Morbillo: “Può essere letale”
Il morbillo può essere una malattia letale. Nei primi 3 mesi del 2024 i casi sono quintuplicati rispetto all’anno precedente. Si raccomanda ai genitori di vaccinare i bambini. E che a usufruire del vaccino siano pure gli adulti che non l’hanno mai fatto.
“Nessun bambino dovrebbe morire per il morbillo che è una malattia grave, ma prevedibile”, sottolinea Antonietta Filia. Il medico di Medicina preventiva e Sanità pubblica e prima ricercatrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità chiarisce che può essere letale. E il boom di casi preoccupa. “Abbiamo registrato un aumento dei casi dalla fine del 2023 ed è probabile che il numero dei casi continui a crescere, come già segnalato nella recente valutazione del rischio fatta dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc)”, dice al Fatto Quotidiano.
“Il morbillo non è una malattia lieve, oltre all’esantema, causa malessere, febbre alta, diarrea, e altre complicanze. Fino al 20-30% sviluppa complicanze ed è possibile anche il decesso: uno o due casi per 1000. I nostri dati indicano che il 26% dei casi notificati ha registrato una complicanza. Per quanto riguarda i casi per cui è stato necessario il ricovero, la percentuale osservata è più elevata dell’atteso. E potrebbe indicare una sotto notifica dei casi meno gravi: persone che non si rivolgono al medico o casi che non vengono segnati dai medici delle cure primarie”, spiega l’esperta.
“E’ opportuno ricordare qui l’importanza della sorveglianza nel processo di eliminazione del morbillo e la necessità di sensibilizzare tutti i medici e operatori sanitari a riguardo. E’ importante segnalare tempestivamente ogni caso di morbillo al sistema di sorveglianza. Per attivare rapidamente una risposta di sanità pubblica, interrompere la trasmissione, capire i motivi della trasmissione. E identificare i gruppi di popolazione a rischio”, chiarisce ancora Filia.
Può essere letale, ricordiamolo. Ecco perché è importante vaccinarsi: “La vaccinazione è importante perché il morbillo è una malattia potenzialmente molto grave. Con la vaccinazione è possibile prevenirla. I bambini sotto i 5 anni di età, gli adulti di età superiore a 20 anni, le donne in gravidanza e le persone con deficit immunitario hanno il rischio più elevato di complicanze. Il vaccino è in uso da circa sessant’anni e ha un alto livello di sicurezza ed efficacia. I bambini sotto l’anno (la prima dose viene consigliata ai 12 mesi, ndr) e le persone con deficit immunitari che non possono ricevere il vaccino (essendo il vaccino vivo attenuato) dipendono dall’immunità della popolazione, della famiglia e delle persone che sono a contatto con loro”.
“C’è anche il rischio di panencefalite sclerosante subacuta. E’ un raro disturbo degenerativo progressivo del sistema nervoso centrale causato proprio dall’infezione persistente del virus del morbillo. Si presenta a distanza di anni dall’infezione. Una malattia letale. Le persone a maggior rischio sono i bambini che hanno acquisito l’infezione prima dei 5 anni di età”, aggiunge la dottoressa..
Malattie esantematiche: vademecum dei pediatri
I casi di morbillo negli ultimi tre mesi sono notevolmente cresciuti, ciò è dovuto soprattutto – come sottolineato dagli specialisti – alla riduzione delle vaccinazioni. Tra le patologie infettive più frequenti oltre al morbillo, rosolia, varicella e scarlattina che si caratterizzano per la comparsa di un’eruzione cutanea che può manifestarsi con puntini rossi, macchioline o vescicole. A queste se ne aggiungono altre due, prive di esantema: la parotite – che porta un ingrossamento delle ghiandole salivari sotto i padiglioni auricolari – e la pertosse, causata da un batterio che provoca un’infezione alle vie respiratorie. (altro…)
Morbillo più a rischio di complicanze mortali
Vaccinare è importante. Sapete che il morbillo è più a rischio di complicanze mortali del previsto?
Infatti le encefaliti croniche e letali dovute a questa malattia sono più frequenti di quanto finora si credesse. Tra i bimbi che contraggono il morbillo sotto i sei mesi possono verificarsi in un caso su 600.
E’ per questo che è fondamentale vaccinare i proprio figli. Il morbillo è più a rischio di complicante mortali, non si scherza. Affatto.
