all’allattamento: “Decisamente sì e lo provano due ricerche presentate all’ultimo Congresso oncologico europeo ESMO. Entrambe hanno sciolto ogni timore relativo all’allattamento quale fattore di rischio di recidiva, oppure di sviluppo di un nuovo cancro. La prima delle due ricerche ha coinvolto donne con mutazioni dei geni BRCA e tra chi ha scelto l’allattamento al seno, non sono state registrate differenze significative rispetto a chi non ha allattato. Ai medesimi risultati è arrivato l’altro studio, che è il POSITIVE di cui sopra. Qui, le donne avevano avuto un tumore ormono-responsivo e tra chi ha scelto l’allattamento al seno, non sono emerse criticità”.
Primo figlio: consigli per la coppia
Il primo figlio porta inevitabilmente degli scombussolamenti nella vita : sei esperte danno i consigli per la coppia, così che non scoppi.
I consigli per la coppia servono per rafforzare il legame, che con l’arrivo del primo figlio potrebbe invece anche spezzarsi 8ad alcuni accade). Resistere a cambiamenti per uscirne migliori e migliorati.
Tra i consigli per la coppia relativi all’arrivo del primo figlio, quello della sociologa Jennifer Gunsaullus è utilissimo. “Raccontarsi cosa ci si aspetta da sé e dal partner come genitori e dal proprio bambino aiuta a capire se si è, cosa molto rara, sulla stessa lunghezza d’onda”, spiega sulle pagine dell’Huffpost. Dialogare sempre e in modo costruttivo.
“Molte coppie che hanno come valore principale quello di mettere il bambino davanti ad ogni cosa, rischiano poi di sgretolarsi, non pensando più al loro rapporto”, sottolinea Joy Berkheimer, terapista della Florida. E’ basilare ritagliarsi del tempo per sé, lasciando i bambini con i nonni o le baby-sitter in modo da lasciare spazio pure alla coppia.
Per la sociologa Gunsaullus non bisogna rinunciare ai proprio appuntamenti, pianificare spazi insieme. “L’attenzione di due neo genitori si focalizza sempre sui figli quando questi nascono, per questo è importante dialogare a proposito di quelli che erano i propri interessi prima che i piccoli nascessero, per ricordarsene”. Se si hanno gravi problemi, è sempre bene chiedere aiuto a un professionista: “Anche decidere di affrontare i propri problemi personali e relazionali, è un modo per prendersi cura della propria relazione”.
E’ utile avere dei rituali di coppia: ”Mi riferisco ad attività di 5 o 10 minuti, da ripetere più volte nella settimana. Per creare una connessione nella coppia, basta prendersi per mano, respirare insieme, abbracciare l’altro in silenzio aprendo il proprio cuore”.
Una volta al mese dire tutto quel che non va: “Mettete un barattolo trasparente in cucina. Ogni volta che accade qualcosa di cui vorreste parlare ma non avete il tempo per farlo appuntatevela. E gettate il foglio lì dentro. Iil sabato potrebbe essere il giorno giusto per sedersi e confrontarsi a proposito delle tematiche emerse nel barattolo”. Poi non smettere con l’intimità e aprirsi, mai banalizzare. “A volte il partner porge la guancia, chiede come è andato il lavoro, cerca un abbraccio. E’ importantissimo ascoltare queste richieste, per rafforzare il nostro legame e coltivarlo”, conclude la Gunsaullus.
Decluttering
C’è chi lo chiama, anche in Italia questa figura si sta facendo strada, ossia l’esperto di decluttering, che ti libera la casa del di più. Il termine, del resto, deriva dal verbo inglese to declutter e significa “mettere in ordine”.
Come fare il decluttering tra le nostre quattro mura. Sonia Weiser, svolge proprio questa professione, regala qualche consiglio utilissimo soprattutto ha famiglia e accumula non solo suoi oggetti, ma pure quelli legati ai bambini, che però crescono… “Ogni situazione individuale ha bisogno di una serie di linee guida personalizzate, non solo per tenere sotto controllo la roba in sé, ma anche per assecondare le idiosincrasie di ognuno. I nostri cervelli funzionano tutti in modo diverso, ciò che ha senso per alcuni di noi può non venire in mente ad altri”, dice a Business Insider la declutter.
