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Colpo della strega

Apr 22
Scritto da Annamaria avatar

A volte ci blocca, con forti dolori e invalidità. Accade a donne e uomini, mamme e papà. Sto parlando della lombalgia, comunemente detta colpo della strega. Cosa fare?

colpo della strega

Molto diffuso, spesso è risolvibile con semplici antidolorifici. La Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia però ci dice 10 cose da sapere sul colpo della strega per risolverlo e superarlo.

Ecco il vademecun per la risoluzione del problema quando si è colpiti dal colpo della strega:

  • 1. La maggior parte delle persone con lombalgia può essere trattata dal medico di medicina generale, con riposo e farmaci antidolorifici volti al trattamento dell’infiammazione e delle contratture.
  • 2. Quasi sempre il trattamento conservativo migliora le condizioni cliniche e non richiede accertamenti specifici. Se i sintomi persistono o peggiorano è però opportuno controllare il rachide con una radiografia lombare e, in caso di sospetto clinico specifico, una risonanza magnetica.
  • 3. La maggior parte delle lombalgie ha origine dalla colonna vertebrale, ma alcune, chiamate extravertebrale, possono sorgere dagli organi interni. Tra quelle nella colonna vertebrale la più frequente è dovuta ad un’infiammazione della colonna, ma della stessa categoria fanno parte anche patologie come protrusioni, ernie del disco e stenosi della colonna vertebrale. Nelle lombalgie extravertebrali rientrano invece malattie molto diverse tra loro come coliche renali o aneurismi dell’aorta addominale.
  • 4. Sedentarietà, sovrappeso, mancanza di attività fisica regolare appropriata per l’età e abitudine ad effettuare sforzi eccessivi aumentano il rischio di lombalgia.
  • 5. Nonostante le lombalgie colpiscano soprattutto gli adulti, possono verificarsi anche negli adolescenti.
  • 6. Se la lombalgia è insorta dopo cadute o sforzi fisici, specialmente nella popolazione più anziana, potrebbe trattarsi di una “frattura da fragilità” della colonna lombare, una condizione associata all’osteoporosi, che richiede un trattamento sintomatologico ma anche un’analisi del metabolismo dell’osso con un trattamento farmacologico appropriato.
  • 7. Quando il dolore lombare si irradia agli arti inferiori, spesso si verifica una compressione di una o più radici nervose che può determinare dolore e debolezza di uno dei muscoli degli arti, con difficoltà alla deambulazione. In questo caso, è necessario effettuare approfondimenti per identificare le cause dell’evento e pianificare il trattamento più appropriato.
  • 8.  La fisioterapia è efficace nel trattamento della lombalgia, ma richiede una diagnosi e prescrizione medica prima di iniziarla. Per farlo meglio aspettare la fine della fase acuta del dolore.
  • 9. L’uso del busto, soprattutto nelle fasi più acute del dolore, può rivelarsi molto utile perché modifica la postura e permette lo scarico della colonna vertebrale.10. Generalmente il trattamento conservativo è sufficiente a risolvere la lombalgia ma esistono casi specifici nei quali è necessario intervenire chirurgicamente per trattare la causa del dolore, come per un’ernia del disco o un restringimento del canale spinale.

Genitori: alla guida pericolosi

Apr 19
Scritto da Annamaria avatar

I genitori alla guida spesso sono pericolosi. E’ quanto è emerso dalla ricerca del progetto canadese “Child Active Transportation Safety and the Environment (CHASE)”. Gli studiosi hanno analizzato il comportamento dei genitori durante l’orario di ingresso scolastico in 552 scuole elementari, distribuite in sette città del Canada. Il quadro che emerge è desolante.

I genitori alla guida, almeno la maggior parte stando allo studio, sono pericolosi. Adnkronos riporta la notizia ed elenca i comportamenti rischiosi venuti fuori durante il cosiddetto ‘school drop-off’:

  • lasciare il bambino sul lato opposto;
  • ostruire la visuale;
  • inversione a U;
  • parcheggio in doppia fila;
  • retromarcia non sicura;
  • non seguire i comandi;
  • bloccare i comandi;
  • usare il telefono;
  • inviare messaggi.

