Carenza vitamina D aumenta rischio parto prematuro

La vitamina D è importantissima anche in gravidanza. La sua carenza aumenta il rischio di parto prematuro, lo evidenzia uno studio dei ricercatori della Pennsylvania State University.

La ricerca mette nero su bianco quel che tutti sapevano. Conferma che una carenza della vitamina D nelle prime 14 settimane di gravidanza aumenta il rischio di parto prematuro e di alterazioni nella crescita fetale.
Le donne con carenza di vitamina D hanno il 60% di rischio in più di partorire prima della 37a settimana di gestazione. Le probabilità di parto prematuro sono alte. Questo perché svolge un ruolo fondamentale nell’assorbimento del calcio e del fosforo (minerali essenziali per la formazione delle ossa del bambino), partecipa al funzionamento del sistema immunitario e al corretto sviluppo della placenta. Aumenta pure il rischio di preeclampsia, diabete gestazionale e infezioni materne.
Questa vitamina che si assorbe con l’esposizione al sole, si può assumere anche includendo nella dieta alimenti come pesci grassi (salmone, tonno e sardine), tuorlo d’uovo, fegato di manzo e latticini fortificati. Se non è sufficiente, come spesso accade, è necessaria l’integrazione, sempre seguendo i consigli del proprio medico.
Parto prematuro: nuove raccomandazioni

Parto prematuro: un team per le famiglie

Il parto prematuro è un evento da considerarsi grave. Un team può essere prezioso per le famiglie, può prepararle all’evenienza già durante la gravidanza.
In ospedale un team di 5 esperti composto da ginecologo, neonatologo, ostetrica, infermiere pediatrico e psicologo deve essere a disposizione per supportare le famiglie nell’eventualità di parto prematuro. È questa la prima indicazione del Gruppo di Lavoro della SIMP (Società Italiana di Medicina Perinatale) che, con l’Associazione Vivere Onlus, è impegnato nella stesura delle Linee Guida per promuovere la corretta comunicazione tra medico e famiglia in questa particolare circostanza. (altro…)
Assistenza individualizzata per i prematuri

Parlare di assistenza individualizzata per i prematuri è fondamentale. La Società Italiana di Neonatologia (SIN) ribadisce l’importanza di un’adeguata assistenza “individualizzata” per i nati prematuri.
Sono circa 32mila all’anno, secondo una stima della SIN per il 2016, i neonati pretermine in Italia, il 6,7% dei 474.000 nati (Cedap/Istat). Si tratta di quei bambini nati prima della 37a settimana di età gestazionale, che si affacciano al mondo con più difficoltà rispetto ai nati a termine, non avendo ancora maturato del tutto organi e apparati e non essendo ancora pronti ad adattarsi alla vita fuori dal grembo materno. In particolare quelli più piccoli, chiamati “molto pretermine” o “estremamente pretermine”, rispettivamente sotto le 32 o le 28 settimane di gestazione, circa lo 0,9% sempre secondo le stime, risultano i più problematici. (altro…)
Parto pretermine

Il parto preternime è purtroppo la causa principale delle morti e malattie neonatali a lunga prognosi. Si verifica per motivi sconosciuti. I bimbi nati nella 37esima o 38esima settimana sono associati a qualche rischio in più rispetto ai nati a termine. La nascita prima del termine è la causa più comune di morte infantile e di disabilità a lungo termine nei bambini; molti organi, compresi cervello, polmoni e fegato, sono infatti ancora in via di sviluppo nelle ultime settimane di gravidanza. prima si partorisce, quindi, e maggiore è il rischio di possibili invalidità per i neonati. (altro…)
Parto prematuro

Il parto prematuro coinvolge in Italia circa il 5-6% delle gravidanze. E la principale causa di mortalità e morbilità neonatale. Per questo, nasce il nuovo Gruppo di Lavoro della SIMP (Società Italiana di Medicina Perinatale) che, con l’Associazione Vivere Onlus, sarà impegnato nella stesura delle Linee Guida per promuovere la corretta comunicazione tra medico e famiglia nell’eventualità di parto pretermine, ossia prematuro.
In occasione del primo incontro del Gruppo, sono state presentate le nuove indicazioni terapeutiche del Progesterone Vaginale. (altro…)
Smog aumenta rischio parto prematuro

Lo smog aumenta il rischio di parto prematuro. Vivo a Roma, in questo inverno così poco piovoso, siamo davvero messi male. L’aria in questi giorni è davvero irrespirabile in alcune zone. Nonostante la meravigliosa città in cui abito con la mia famiglia, mi rendo conto di quanto sarebbe meglio stare in campagna o in collina o in un paesino in alta montagna e respirare aria pura. Per me, per mia figlia, per tutti…
Lo smog è dannoso, provoca molti problemi di salute gravissimi, cancro compreso. Non solo. Da uno studio è anche venuto fuori che aumenta il rischio di parto prematuro. Così sembra. E la presenza nell’aria di polveri sottili o ‘particolato fine’ legato ad esempio agli scarichi delle vetture diesel e benzina che aumenta il rischio di parto prematuro. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Environmental Health.
Il pericolo che lo smog faccia crescere le probabilità di partorire prima va dal 19 al 28% in più se la gestante è esposta a questo tipo di particelle – di diametro inferiore a 2,5 micrometri (PM2,5), ovvero 30 volte più piccolo del diametro di un capello – durante il terzo trimestre di gravidanza. (altro…)
I dolcificanti artificiali possono provocare parti prematuri

Quando si è in dolce attesa, meglio evitare le bibite gassate zuccherate con dolcificanti artificiali: possono provocare parti prematuri.
E’ quanto è emerso da una ricerca di un gruppo di studiosi del Statens Serum Institut di Copenaghen in Danimarca, diretta dal dottor Thorahallur Halldorsson e pubblicata sul “American Journal of Clinical Nutrition”. (altro…)