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Allergie e intolleranze alimentari: cosa fare a scuola

Set 19
Scritto da Annamaria avatar

Non è facile per i genitori che hanno bambini con allergie e intolleranze alimentari, soprattutto a scuola. E’ importante capire cosa fare per evitare le contaminazioni quando un piccolo va alla mensa scolastica.

Sulle allergie e intolleranze alimentari dei bambini e cosa fare a scuola sono utilissime le parole del dottor Alessandsro Fiocchi. 

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Il Responsabile di Allergologia Ospedale Pediatrico Bambino Gesù al Fatto Quotidiano spiega: “Esistono due tipi di intolleranze alimentari. Una è la celiachia, o intolleranza al glutine, che può colpire i bambini. L’altra è l’intolleranza al lattosio che invece non colpisce mai i bambini. Tutto il resto rientra nei casi delle allergie alimentari”

“Nei bambini tra i tre e sei anni l’allergia più diffusa è nei confronti della frutta secca a guscio, al latte, grano e alle uova. Dopo i sei anni, è più frequente alle arachidi e alla frutta fresca – continua Fiocchi –. Tra la frutta fresca, la più frequente è quella per il kiwi e si manifesta nei bambini che presentano un’altra allergia, quella ai pollini. Questo perché le molecole dei pollini sono identiche a quelle che ci sono nella frutta fresca. In questo caso si parla di ‘allergia ‘crociata’”.

“Esiste un solo test per evidenziare le intolleranze ed è quello per la celiachia e si basa sui risultati degli esami sierologici. Per quanto riguarda i test per le allergie, purtroppo ne vedo proposti in farmacia o consigliati dagli stessi medici, ma molti di questi non hanno nessuna validità! – sottolinea con forza l’esperto –. Gli unici testi validi sono quelli di ‘sensibilizzazione in vivo’: misurano la presenza di anticorpi IgE per gli alimenti sulla pelle con prick test o patch test; i ‘test di sensibilizzazione in vitro’: misurano la presenza di anticorpi IgE per gli alimenti nel sangue con tecniche sempre più sofisticate. E infine, il test di reazione allergica vera e propria, detto ‘test di provocazione’: per sapere se un bambino è davvero allergico gli si fa mangiare l’alimento e la reazione deve essere osservata e misurata”.

Ma cosa fare a scuola con bambini che soffrono di allergie e intolleranze alimentari? “In accordo con il pediatra si presenta la situazione agli organismi scolastici che trasmetteranno alla mensa i cibi da eliminare dal menù del bambino – precisa Fiocchi -. I menù sono ormai ben stilati dai nutrizionisti che valutano le alternative nutrizionali più idonee. I problemi principali ci possono essere nei bambini allergici a più cibi come latte, pesce, carne stessa in cui c’è il rischio di carenze proteiche o anche di calcio”.

“Il rischio di mangiare o anche inalare un cibo di cui il bambino è allergico o intollerante può provenire da un alimento che sta mangiando un suo compagno di scuola o anche, perché succede anche questo, per uno scherzo stupido di un altro bambino. Non è nemmeno da sottovalutare l’uso di materiali come farine di frumento o cereali per creare un tipo di ‘plastilina’ per fare dei lavoretti, specie nella scuola materna. Un bambino allergico a questi ingredienti potrebbe ingerirli casualmente”, dice ancora il medico.

“In caso di ingestione accidentale di un alimento ‘incriminato’, la scuola deve avere il piano terapeutico che i genitori hanno indicato a insegnanti e servizi scolastici per intervenire alla comparsa dei sintomi o prima di essi. In questi casi si ricorre a uso di adrenalina”, chiarisce il quotidiano.

Il decalogo per prevenire le allergie

1. No al fumo.

2. Dieta mediterranea, varia e sana.

3. Allattamento materno esclusivo.

4. I probiotici nella madre e nel bambino potrebbero essere utili per prevenire le allergie.

5. Omega-3 per la mamma in allattamento.

6. Alimentazione complementare (divezzamento) a 6 mesi, secondo raccomandazioni Oms.

7. Introduzione dell’uovo a 6 mesi, all’inizio dello svezzamento, e alimenti a base di arachidi prima dell’anno.

8. Utilizzo di emollienti cutanei che favoriscono il mantenimento dell’integrità della barriera cutanea.

9. Riduzione degli stress: promozione delle attività di svago e sportive della coppia genitoriale, consigli logistici per un’efficiente e appagante vita domestica, e attenzione al rispetto del sonno quotidiano.

