Impatto infuencer sull’alimentazione giovani
L’impatto degli influencer sull’alimentazione dei giovani pare devastante. Da una ricerca appare evidente che 3 su 4 dei ragazzi aspira un corpo come quello dei loro idoli. La metà di questi cambia dieta pur di raggiungere l’obiettivo.
La ricerca, condotta da Skuola.net con l’Associazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze tecnologiche, Gap, Cyberbullismo) su un campione di 1.668 ragazze e ragazzi tra i 9 e i 24 anni mette in evidenza quanto l’impatto degli influencer possa essere dannoso. Sull’alimentazione dei giovani provoca un vero uragano.
Open scrive: “Secondo lo studio, più di 3 ragazzi su 4 tendono a confrontare il proprio corpo con i modelli di bellezza proposti dai social, in particolare dagli influencer. Tuttavia, questa costante esposizione a corpi ‘perfetti’, spesso idealizzati e filtrati, ha una serie di conseguenze. Quasi la metà degli intervistati (46%) ha cambiato la propria dieta nel tentativo di raggiungere standard di bellezza proposti online. Il 45%, inoltre, ha comprato prodotti per la bellezza e la forma fisica pubblicizzati sui social. Dietro questi numeri, si cela un problema più profondo: un rapporto malsano e disfunzionale con il proprio corpo e una crescente insicurezza che porta molti giovani a evitare occasioni sociali”.
E ancora: “Il 40% degli intervistati ha confessato di aver evitato eventi pubblici perché si sentiva a disagio con il proprio aspetto fisico. Questa percezione negativa del corpo peggiora con l’età. Mentre il 31% dei ragazzi tra i 9 e i 14 anni ammette di aver evitato uscite per insicurezze legate all’aspetto, la percentuale sale al 43% tra i 15 e i 19 anni, fino a toccare il 60% tra i 20 e i 24 anni. Questo disagio è amplificato dall’uso dei social, dove il 27% dei giovani non è mai soddisfatto di come appare nelle foto che pubblica. E il 34% evita del tutto di condividere immagini per paura del giudizio degli altri”.
La situazione che emerge è terrificante. L’impatto degli influencer sull’alimentazione dei giovani crea sfaceli. Noi adulti siamo i primo che dobbiamo insegnare ai nostri figli che l’apparenza inganna e che la bellezza sta nell’imperfezione.
Figli adolescenti in vacanza
Viaggiare con i bambini è ok, ma quando i piccoli crescono aumenta lo stress per i figli adolescenti in vacanza. Posso assicurarlo, dato che la mia 17enne prima si è concessa una settimana con le amiche in Salento e ora è a New York, anche se per lo studio della danza, tutta sola.
Come gestire i figli adolescenti in vacanza? I ragazzi spesso non chiamano o no rispondono al cellulare. Fanno le ore piccole, vanno al mare tardi, hanno la suoneria del telefono quasi sempre silenziata. Spesso comunicano solo con Whatsapp e non genitori ci imbufaliamo con loro…
Roberto Ausilio, psicoterapeuta EMDR, spiega come gestire i figli adolescenti in vacanza a Vanity Fair. “Molti ragazzi escogitano dei sistemi per non farsi controllare sui social o telefonicamente, nel tentativo di prendere autonomia e a volte per desiderio di trasgressione – dice lo Psicologo della Salute e Formatore – La cosa importante è che il genitore stabilisca a priori, soprattutto in caso di partenza per le vacanze, alcune regole di base. Una chiamata al giorno in orario serale, in modo da rendere tranquilli tutti, a patto però che, se questo è l’accordo, le telefonate o i messaggi non siano eccessivi. Lasciando lo spazio al figlio per sperimentare la lontananza da casa”.
“Essere un po’ in ansia è assolutamente normale in questi casi. – chiarisce l’esperto – La cosa più utile è spiegare cosa si prova senza però scaricare le proprie frustrazioni. Anzi, occorre che il genitore nonostante tutto, dimostri la propria fiducia sulle capacità del figlio di cavarsela. L’ansia insomma va gestita, riconosciuta e canalizzata. Una soluzione possibile potrebbe essere che, per un determinato lasso temporale come ad esempio il periodo di un viaggio, i ragazzi rendano visibile i loro accessi alla messaggistica telefonica”.