Mi piacerebbe che questo tipo di ricerca fosse fatta anche da un team italiano. Ricordando quando accompagnavo mia figlia alle elementari, sempre a piedi, avendo la fortuna di non essere troppo distante dalla scola, i comportamenti dei genitori alla guida non erano molto diversi, ahimè. Piuttosto pericolosi, nonostante le regole del codice stradale siano ormai ferree. Speriamo che mamma e papà mettano giudizio…

Bambino: come evitare i capricci

Apr 08
Scritto da Annamaria avatar

Appena crescono capita che facciano i capricci. Il bambino a 18 mesi inizia ad affermare se stesso. Come evitare che diventino un problema per io genitori? Manuela Trinci, psicoterapeuta dell’età evolutiva, lo spiega sulle pagine del Corriere della Sera.

bambino come evitare i capricci

I capricci possono far impazzire i genitori, come evitare di trovarsi impreparati davanti a un bambino che piange, urla, tira calci è utilissimo. Spesso sono dovuti a frustrazione, altre volte si vuole comunicare un disagio.

“La scoperta del ‘no’ è un momento evolutivo importante della funzionalità del bambino – spiega Trinci –. I ‘no’ esistono, ma attenzione a non dirne troppi e soprattutto devono essere motivati. E’ necessario stabilire le regole e definire un perimetro di ciò che si può fare e al di là del quale non è possibile andare, devono essere spiegate con pazienza ed esempi che il bambino sia in grado di comprendere. Quando l’adulto nega qualcosa senza averne dato il motivo il bambino non capisce e resta disorientato”.

La psicoterapeuta dell’età evolutiva e Referente scientifico Ludobiblio, IRCCS Ospedale pediatrico Meyer, Firenze, chiarisce ancora. “I genitori devono prendere tutto il tempo necessario per spiegargli con calma perché non può farlo. Dedicare attenzione è un modo importante per aiutare i piccoli a crescere. Sgridare senza dare la motivazione è inutile e controproducente, il piccolo ha bisogno di essere accompagnato e la figura di attaccamento deve essere solida e credibile”, aggiunge.

“E’ importante trascorrere del tempo di qualità con i piccoli che si trovano a vivere una fase di disregolazione emotiva – informa l’esperta – quando scoppia un capriccio bisogna trovare un modo per fermarlo e tranquillizzarlo. Le cause che lo innescano sono le più varie: l’amichetto ha preso un gioco che ritiene sia suo e allora la strategia è accoglierlo tra le braccia, parlare con lui, tranquillizzarlo e fargli capire che lo comprendete, questi sono atteggiamenti positivi che riesce a capire”. 

E ancora: “Non dire mai al bambino che non si ha tempo o cercare di allontanarlo perché così si otterrà esattamente il risultato opposto. A volte è sufficiente distrarlo proponendogli dei giochi diversi, dei colori con cui disegnare e dire anche sì ai piedi nella pozzanghera! Quando si capisce che deve sfogare la sua rabbia perché non riesce a fare qualcosa può essere utile dargli un cuscino da mordere e buttare per terra. Nel giro di poco tutto torna normale”.

“Una volta che il capriccio è terminato e il bambino si è calmato – continua Trinci – è importante tornare sull’event. E aiutare il bambino a ‘rileggere’ le emozioni. Aiutarlo a trovare un modo diverso di gestire le emozioni. E’ fondamentale che i genitori, i nonni e chi se ne prende cura gli diano la sensazione di sentirsi capito anche in questi momenti, dandogli l’idea che ‘ce la può fare’, mostrando pazienza durante le crisi di pianto e quelle, ancor più delicate, dell’iperattaccamento quando proprio non si riesce a distrarlo”.

5 abitudini per essere produttivi

Mar 18
Scritto da Annamaria avatar

Il buongiorno si vede dal mattino, si dice. Ed è proprio da quando ci si alza che bisogna mettere in pratica 5 abitudini per essere più produttivi e stare, soprattutto bene. Lo so, spesso noi donne, mamme e non, andiamo di fretta e dedichiamo poco tempo al nostro benessere. Anche gli uomini, genitori o non genitori, seguono lo stesso percorso. Non va bene, però.