10. I bambini che vivono in zone rurali (o vicino a una fattoria) sembrano essere meno allergici rispetto ai bambini che vivono in città.

Bambini: ora perfetta della cena

Set 15
Scritto da Annamaria avatar

C’è chi addirittura li fa mangiare il pomeriggio, intorno alle 17, pur di non farli riempire di snack. Ma qual è l’ora perfetta della cena dei bambini?. Quelli in età scolare dovrebbero mangiare intorno alle 18.30/19. Sembra sia questa.

“E’ importante ricordare che l’orario e l’apporto calorico che diamo ai bambini per cena influiscono anche sul loro ritmo sonno-veglia, cenare troppo presto o troppo tardi non è una buona idea”, sottolinea la dottoressa Laura Chiesi a Fanpage quando le si domanda quale sia l’ora perfetta della cena dei bambini.

Poi la responsabile dell’unità professionale dietetica dell’azienda ospedaliero-universitaria Meyer -IRCCS dà il suo parere. “La cena dovrebbe essere servita ai bambini in età scolare attorno alle 18.30-19.00 e mai dopo le 19.30. L’importanza di rispettare questa finestra temporale è dettata dal fatto che il piccolo può mangiare quanto basta per sentirsi sazio, senza che il pasto influisca sulla qualità del suo sonno”, precisa.

Il medico sull’ora perfetta della cena dei bambini aggiunge: “Poi l’orario dipende anche dall’età del bimbo, se ha 1-3 anni può cenare verso le 18, dal momento che andrà a dormire verso le 20. Per i ragazzi più grandi l’orario può essere spinto più avanti, ma è importante non tardare troppo la messa a letto se l’indomani il bimbo deve andare a scuola”.

Ansia da separazione

Set 12
Scritto da Annamaria avatar

L’ansia da separazione, che potrebbe manifestarsi nei vostri figli proprio ora con il ritorno a scuola, in realtà compare intorno agli otto mesi di vita del bebè, si intensifica introno ai 13-18 mesi di vita per poi ridursi progressivamente tra i 3 e i 5 anni. 

ansia da separazione

L’ansia da separazione è “la reazione di spavento e di protesta che il bambino manifesta quando le sue principali figure di accudimento, specie la madre, si allontanano da lui o quando è in presenza di figure non familiari”. Lo spiega la psicologa e psicoterapeuta Valentina Nappo.

“Si tratta di un’importante e normale fase dello sviluppo sia intellettivo sia sociale del bambino, che testimonia come egli abbia imparato a riconoscere chi si occupa di lui, come abbia stabilito con il caregiver (colui che dà cure) un legame di attaccamento e come percepisca in sua assenza un pericolo”, chiarisce ancora la dottoressa.

I genitori davanti a un pianto disperato del proprio figlio e alle sue continue richieste difficilmente rimangono indifferenti. Ma non devono farsi sopraffare dall’ansia da separazione del piccolo. Parlandogli, con dolcezza e fermezza al tempo stesso, devono cercare di fargli acquisire nuove abitudini, cercando di superare brillantemente questa fase della crescita.

Se questi problemi perdurano, oltre l’età consentita, si parla di disturbo di ansia da separazione, in questo caso è richiesto l’intervento di uno specialista.

Dopo le vacanze chili in più

Set 07
Scritto da Annamaria avatar

Dopo le vacanze la maggior parte di noi ha dei chili in più. E anche qualche disturbo intestinale.   Gli specialisti della Commissione Nutrizione dell’Aigo, Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri, dà alcuni consigli per il recupero di forma fisica, energia e benessere.

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Perché chili in più dopo le vacanze? “Le cause dell’aumento di peso – spiegano gli esperti Aigo – vanno ricercate principalmente nelle condotte alimentari qualitativamente e quantitativamente meno controllate, in particolare in occasioni sociali e conviviali”. 