“Gli orari di rientro devono essere chiari. Così come i comportamenti che un genitore si aspetta dal proprio figlio. Sono utili frasi del tipo: ‘Mi aspetto che rientri massimo alle ore 2 e che se dovessi fare ritardo, per qualsiasi motivo, mi avvisi’. Stessa cosa dicasi per i comportamenti in gruppo con espressioni del tipo: ‘Mi aspetto che, prima di fare qualcosa insieme agli altri, ti chieda: lo farei se fossi da solo? Mi aspetto che non ti lasci trascinare in comportamenti illegali’”, sottolinea ancora Ausilio.
E conclude: “E’ fuorviante pensare che ci sia un unico comportamento giusto o miracoloso. Occorre, come genitori, impegnarci a migliorare ogni giorno. Con una adeguata formazione e dandoci la possibilità anche di sbagliare. Creando pian piano un rapporto di fiducia e rispetto reciproco. Così come è giusto che i ragazzi abbiano i loro spazi e le loro libertà è altrettanto vero che i ragazzi imparino a gestire i propri spazi, rispettando le preoccupazioni dei propri genitori. Preoccupazioni che però non devono sconfinare in un eccessivo controllo. I figli, è bene ricordarlo, per crescere e diventare degli adulti migliori, hanno bisogno di autonomia”.
Giovani: e-cig causano seri rischi salute
Aumenta tra i giovani l’utilizzo delle e-cig, ma queste e il tabacco riscaldato possono causare seri rischi per la salute.
I medici internisti mettono in guardia, l’aumento delle e-cig tra i giovani preoccupa. Esistono seri rischi per la salute, dalle infiammazioni delle vie respiratorie fino alle alterazioni del Dna. E’ questo l’allarme lanciato dalla Società Italiana di Medicina Interna (Simi) in merito alla diffusione del fumo tra i più giovani.
“Purtroppo l’uso di e-cig e prodotti a tabacco riscaldato sta aumentando in maniera preoccupante tra i giovani e gli adolescenti, che rischiano di sviluppare una dipendenza dalla nicotina e di avvicinarsi in seguito al fumo tradizionale. Il loro uso nei giovanissimi deve essere ristretto con tutti i mezzi”, sottolinea Antonello Pietrangelo, past president della Simi.
“L’aumento di dipendenza dal fumo porta a rischi come l’infiammazione delle vie aeree e l’aumento della suscettibilità alle infezioni virali. Inoltre, anche se in modo diverso rispetto alle sigarette tradizionali, e-cig e prodotti a tabacco riscaldato contengono sostanze chimiche in grado di alterare il Dna e questo potrebbe favorire la comparsa di tumori, a distanza di anni. Gli utilizzatori di e-cig hanno poi rispetto ai non fumatori una maggior incidenza di asma e Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva) e sintomi peggiori. Un fatto che fa cadere il mito dell’innocuità di sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato”, precisano ancora gli esperto di Simi. Le e-cig causano seri rischi alla salute: i giovani devono esserne consapevoli.
Ultimo giorno di scuola
Eccoci al traguardo: l’ultimo giorno di scuola è arrivato. I bambini fanno festa. Alcuni genitori, ancora lungamente impegnati col la loro professione, si disperano. Ma ci sono i nonni, i parenti vari, i centri estivi e le babysitter, per chi può, a dare loro una mano.
L’ultimo giorno di scuola porta gioia nei cuori dei piccoli: parla già d’estate, oramai vicinissima. E grande divertimenti in quello degli adolescenti, che già pensano a festeggiarlo in discoteca, facendo le ore piccole con gli amici.