Tra i consigli di Sonia, uno su tutti: “Non acquistate montagne di contenitori e organizer. E’ inutile comprare queste cose, altrimenti verrete sommersi da contenitori che magari poi non serviranno a nulla”. “Affrontate prima gli armadi e i cassetti – continua – Avrete sicuramente uno o più “cassetti delle cianfrusaglie”. Analizzare gli oggetti pezzo per pezzo: “Divideteli in base a ciò che volete tenere, a ciò che volete donare e a ciò che volete buttare. Se volete donarlo, mettetelo in un sacchetto. Se volete cestinarlo, gettatelo immediatamente nella spazzatura. Se volete tenerlo, rimettetelo a posto”. E conclude: “Quando avrete finito, scoprirete quanto spazio avete già a disposizione. Vedete? Non vi servivano tutte quelle scatole!”.
Col decluttering non bisogna essere troppo sentimentali o nostalgici: “Una buona parte di ciò che faccio per le persone è insistere finché non riconoscono che non hanno bisogno di tenere tutto ciò che un tempo aveva un significato”. Biglietti di auguri, lavoretti dei bimbi, ridurre tutto al minimo e, se si butta, ma ci si tiene, fotografarlo.
“E’ incredibile la quantità di imballaggi e manuali di elettrodomestici ed elettronica che ho visto: buttate tutto. Per quanto riguarda i manuali verificate se sono presenti sul sito web dell’azienda e scaricate i PDF in una cartella del vostro computer. Se non si trovano online, fotografate le istruzioni che vi servono e sbarazzatevi della copia cartacea”.
Poi sui vestiti, quelli che si conservano per anni e anni: “Levateli, dateli a qualcuno a cui possono servire e tenete solo quello che vi sta bene ora, conservare vestiti di misure minori raramente giova alla vostra psiche”.
Vaccino antipertosse utile in gravidanza
In questa strana epoca in cui viene messa in dubbio la scienza, è opportuno ricordare che è necessario vaccinarsi. E a tal proposito l’Ospedale Pedriatico Bambino Gesù ricorda che il vaccino antipertosse è utile in gravidanza.
Il vaccino antipertosse è raccomandato. Utile in gravidanza, è offerto gratuitamente a tutte le donne. La dose necessaria deve essere effettuata intorno alla 28° settimana e va ripetuta a ogni gestazione.
Il Bambino Gesù, nel sottolineare che il vaccino antipertosse è utile in gravidanza, scrive:
“La pertosse è una malattia altamente infettiva e grave che può portare a polmonite e danni cerebrali, soprattutto nei neonati e nei bambini più piccoli, sotto un anno di vita. La maggior parte dei lattanti affetti da pertosse necessitano di cure ospedaliere e, quando la pertosse è molto grave, possono morire. La frequenza della pertosse è aumentata notevolmente negli ultimi anni e i bambini molto piccoli che ancora non hanno ricevuto il primo ciclo vaccinale possono avere un decorso grave con necessità di ricovero in terapia intensiva e un non trascurabile rischio di sviluppare complicanze fino alla morte. Le donne in gravidanza possono proteggere i loro bambini vaccinandosi, idealmente dalla 16a alla 32a settimana di gravidanza, per produrre degli anticorpi specifici da passare al figlio attraverso la placenta e proteggerlo da subito nel periodo postnatale”.
“La vaccinazione in gravidanza è molto efficace per proteggere il bambino dalla pertosse nelle prime settimane di vita. L’immunità ottenuta con il vaccino passerà al bambino attraverso la placenta e gli fornirà una protezione passiva fino a quando non sarà abbastanza grande per essere vaccinato contro la pertosse, cioè dalle 8 settimane di vita”.
“Poiché non esiste un vaccino solo per la pertosse, il vaccino è combinato con l’antitetanico e l’antidifterico (dTpa). Ma essendo un vaccino acellulare, ha molto pochi effetti collaterali. La maggior parte di questi, nella vaccinazione dTpa fatta in gravidanza sono lievi e si risolvono da soli. Gli effetti collaterali più comuni comprendono:
- Eritema, gonfiore, dolore nel sito di iniezione;
- Dolore muscolare aspecifico;
- Stanchezza;
- Febbre.
Il vaccino dTpa è quindi molto sicuro anche durante la gravidanza”.
“La vaccinazione trivalente anti difterite-tetano e pertosse in Italia è raccomandata e offerta gratuitamente a tutte le donne, idealmente alla 28° settimana. Va ripetuta a ogni gravidanza. Se per qualche motivo non si riesce a ricevere la vaccinazione entro la 32sima settimana di gravidanza, si può comunque fare il vaccino fino al momento del parto. Se si è in gravidanza all’inizio della stagione influenzale (ottobre-novembre) i due vaccini antinfluenzale e dTpa possono essere somministrati nello stesso momento in due punti diversi. Ad esempio uno sul braccio destro e l’altro sul sinistro”.