“Gli studi dimostrano che durante le vacanze è frequente l’aumento del consumo di carboidrati, di grassi saturi, di cibi processati e ultra-processati e di alcol e una ridotta assunzione di fibre. I pasti sono inoltre più disordinati a causa di orari giornalieri meno strutturati e della frequente alterazione del ritmo sonno veglia. Gli effetti metabolici di uno stile di vita scorretto in periodi intermittenti, come durante le vacanze, sono stati oggetto di recenti studi americani condotti su giovani adulti. I risultati dimostrano che lo scarso controllo della dieta è associato ad una alterazione sia degli ormoni che regolano il metabolismo dei carboidrati che delle transaminasi”, chiariscono.

Con i chili in più dopo le vacanze “evitare le diete spontanee e autogestite saltando i pasti o imponendosi eccessive restrizioni caloriche. Sono spesso inefficaci per la riduzione del peso e rischiose per la salute. Essendo squilibrate favoriscono i deficit nutrizionali. Inoltre, causando stress, sono destinate alla interruzione precoce con rapido recupero dell’eccesso di peso”, si raccomandano i medici.

E’ necessaria una dieta sana: “Una dieta sana è quella dotata di proprietà antinfiammatorie per la mucosa intestinale, basata sul consumo di cibi freschi. Ed è ricca di fibre derivate da frutta e verdura di stagione, di cereali integrali, legumi, semi e frutta secca. Senza dimenticare che è fondamentale un’abbondante idratazione,. Almeno 1,5 litri di acqua al giorno”. E sugli integratori sottolineano: “Prima di utilizzare qualsiasi integratore alimentare è quindi necessario chiedere consiglio al medico curante. Per stabilirne l’appropriatezza e a indirizzarne la scelta”.

Facialist per un volto top

Ago 31
Scritto da Annamaria avatar

Il facialist è il nuovo trend del beauty. Gli specialisti così denominati ormai non mancano in Italia. In gravidanza spesso si può essere più stanche, stressate, così sono sempre di più le donne che si rivolgono a questi esperti e professionisti della skincare per un volto top.

I facialist, questi super per ottenere un volto top,  sono visagisti, spesso dermatologi, ma non sempre, esperti in trattamenti all’avanguardia. Mettono a disposizione la loro conoscenza specializzata per aiutare a rimanere giovani e a sconfiggere i segni del tempo. Non solo. Pure di una giornata nata storta.

Non solo prodotti ad hoc, spesso assolutamente naturali, e massaggi. I facialist per far avere un volto top, insegnano anche come eseguire correttamente esercizi facciali. Sono state le star di Hollywood le prima a beneficiare di questa manna dal Cielo. Poi la professione è diventata di moda, diventando trendy in tutto il resto del pianeta, grazie però alla bravura di chi esegue i trattamenti. Le imperfezioni scompaiono, la pelle torna compatta e luminosa. E anche col pancione c’è proprio chi non riesce a farne a meno.

Vitamina B12: sintomi carenza

Ago 28
Scritto da Annamaria avatar

La vitamina B12 è importantissima per il nostro organismo. Mantiene le cellule nervose sane, favorisce la produzione di globuli rossi e previene l’anemia. Ecco perché è importantissimo conoscere i sintomi di una carenza.

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Chi ha una dieta vegana o vegetariana deve tenere alte le antenne sui sintomi di carenza di vitamina B12. La dottoressa Giulietta Proserpio, chirurgo ed esperta in medicina della longevità di Clinica Forma a Milano,  spiega a Vanity Fair a cosa serve. “La vitamina B12, o cobalamina, è una vitamina idrosolubile essenziale per numerosi processi vitali. Interviene nella sintesi del DNA, nella formazione dei globuli rossi e nella corretta funzionalità del sistema nervoso centrale. Inoltre, partecipa alla conversione dell’omocisteina in metionina, processo chiave per la metilazione, che regola l’espressione genica e la produzione di neurotrasmettitori”.