Scherzi goliardici, gavettoni e rituali davanti all’istituto scolastico sono alcune delle attività organizzate dai ragazzi per l’ultimo giorno di scuola. Solo i maturandi hanno altro a cui pensare, impegnati a preparare l’esame che si ricorda per tutta la vita.
C’è da sottolineare, però che in molti scuole è stato vietato dai dirigenti l’utilizzo di materiale per effettuare scherzi a danno di altri, sia all’interno che all’esterno degli edifici. Quindi occhio: dite ai vostri figli di fare attenzione. E di andare in aula con un abbigliamento decoroso. Il momento è sicuramente di festa, ma i ragazzi devono sempre tener conto del rispetto reciproco e della sensibilità di tutti. Trovare un equilibro, senza fare troppe follie, anzi: non mettendole in atto neanche una.
L’anno faticoso è alle spalle. La promozione si spera arrivi per tutti, anche se alle superiori non sarà così. Appuntamento a settembre prossimo, quando la campanella tornerà a suonare.
Adolescenza: amici allontanano depressione
Gli amici, quelli stretti, a cui poter confidare tutto, con cui divertirsi, giocare, andare a ballare uscire o semplicemente trascorrere del tempo in relax servono, eccome. A qualsiasi età. In adolescenza, però, sono importantissimi. Allontanano depressione e ansia, lo certifica uno studio.
L’adolescenza è un periodo difficile e complicato per noi genitori, che dobbiamo avere a che fare con figli di umore mutevole, un po’ svogliati, a volte sgarbati, spesso attratti proprio solo dagli amici e dalle giornate da trascorrere con loro e non con mamma e papà, vacanze comprese. E’ un periodo però altrettanto difficile per gli adolescenti stessi. I ‘best friend’ danno una mano, allontanano depressione e stati d’ansia, che purtroppo ci sono.
Una ricerca condotta in Cina, presentata al convegno di psichiatria “Cervello sociale. Traiettorie evolutive e patologia”, ha individuato il numero perfetto di amici che in adolescenza danno una grande mano e così allontanano la depressione. Sono stati analizzati ragazzi dal 10 ai 12 anni. “La loro presenza costante nella vita di un giovane determina una migliore salute mentale e impatta anche sul rendimento scolastico, migliorandolo. Ovviamente non è solo la quantità a contare, ma anche la qualità delle relazioni e delle esperienze fatte insieme”, si legge sul Corriere della Sera. I ragazzi che rimangono isolati o sono dentro “cattive compagnie” invece rischiano.
Non è un novità che le relazioni durante l’adolescenza abbiano una grande importanza e aiutino a plasmare il cervello di un individuo. “Oltre all’isolamento sociale, anche l’abuso in età evolutiva così come le dinamiche di violenza domestica, producono ricadute negative sul benessere individuale e societario”, spiega Claudio Mencacci. Il co-presidente del convegno, e direttore emerito di Neuroscienza all’Ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano, aggiunge: “E sono anche precursori della trasmissione intergenerazionale di modelli comportamentali sfavorevoli. Tutto questo indica la presenza di una relazione problematica con la salute mentale che aumenta le probabilità delle vittime di sviluppare una serie di patologie psichiatriche, ad esempio ansia, depressione, disturbo da uso di sostanze, disturbo da stress post-traumatico, disturbi di personalità, psicosi, ma anche ideazione suicidaria, autolesionismo e tentativo di suicidio”.
Moda bambini: intramontabile salopette
Con l’arrivo della primavera si pensa sempre al look giusto per i nostri figli. La moda bambini di questo 2024 propone un intramontabile must: la salopette.
L’abbiamo indossata tutti, io, devo confessarlo, lo faccio ancora. Ne ho una vintage firmata Levis e un’altra un po’ più stilosa, ma sempre i denim, che adoro. Anche mia figlia nellle varie fasi della sua età l’ha portata e la sfoggia pure ora a 17 anni. Non deve mancare nel guardaroba, si può scegliere in jeans o tessuti più leggeri. E’ un vero jolly.