5 abitudini per essere produttivi 1

Le 5 buone abitudini le consiglia Rea Frey, autrice di libri di narrativa e fondatrice del movimento “Unreachable”. Al New York Post rivela, stando alle sue ricerche, quali siano le 5 buone abitudini per essere produttivi tutto il giorno.

La prima tra le 5 abitudini per essere produttivi si focalizza sulla colazione. Deve essere ricca di proteine, fibre e grassi sani. Uova o yogurt greco, frutta o cereali integrali, noci o avocado stabilizzano lo zucchero nel sangue, evitando picchi e conseguenti cali di energia.. Pochi dolci e caffè, invece.

La seconda è l’esercizio fisico, per risvegliare il corpo. Non serve sia intenso. Tutto accompagnato dall’acqua: bere al mattino riattiva il metabolismo. Poi arriva la terza: panificare. Chi è ansioso come me lo sa che essere confusionari non aiuta. E’ meglio fare una lista dei propri impegni quotidiani così da focalizzarli e non sentirsi sopraffatti.

La quarta è non controllare il telefono dopo essersi alzati, assorbe troppe energie mentali. Meglio fare qualche minuto di meditazione o leggere un po’ di pagine di un libro. L’ultima abitudine è quella che preferisco: mettersi al sole per almeno 30 minuti al giorno, per canalizzare l’energia e aumentare l’assunzione di vitamina D.

Parto: consigli per non svenire ai papà

Mar 12
Scritto da Annamaria avatar

Sono impavidi, coraggiosi e hanno tanta voglia di vedere il loro bebè che viene al mondo, ma spesso si impressionano durante il parto della partner. Il medico dà alcuni consigli per non svenire ai papà.

Il dottor Darien Sutton nel famoso programma statunitense Good Morning America regala alcuni preziosi consigli per non svenire ai papà che vogliono essere in sala parto. “Vi assicuro che non è poi tanto insolito che sia l’uomo il primo a svenire in sala parto”, ha spiegato, intervistato da Jason e Kyle Kelse. E non c’è motivo per deridere questi uomini: può succedere.

Fanpage riporta i consigli per non svenire dati ai papà dall’esperto da seguire in sala parto:

Conoscere gli elementi che possono potenzialmente scatenare uno svenimento: durante il parto c’è molto sangue, molta pressione, si può anche semplicemente essere spaventati dall’idea di veder soffrire la partner: “Bisogna essere consapevoli delle emozioni che queste situazioni scatenano in noi, per prevenire uno svenimento”.

Preparati all’impatto, se ti senti svenire: il medico suggerisce quando si pensa che da lì a poco si sverrà, di prepararsi all’impatto dal momento che è quello a causare dolore e ad essere potenzialmente pericoloso, non lo svenimento in sé.

Tendi i muscoli: “Si sviene perché il sangue abbandona il cervello e scorre verso tutti i gli altri arti, perciò quando ci si sente così è necessario tendere tutti i muscoli dai piedi, alle braccia ai bicipiti, così il sangue torna a confluire verso il centro”.

Siediti e incrocia le gambe: stringere le gambe permette al sangue di confluire verso il cervello.

Sdraiati e tieni i piedi verso l’alto appoggiando le gambe al muro.

Portati una barretta energetica in sala parto: una barretta energetica, qualcosa di molto zuccherato o molto salato, come delle patatine fritte, aumenta il volume del sangue e gli permette di tornare verso la testa

Qualità del sonno: 5 fattori chiave

Gen 23
Scritto da Annamaria avatar

Quali sono i 5 fattori chiave che ci permettono di capire la qualità del nostro sonno o di quello di chi abbiamo accanto, figlio compresi? E’ importante conoscerli dato che sempre più ricerche hanno messo in evidenza la correlazione tra una buona qualità del sonno e la longevità.

Woman sleeping at home in her bed

Uno studio pubblicato su QJM: An International Journal of Medicine, ha preso in esame le abitudini di sonno di oltre 172 mila adulti negli Stati Uniti. I risultati hanno certificato che le persone con consuetudini di sonno più salutari hanno un’aspettativa di vita maggiore: 4,7 anni in più per gli uomini e 2,4 anni in più per le donne. Questo soprattutto rispetto a chi ha, invece, abitudini nel dormire meno salutari. La ricerca sottolineato 5 fattori chiave per definire una qualità del sonno alta.

