Gravidanza: screening rosolia non più raccomandato
Lo screening per la rosolia non è più raccomandato. “Dopo che l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito la rosolia dal 2021 eradicata nel nostro Paese, lo screening per questa infezione non viene più raccomandato” alle mamme in attesa, precisa l’Istituto superiore della sanità comunicando nelle scorse settimane le nuove Linee guida sulla gravidanza fisiologica elaborate dal Sistema nazionale linee guida (Snlg). Roberto Burioni, però, fa sapere di non essere concorde. “La ritengo una decisione sbagliata”, sottolinea su X, ex Twitter.
Il professore di microbiologia e virologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano non la pensa così, non ritiene che lo screening per la rosolia non debba essere fatto. Non è più raccomandato in gravidanza, per lui non va bene. “Anzi – precisa – bisognerebbe incoraggiare le donne in età fertile a controllare la situazione sierologica (anche contro altri virus), per poter vivere una futura gravidanza nel modo più sereno e sicuro possibile”.
Eppure per Iss in gravidanza lo screening per la rosolia non è più raccomandato. ”L’eliminazione della trasmissione endemica del virus della rosolia – sottolinea l’Iss – è un grande successo di salute pubblica, frutto di un lavoro tenace che ha permesso di raggiungere alte coperture vaccinali nella popolazione e di rinunciare così allo screening in gravidanza”.
In Italia il vaccino antirosolia venne introdotto 50 anni fa, nel 1972. Alla fine del 2022, circa 50 anni dopo, il Bel Paese si sente libero dalla rosolia, una malattia che può dare gravi problemi se contratta nelle prime settimane di gravidanza: difetti congeniti multipli oppure morte fetale. E’ da tener presente che malattie sconfitte nel proprio Paese, siano però presenti negli altri del resto del mondo, quindi una persona può comunque contagiarsi. Bisogna tenerlo bene a mente.
Malattie esantematiche: vademecum dei pediatri
I casi di morbillo negli ultimi tre mesi sono notevolmente cresciuti, ciò è dovuto soprattutto – come sottolineato dagli specialisti – alla riduzione delle vaccinazioni. Tra le patologie infettive più frequenti oltre al morbillo, rosolia, varicella e scarlattina che si caratterizzano per la comparsa di un’eruzione cutanea che può manifestarsi con puntini rossi, macchioline o vescicole. A queste se ne aggiungono altre due, prive di esantema: la parotite – che porta un ingrossamento delle ghiandole salivari sotto i padiglioni auricolari – e la pertosse, causata da un batterio che provoca un’infezione alle vie respiratorie. (altro…)
Malattie esantematiche: riconoscere la rosolia
La rosolia è una delle malattie esantematiche. Infettiva, è provocata dal Rubivirus e può colpire chiunque. E’ più rara nei neonati e negli adulti di età superiore ai 40 anni.
Diversamente da altre malattie esantematiche, la rosolia può manifestarsi in modo leggero, alcune volte senza neppure che i sintomi compaiano, per questa ragione riconoscere la rosolia può a volte risultare più complicato. Nei bambini non lascia tracce permanenti (encefalite 1 caso su 6000).
Quando si contrae una volta, l’immunità al virus è permanente. Nonostante però la rosolia sia una delle più banali tra le malattie esantematiche, nelle donne in gravidanza, come molte già sanno può essere pericolosissima per la vita del nascituro. (altro…)
Malattie esantematiche: come riconoscerle
Il bel tempo sta per arrivare. E’ finalmente primavera. Con l’arrivo della stagione calda, spesso arrivano anche le malattie esantematiche, come riconoscerle e curarle?
Prima queste malattie avevano un decorso lungo e fastidioso per i nostri bimbi, oggi, per fortuna, si possono prevenire: ad aiutare noi genitori e i piccoli i vaccini, le conoscenze più precise sulla trasmissione di tali malattie e sui tempi di incubazione. C’è poi l’uso di antibiotici mirati che le rendono quasi immediatamente innocue.
Le malattie esantematiche più diffuse sono: il morbillo, la varicella, la rosolia, la scarlattina, la quinta malattia, la sesta malattia.
Come riconoscerle: per riuscire a identificare una malattia esantematica è importante osservare il tempo che intercorre fra la comparsa dei primi sintomi correlati a quando compare l’esantema, dove l’esantema compare prima, per poi diffondersi, il tipo di esantema che compare sulla pelle. (altro…)