L’intramontabile salopette colora la moda dei bambini. I piccoli grazie alle sue gambe larghe ci si sentono a proprio agio dentro. I piccolo possono correre, arrampicarsi, scatenarsi, senza pensarci su troppo. E’ pratica e versatile, assolutamente no gender, tra l’altro.
La moda bambini di questa stagione propone l’intramontabile salopette a righe colorate, o con tanti colori pastello a fondo bianco, o bicolore, bianca e rossa o bianca e blu. C’è pure a quadrettoni, per le mamme più esigenti. Ribadisco, io la amo in denim, scuro, chiaro, sfumato, trattato. Unica condizione insindacabile: deve essere in cotone cento per cento, se con un po’ di elastan forse è anche meglio, perché regala ancora maggiore libertà di movimento.
Nei negozi e anche online se ne trovano di ogni tipo e per tutte le tasche. Se si fa un giro negli shop vintage o nei mercatini, qui a Roma ad esempio c’è Porta Portese, sicuramente è possibile fare ottimi affari per pochi euro. E potete sbizzarrirvi: sia per i neonati che per quelli più grandicelli, fino ad arrivare agli adolescenti e i ragazzi che sfiorano la maggiore età. L’imbarazzo della scelta è davvero reale.
Diabulimia
Nel panorama dei disturbi del comportamento alimentare la Diabulimia è forse il meno noto. Interessa tra il 30 e il 40% dei giovani con diabete di tipo 1 e il 10% nella fascia tra 12 e 19 anni con la patologia.
Si tratta di un Disturbo del Comportamento Alimentare in aumento tra gli adolescenti affetti da diabete che riducono o evitano volontariamente le dosi di insulina necessarie per il controllo della malattia. La Diabulimia affonda le proprie radici nell’insicurezza tipicamente legata all’età evolutiva e adolescenziale. Trova nella convivenza con una malattia cronica come il diabete di tipo 1 un innesco perfetto. Ma può perdurare anche in età adulta. E manifestarsi a qualsiasi età. In qualsiasi momento successivo alla diagnosi di diabete. Anche negli uomini. La prevalenza della omissione della dose di insulina negli adulti è del 21%. Questo secondo una recente metanalisi comparsa su Journal of Eating Behaviors.
La mancata aderenza alla terapia mette a rischio la salute dei giovani pazienti con alterazione dei valori di emoglobina glicata (A1c) e il rischio di episodi di ‘chetoacidosi diabetica’ che possono portare al ricovero ospedaliero.
“I rischi a lungo termine sono ancora più temibili perché lo scarso controllo dei livelli di zucchero nel sangue apre la strada a complicanze. L’iperglicemia cronica, la chetoacidosi diabetica, le complicanze cardiovascolari e renali, la neuropatia e la retinopatia”, sottolinea la Professoressa Raffaella Buzzetti, Presidente Eletto SID.
“Quello che ci preoccupa è la drammatica incidenza dei DCA in questa popolazione. Se nei soggetti sani la bulimia interessa il 3% dei giovani e i DCA in genere tra il 3,7 e 6,4%, nella popolazione con diabete decuplica e raggiunge livelli veramente elevati. Le cause sono molteplici e vanno ricercate nello stress della malattia. Nel carico della cura che fa sentire ‘diversi’. Nella gestione delle restrizioni alimentari. In situazioni di stigma o di insicurezza a cui si aggiungono le criticità tipiche dell’età dello sviluppo, inclusa l’ansia riguardante il peso e l’immagine corporea, che con una patologia cronica non possono che agire da detonatore”.
“L’insulina è un ormone lipogenetico. Può favorire l’accumulo di grasso. Inoltre, la somministrazione di insulina esogena nei pazienti con diabete, migliorando il controllo glicemico e riducendo la perdita di glucosio con le urine, può indurre, un aumento di peso. Con coinvolgimento in particolare della massa grassa. Accade se non si fa attenzione all’alimentazione. Per queste ragioni, le persone con diabete tipo 1, specie i giovani, pensano che omettendo, in parte o completamente, la terapia insulinica, potranno perdere peso”, precisa la dottoressa Marilena Vitale nutrizionista SID.
