Pregoressia
La pregoressia va combattuta con grande decisione. Il termine deriva dall’unione due parole inglesi pregnancy e anorexia, ossia gravidanza e anoressia. E’ un disturbo del comportamento alimentare. In alcune insorge nel momento in cui si scopre di essere rimasta incinta. Questa patologia è distruttiva: la donna è ossessionata e angosciata dalla possibilità dell’aumento del peso corporeo e dal cambiamento fisico che comporta una gestazione. La conseguenza di tutto questo può essere fatale. Ci si sottopone a un controllo totale dei cibi ingeriti con diete rigidissime. Non solo: arriva anche un eccesso dell’attività fisica. I rischi per la propria salute e per quella del futuro nascituro crescono in maniera esponenziale.
Le donne che soffrono di pregoressia hanno comportamenti al limite che sono:
- Difficoltà nell’accettare il loro corpo che cambia e cresce;
- Ipercontrollo delle calorie ingerite durante la giornata;
- Volontà di rimanere sole durante i pasti principali;
- Sensazione prevalente di una inadeguatezza fisica;
- Distacco emotivo-affettivo dalla consapevolezza della gravidanza.
Le conseguenze della pregoressia sono:
- Malnutrizione della gestante: i nutrienti sono convogliati principalmente al feto;
- Ipertensione, anemia e diabete gestazionale;
- Nascita di un neonato sottopeso e problematiche legate all’allattamento;
- Aborto spontaneo;
- Incapacità di sviluppare e maturare un legame affettivo stabile tale e necessario per riconoscere i bisogni emotivi e di accudimento primario verso il neonato.
Se vi rendete conto voi stesse di esserne affette o qualcuno dei familiari o partner o amici sente suonare il campanello d’allarme, è opportuno intervenire. E’ necessario un intervento psicoterapeutico mirato. Bisogna rivolgersi agli esperti. L’approccio deve essere, solitamente, multidisciplinare, avvalendosi di figure come il ginecologo, il medico di base, il nutrizionista e lo psicologo.