E’stato uno studio dell’Università della California (Ucla) che ha utilizzato i dati di una grande epidemia di morbillo avvenuta in California intorno al 1990 ad aggiornare i dati e a sottolineare ancora una volta la pericolosità della malattia. (altro…)
Malattie esantematiche: riconoscere il morbillo
Tra le malattie esantematiche a creare preoccupazione tra alcune mamme è il morbillo. E’ causato da un virus della famiglia dei Paramyxovirus, genere Morbillivirus e si contagia con un contatto diretto con il muco o la saliva di un altro paziente infetto, oppure con le goccioline causate dalla tosse, gli starnuti, ma pure semplicemente parlando. Attraverso le mucose delle vie respiratorie superiori o attraverso le congiuntive questo ‘brutto’ virus penetra ed ecco lì che si ha il morbillo, una delle malattie esantematiche più fastidiose.
In inverno e in primavera c’è il picco d’incidenza. Di solito colpisce i bambini tra i 3 e i 10 anni di vita: dopo 8-12 giorni appaiono i primi sintomi; le manifestazioni cutanee si presentano dopo 14 giorni dal contagio. Ma come si riconosce?
Come è possibile vedere dalla foto, è la tipica eruzione cutanea a colpire. (altro…)
Malattie esantematiche: come riconoscerle
Il bel tempo sta per arrivare. E’ finalmente primavera. Con l’arrivo della stagione calda, spesso arrivano anche le malattie esantematiche, come riconoscerle e curarle?
Prima queste malattie avevano un decorso lungo e fastidioso per i nostri bimbi, oggi, per fortuna, si possono prevenire: ad aiutare noi genitori e i piccoli i vaccini, le conoscenze più precise sulla trasmissione di tali malattie e sui tempi di incubazione. C’è poi l’uso di antibiotici mirati che le rendono quasi immediatamente innocue.
Le malattie esantematiche più diffuse sono: il morbillo, la varicella, la rosolia, la scarlattina, la quinta malattia, la sesta malattia.
Come riconoscerle: per riuscire a identificare una malattia esantematica è importante osservare il tempo che intercorre fra la comparsa dei primi sintomi correlati a quando compare l’esantema, dove l’esantema compare prima, per poi diffondersi, il tipo di esantema che compare sulla pelle. (altro…)
Morbillo, importantissimo fare il richiamo del vaccino
Il morbillo non è una malattia così innocua come potrebbe sembrare.
Susanna Esposito, presidente della commissione dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’eliminazione di morbillo e rosolia, intervenendo al congresso nazionale della Società italiana di ricerca pediatrica a Chieti ha lanciato un allarme: “L’8% dei contagiati da morbillo tra il 1 luglio 2013 e il 30 giugno 2014 in Europa e in Italia lo è stato perché non ha effettuato il richiamo del vaccino. E’ importante che i genitori provvedano non solo a far fare la prima, ma anche la seconda dose”.
Noi genitori lo sappiamo benissimo: la vaccinazione trivalente contro morbillo-parotite-rosolia è inclusa nel calendario nazionale delle vaccinazioni raccomandate. Purtroppo l’adesione non raggiunge gli obiettivi previsti. “Sulla prima dose di vaccino, abbiamo coperture pari all’88%, ben al di sotto dei valori superiori 95% richiesti dall’Oms. E la percentuale scende ancor di più per la seconda dose, per cui i dati disponibili mostrano coperture di circa l’83%”, ha sottolineato Susanna Esposito. (altro…)
Morbillo, fate attenzione!
Sono sempre meno i neonati vaccinati contro il morbillo, eppure, con il calo della prevenzione, il contagio aumenta: negli ultimi sei mesi in Italia sono stati registrati 1700 casi della patologia. E non sono solo i piccolissimi a contrarlo, ma pure gli adolescenti intorno ai 17 anni.
“In alcune regioni la situazione è particolarmente grave. Solo la metà della popolazione pediatrica riceve le dosi. I focolai epidemici si stanno spostando a scacchiera nel nostro Paese – ha spiegato la responsabile del Dipartimento malattie infettive ed epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità, Stefania Salmaso – A essere più a rischio sono le aree in cui la percentuale di vaccinati è molto bassa”. (altro…)