Ecco qui di seguito i 5 fattori chiave per se la qualità del sonno è davvero ottima o meno:

1) dormire tra 7 e 8 ore a notte

2) minime difficoltà nell’addormentamento

3) e nel mantenimento del sonno (non più di 2 volte a settimana)

4) sensazione di sonno riposante al risveglio (almeno cinque giorni a settimana)

5) assenza di farmaci specifici per dormire.

Sindrome post vacation

Gen 07
Scritto da Annamaria avatar

Eccoci nella settimana più dura dell’anno, o tra le più dure, in cui molti di noi sono irrimediabilmente colpiti dalla sindrome post vacation. Una vera tragedia…

sindrome post vacation

La sindrome post vacation ci rallenta e rende meno efficienti e soprattutto tristi. Cos’è? “Gli americani lo chiamano post vacation o holiday blues. Non stiamo parlando di una patologia ufficialmente riconosciuta, ma si tratta di condizioni psicologiche sempre più diffuse“, spiega Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, ad Adnkronos.

L’esperta suggerisce 5 regole contro la sindrome post vacation. ”Il rientro al lavoro dopo le vacanze natalizie è fonte di stress per molti. Le festività, del resto rappresentano un periodo in cui il tempo risulta sospeso e, con esso, i problemi, le scadenze, la sveglia per andare al lavoro, i rapporti a volte difficili nei contesti lavorativi. Più le vacanze si configurano come un’oasi di relax, più il ritorno alla realtà di tutti i giorni rischia di essere difficile da affrontare. Questa dinamica incide maggiormente su chi soffre già di un disagio psicologico, come nei casi di depressione o di bassa autostima, e su quei soggetti che stanno attraversando momenti difficili a livello interpersonale, sia nella sfera privata che sul lavoro”.

“Darsi una serie di regole per affrontare al meglio la ripartenza è quindi fondamentale. La prima è quella di evitare l”effetto interruttore’. Non si può pensare di spegnere d’un tratto il sollievo delle vacanze e di calarsi immediatamente nella realtà precedente, fatta di ritmi sostenuti, moli di lavoro spesso importanti, viaggi nel traffico, orari da rispettare al minuto e potenziali attriti con le persone circostanti. Meglio, per chi può, iniziare a tornare al lavoro in modo graduale, magari ricominciando con una mezza giornata o anche un giorno intero, ma vicino al weekend”, precisa la psicologa.

Il secondo consiglio è “non interrompere del tutto le buone abitudini prese in vacanza, quando i tempi sono stati più dilatati: hobby, sport, letture, musica, amici, cinema e qualsiasi altra cosa per cui abbiamo avuto più spazio, più libertà di scelta, non devono essere azzerati all’improvviso”.

“Il terzo accorgimento – continua Gulino – riguarda l’alimentazione: durante le feste si tende ad eccedere, ma quando ricomincia la vita di tutti i giorni bisogna stare attenti a curarla con maggior attenzione. Mente e corpo si influenzano reciprocamente.

La quarta regola: “E’ fondamentale gestire bene il sonno: i ritmi delle vacanze ci hanno portato a dormire di più o diversamente e la mancanza di riposo può accentuare il senso di disagio e di stanchezza”.

“L’ultimo consiglio, non meno importante – conclude la dottoressa – è quello di mantenere il più possibile solide le relazioni che siamo riusciti a coltivare maggiormente nel periodo festivo, a livello di amicizie, famiglia e sentimenti, perché sono energie fondamentali tutto l’anno”.

Dieta disintossicante post feste

Gen 03
Scritto da Annamaria avatar

Bisogna già cominciare a pensarci, anche se c’è ancora l’Epifania da celebrare. La dieta disintossicante post feste permette di riequilibrare l’organismo dopo giorni di eccessi, che si spera non siano stati tantissimi…

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Che menù quotidiano adottare per per una dieta disintossicante post feste. La dottoressa Chiara Boscaro, biologa e nutrizionista, al Gruppo san Donato dà i suoi consigli. “Dal punto di vista nutrizionale, per depurarci dopo un pasto abbondante e anche poco bilanciato, non devono mai mancare almeno 2 litri di liquidi (acqua, tisane senza zucchero) giornaliere, che aiutano l’organismo a liberarsi dalle scorie accumulate e a favorire la diuresi”, sottolinea. Mai fare digiuni continuati o cose strane fai-da-te. Meglio affidarsi sempre a un esperto.