I disturbi del comportamento alimentare possono essere identificati utilizzando, almeno a livello di screening, questionari specifici. Alcuni sono quelli utilizzati anche per chi non ha il diabete, come, per esempio, il “modified Eating Disorder Inventory (mEDI)” o il “mSCOFF”. Esplorano aspetti propri dei disturbi del comportamento alimentare. Laa spinta verso la magrezza, la bulimia, l’insoddisfazione per il proprio corpo. E ancora: l’inadeguatezza, il perfezionismo, la sfiducia interpersonale. La presenza di sensazione di ‘pienezza insopportabile’, la preoccupazione per la perdita di controllo sulla quantità di cibo assunta.
Negli ultimi anni si sta utilizzando sempre di più anche un questionario specifico per il diabete, il “Diabetes Eating Problem Survey (DEPS)”, che include domande sulle abitudini alimentari, sul controllo del diabete, sull’omissione di insulina e su altri comportamenti quali, per esempio, l’induzione del vomito. Tramite l’utilizzo dei questionari è stato osservato che un quarto degli adolescenti con diabete tipo 1 è a rischio per un disturbo del comportamento alimentare. Tale rischio è strettamente legato alla presenza di segni e sintomi di sindrome ansiosa-depressiva, anch’essi valutabili con questionari e molto frequenti nelle persone con diabete tipo 1.
Come identificare segni e sintomi della Diabulimia per una diagnosi precoce e un intervento tempestivo? “E’ importante valutare il rischio di Diabulimia in particolare in alcune categorie di persone con diabete tipo 1. Quelle con cosiddetto “diabetes distress”. Cioè problemi psico-sociali legati al trattamento di una condizione che dura per tutta la vita, ansia e depressione e adolescenti, in particolare donne. Una volta individuate le persone a rischio, è possibile attivare incontri strutturati con psicologi, dietisti e diabetologi per identificare le persone con disturbi del comportamento alimentare già in atto. Avere una squadra multidisciplinare è necessario per il trattamento, ma, pochi centri ne sono forniti.”, conclude la dottoressa Vitale.
In gita con la scuola
E’ tempo di andare in gita con la scuola. I vostri bambini sono felici? La mia, più grandicella lo è. Del resto la pandemia ha quasi azzerato i viaggi d’istruzione. Ora si riparte e quest’anno finalmente ad aprile arriverà il grande giorno. Bibi con la sua classe andranno a Ravenna e dintorni.
Come prepararsi per andare in gita con la scuola? Beh, prima di tutto bambini e ragazzi dovrebbero, con i professori e non, informarsi sulla destinazione. Sarebbe opportuno leggere o almeno vedere alcuni video che descrivano meglio il luogo che si andrà a visitare, così da avere ben chiaro il contesto storico, culturale e geografico di questo posto. Anche scoprire, perciò, le principali attrattive, così da arrivare preparati.
Se si va in gita con la scuola per un solo giorno è tutto più semplice. Se il viaggio d’istruzione è di più giorno, è ottimale fare un elenco degli oggetti essenziali da portare. Io consiglio un abbigliamento comodo, considerando chiaramente la meta del viaggio, in modo da poter camminare a lungo senza fastidi. Ricordare di mettere nello zaino o nella sacca, in caso di spostamenti più lunghi, biancheria intima, qualche felpa o maglietta, jeans e tute, prodotti per l’igiene intima e qualche farmaco, che non è mai male. Se si ha già un cellulare, allora con quello di potranno scattare foto, altrimenti una fotocamera.
E’ sempre consigliabile avere dietro un documento di identità e fare riferimento a un numero di telefono per le emergenze. Insegnate ai vostri figli ad avere un comportamento educato e adeguato. Ricordate loro di seguire le regole di sicurezza imposte dagli insegnanti e vedrete che tutto andrà a meraviglia. Ultima cosa: date qualche soldino, se non sono già in possesso di carte di credito prepagate, che ci sono le piccole spese, magari impreviste. Non si sa mai.