Bimbinfiera 2024
Se vivete a Milano o volete regalarvi un weekend diverso in famiglia, arriva Bimbinfiera 2024, un evento da non perdere per chi ha già famiglia e chi desidera formarla. Tra l’altro è divertente e pieno di iniziative utile.
Sabato 5 e domenica 6 ottobre 2024 (orario 10.00-18.30) si svolge a Milano la sessantesima edizione di Bimbinfiera, la fiera-evento dedicata a gravidanza, bebè e famiglie: l’appuntamento è al Superstudio Maxi (via Moncucco 35), che apre le porte a neo e future mamme, papà e bambini per un weekend all’insegna delle novità, della scoperta e del divertimento.
La rassegna, promossa da Sfera MediaGroup, divisione infanzia di Rcs MediaGroup, permette infatti di scoprire in anteprima, testare e anche acquistare a prezzi speciali tutte le novità nell’ambito della gravidanza e della cura del bebè e del bambino. E i piccoli sono ospiti d’onore: per loro tante aree giochi, le letture animale della tata Francesca Valla, i laboratori organizzati da importanti aziende del giocattolo e gli spettacoli a cura di Coccole Sonore.
Tanti gli appuntamenti da non perdere. In occasione del doppio compleanno – la 60ª edizione della fiera e i 40 anni della rivista “Io e il mio bambino” – la mostra “Famiglia nel tempo tra stili di vita e prodotti” ripercorrerà 4 decenni di evoluzione della società italiana, della puericultura, dei prodotti per famiglie e bebè attraverso le copertine della testata di Rcs diretta da Chiara Bidoli, da sempre punto di riferimento per le neo e future mamme.
Al benessere dei più piccoli sono poi dedicati i corsi relativi a sicurezza e disostruzione pediatrica, a cura della Croce Rossa Italiana, e di educazione stradale per i bambini, tenuti dalla Polizia di Stato. Inoltre, i neo e futuri genitori, accompagnati da personale esperto, possono imparare le tecniche di massaggio neonatale.
Anche per la sua sessantesima edizione, Bimbinfiera 2024 conferma l’ingresso al costo invariato di 15 euro per gli adulti e gratuito per i bambini fino a 10 anni. Al loro arrivo nel Parco dell’Accoglienza i visitatori sono accolti con l’esclusivo welcome gift di Bimbinfiera e per vivere senza pensieri le necessità dei più piccoli hanno a disposizione una nursery attrezzata e il Salotto dell’Allattamento.
Chili post gravidanza: no stress
No stress per chi si dispera per buttare giù i chili post gravidanza. Romina Carrisi, figlia di Al Bano e Romina Power sul social esterna tutto il suo malessere per non essere ancora riuscita a tornare alla forma pre gestazione. Mamma di Axel Lupo da 8 mesi si domanda: “Cosa devo fare?”.
L’imput primario è ‘no stress’. Con i chili in più post gravidanza non si deve avere fretta ed è sbagliato fare paragoni con altre. Romina nel suo video nelle storie dice: “Io non entro ancora nei miei jeans! Oggi ne ho messi un paio, ma non si chiudono… E mi chiedo: ma Diletta Leotta o la Nasti come cavolo hanno fatto a rientrare non solo nella taglia che avevano, ma a essere ancora più magre di com’erano prima di partorire? Io non mi capacito”.
La 37enne aggiunge: “Io sto ancora allattando”. Si tocca il décolleté prosperoso e aggiunge: “Si vede!”. “Però…come si fa? Devo smettere di mangiare? Devo vivere in palestra? Rientrerò mai nei jeans? Devo cambiare guardaroba, comprare nuovi jeans? Io non me li voglio comprare”, domanda sconfortata.
Ecco, il no stress in questo caso è un vero imperativo per i chili post gravidanza ancora da eliminare. Ogni donna è diversa da un’altra: specialmente se si allatta, bisogna procedere gradualmente. E, se proprio la si vive male, farsi consigliare da un medico esperto, in grado di dare a ognuna i consigli giusti. Per arrivare ad assecondare il nostro desiderio, ma accettare anche i cambiamenti che si hanno nel corso delle stagioni della vita.