La dieta disintossicante post feste deve essere bilanciata. “I pasti vanno consumati tutti, a partire dalla prima colazione, importante perché fornisce almeno il 20% delle calorie giornaliere. Un esempio di colazione tipo post abbuffata potrebbe essere una tazza di caffè di cicoria, ottimo per depurare il fegato che è l’organo più colpito dal sovraccarico, ad esempio, di alcol ed eccessi vari, insieme a cereali integrali, yogurt o kefir (preziose fonti di calcio e probiotici) e frutta fresca”. 

“Ottimo alternare il caffè con tisane allo zenzero o quelle detox come ai semi di finocchio, tarassaco, betulla o ortica, o tè deteinato, sempre senza zucchero. Le tisane, inoltre, sono ottime anche da consumare durante l’arco della giornata perché integrano liquidi e possono essere associate agli spuntini. Non dimentichiamo gli spuntini da consumare poco e spesso nell’arco della giornata. Ad esempio: qualche galletta di riso integrale; frutta fresca; yogurt magro; verdura cruda da sgranocchiare (es. carote, sedano); frutta secca”.

“Per massimizzare i risultati nei giorni successivi alle feste, è utile preferire alcune tipologie di alimenti che fungono da dieta detox, senza rinunciare al gusto”. Tra questi:

  • pesce azzurro: come sgombro, sarde, ma anche salmone fresco, che contengono acidi grassi polinsaturi buoni.
  • legumi: ottimi perché contengono moltissime fibre, vitamine e sali minerali, e danno un discreto senso di sazietà. Sono un’ottima fonte di proteine vegetali.
  • frutta e verdura di stagione: svolgono un’azione depurativa su fegato e intestino.
  • alimenti ricchi di potassio: come i già citati legumi, la frutta secca, le patate, le banane, l’avocado, in grado di fronteggiare la ritenzione idrica.
  • uova: da consumare 1-2 volte a settimana per il contenuto di vitamina B12.

“Tra i legumi, le lenticchie si possono assolutamente consumare come secondo piatto: sono ricche di ferro, , vitamina B, fibre, ma anche di antiossidanti. Anche i ceci si possono consumare come secondo piatto sia interi, sia come hummus (salsa a base di ceci e sesamo)”, continua.

“Le zuppe e i passati di verdura rappresentano delle alternative validissime per introdurre le verdure, i cereali integrali con legumi sempre nell’ambito di un regime alimentare detox e depurativo; anche il minestrone, con patate, legumi e verdure, si può considerare come piatto unico”.

“Per quanto riguarda i cereali integrali come il riso integrale, il farro e l’orzo sono molto ricchi di vitamine, ferro, magnesio; sono molto sazianti e aiutano a ripulire l’organismo e depurarlo grazie all’alto contenuto di fibre. Solo chi soffre di intestino irritabile, gonfiore o reflusso gastrico, deve comunque stare attento alle fibre di farine integrali e ai legumi”. 

“Per quanto riguarda i condimenti, meglio limitare l’utilizzo del sale, perché il sodio può provocare, a lungo termine, problemi cardiovascolari, ipertensione e ovviamente la ritenzione di liquidi. Prediligere il sale iodato, tenendo sempre d’occhio le quantità.  Per insaporire i cibi, ottime alternative sono le erbe aromatiche, le spezie, il limone, l’aceto di mele mentre come condimenti l’olio extravergine d’oliva è ideale”. 

“Come metodi di cottura per le proprie pietanze meglio evitare le fritture, preferendo la cottura al forno o al cartoccio, alla griglia. Evitiamo di eliminare completamente i grassi, fondamentali per il nostro organismo. Il cioccolato fondente non è da bandire totalmente però, se ogni tanto si avesse voglia di dolce senza esagerare, un pezzettino di fondente (80-85%) non contiene tanti zuccheri, ma ha una potente azione antiossidante. Ovviamente non bisogna abusarne! Ideale come porzione è 10-15 grammi al giorno”.