Gli ovuli scelgono gli spermatozoi
A volte ci si chiede, coppia consolidata o meno ma con il desiderio di far famiglia, perché non si riesca a ottenere una gravidanza. Una ricerca sembra far luce su l’infertilità che non ha motivo reale di essere. Il risultato è stupefacente: gli ovuli scelgono gli spermatozoi. Uno studio dell’università di Stoccolma, coordinata da John Fitzpatrick e pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society B asserisce proprio questo.
Gli ovuli decidono da quali spermatozoi essere fecondati: gli scelgono. “Gli ovociti umani rilasciano dei segnali chimici, chiamati chemoattrattivi, che attraggono gli spermatozoi verso gli ovociti non fecondati. Noi volevamo capire se gli ovociti usavano questi segnali per scegliere quali spermatozoi attirare”, commenta Fitzpatrick. Hanno scoperto proprio questo: il fluido di donne diverse attrae gli spermatozoi di alcuni uomini e non di altri.
“Abbiamo osservato che il fluido follicolare di una donna era migliore nell’attrarre gli spermatozoi di un determinato uomo, mentre quello di un’altra donna attirava di più quelli di un altro partner”, aggiunge Fitzpatrick. Questo dimostra che gli ovociti scelgono solo alcuni spermatozoi. Per noi quello che ci accompagna è l’uomo giusto, per i nostri ovuli, alcune volte, invece no.
“Gli spermatozoi devono fare una cosa sola, cioè fecondare l’ovulo, quindi non ha molto senso per loro fare i difficili. Gli ovociti invece possono trarre beneficio dallo scegliere uno spermatozoo di alta qualità o geneticamente compatibile”, conclude l’esperto. Ciò fa così chiarezza su quelle infertilità che non trovano spiegazione.
Giuste regole per dimagrire
Le giuste regole per dimagrire le sottolinea il dottor Giuliano Ubezio, dietista, in un libro. “In forma con il Doc. Regole semplici, falsi miti e quiz per imparare a nutrire bene il corpo”, edito da Cairo editore.
Tra le giuste regole per dimagrire c’è il peso forma. Come si calcola? “Calcolare l’indice di massa corporea, ossia il rapporto peso-altezza, che è una formula matematica – spiega il medico al Corriere – In pratica bisogna dividere il peso per il quadrato dell’altezza. Il numero ottenuto indicherà se una persona è in uno stato di sovrappeso (tra 25 e 29,9), di obesità (sopra 30), se è sottopeso (sotto 18,5) oppure normopeso (tra 18,5 e 24,9”. Ma non basta, si dovrebbe anche verificare questo indice di massa corporea di cosa si compone: “da quanti muscoli, acqua e grasso”.
“C’è chi vorrebbe arrivare a pesare 55 chili benché un peso corretto sarebbe molto di più. In questi casi, cerco di far capire loro che per raggiungere il peso bisogna muoversi, dato che molti pensano che basti mangiare meno per perdere peso, ma non è così: è fondamentale fare esercizio fisico”, sottolinea il medico.
“Parcheggiare l’automobile lontana, fare le scale, usare la bici al posto della macchina, scendere a una fermata prima del tram, dell’autobus o della metropolitane. Piccole soluzioni che possono fare la differenza – prosegue Ubezio – E’ inutile privarsi di cibo e fare tantissima attività fisica per arrivare a un obiettivo che poi non si riuscirà a mantenere.Perché innanzitutto il percorso di perdita di peso, quando questa è necessaria, deve far parte di una routine quotidiana. Non può essere qualcosa che ha un inizio e una fine. Pesi troppo ristretti sono incompatibili in parecchi casi, per esempio in una donna una perdita eccessiva di grasso può portare a disequilibri ormonali. Nelle più giovani anche a una scomparsa del ciclo mestruale”.
“Non è mai la cena del sabato sera che fa ingrassare, ma sono le tante piccole abitudini quotidiane errate che provocano un danno”, precisa ancora l’esperto. Le giuste regole per dimagrire sono una dieta varia, corretta, che non stravolge le abitudini quotidiane. “Il consiglio più basico, quello che applico spesso io stesso, è cercare di dividere la giornata in almeno tre pasti giornalieri. Una colazione con parte liquida e solida (liquida: tè caffè, yogurt; solida: cereali, pane, biscotti). Per quel che riguarda gli altri due pasti, è bene equilibrare: se a pranzo mangio un secondo con contorno e pane (che sia un’insalatona con tonno, un poke o un panino), la sera è consigliabile consumare un primo e un contorno”, conclude.