“La vitamina B12 si trova prevalentemente in alimenti di origine animale, in particolare nel fegato, nei reni e nelle frattaglie, da considerarsi le fonti più ricche di vitamina B12. Carni muscolari, pesce (come salmone, tonno e sardine), latticini e uova forniscono quantità più modeste. Alcuni alimenti vegetali la possiedono, ma in quantità molto ridotte. Proprio per questa ragione per chi segue diete vegane o vegetariane è importante ricorrere ad alimenti fortificati di questa vitamina, come ad esempio cereali, latte vegetale o tofu arricchiti. E’ bene sottolineare che l’assunzione di vitamina B12 esclusivamente tramite alimenti vegetali e vegani difficilmente riesce a coprire il fabbisogno giornaliero richiesto. In questi casi è suggeribile l’integrazione con specifici supplementi, sempre previo consulto con il proprio medico curante, per mettere a punto un piano di supplementazione su misura”, chiarisce l’esperta.

Poi parla dei sintomi di carenza: “Sono sintomi che possono manifestarsi molto lentamente. In genere sono riconducibili ad affaticamento, debolezza, pallore, formicolio alle mani e ai piedi, perdita di memoria e difficoltà cognitive. Disturbi psichici come depressione o irritabilità possono anch’essi essere correlati alla carenza. Per differenziare questi sintomi da altre condizioni mediche, è importante effettuare esami del sangue che misurino i livelli di B12, omocisteina e acido metilmalonico, marcatori sensibili di carenza”.

Caldo: doccia fredda o calda?

Ago 17
Scritto da Annamaria avatar

Con questa temperatura, un caldo assurdo, ci si lava spessissimo. La doccia va fatta fredda o calda? Il dilemma c’è, ammettiamolo.  E’ bene conoscere la risposta se non la si sa.

caldo doccia fredda o calda

Il dubbio amletico se fare una doccia fredda o calda con il termometro in altro è presto sciolto. Col caldo per abbassare la temperatura corporea non va fatta la doccia fredda, ma calda

Quindi d’ora in poi, quando ci domanderemo se col caldo dobbiamo buttarci sotto una doccia fredda o calda, sapremo la risposta. Spiega tutto perfettamente l’Adnkronos. “Può sembrare strano, ma una doccia fredda non aiuta ad abbassare il calore corporeo: poiché restringe i vasi sanguigni della pelle, si compromette uno dei principali meccanismi del corpo per rinfrescarsi: avvicinare il sangue alla superficie della pelle per permettere la dispersione del calore (è per questo che diventiamo rossi quando fa caldo). Il corpo dopo una doccia gelida proverà a riscaldarsi, facendoci sentire più bollenti di prima”, scrive. 

Un’immersione prolungata in acqua fredda, come una nuotata nel mare di primavera, raffredda gradualmente il corpo, ma le docce fredde durano poco. Fare una doccia tiepida, soprattutto prima di dormire, è preferibile, poiché aumenta il flusso sanguigno verso la pelle, migliorando la dispersione del calore. Un bagno caldo/tiepido è ancora meglio, anche se non è la scelta più amica dell’ambiente”, si legge.

“Il fatto è che per molti una doccia calda è la scelta preferita per rilassarsi. Secondo uno studio presentato alla Joint International Conference on Water Distribution System Analysis and Computing and Control for the Water Industry, la temperatura ideale dell’acqua per la maggior parte delle persone si aggira tra i 40 e i 41°C”, precisa ancora l’agenzia stampa.

Salute bambini in estate: consigli

Lug 28
Scritto da Annamaria avatar

In estate non si pensa mai agli imprevisti, ma è sempre bene tenere d’occhio la salute dei bambini. Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) regala alle mamme e papà i consigli per rimanere sempre in sicurezza.

salute bambini in estate consigli

I consigli sono sempre utilissimi, specie se arrivano da specialisti esperti: è basilare ricordare la salute dei bambini. In estate, col caldo e le vacanze al mare e in montagna, come pure nelle grandi città metropolitane, ancora maggiormente.

Ecco i consigli della SIPPS per prevenire e preservare così la salute dei bambini in estate:

Le infezioni cutanee, come l’impetigine e la micosi, sono comuni durante l’estate.

  • L’impetigine è causata da batteri come lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A e lo Stafilococco aureo, e si manifesta con vescicole che possono guarire in una settimana con il trattamento adeguato. È importante mantenere una buona igiene, applicare antisettici e, nei casi più gravi, utilizzare antibiotici su prescrizione medica.
  • La micosi, causata da funghi come il Trichophyton, è favorita dall’umidità e dal contatto in luoghi pubblici come piscine e docce. Per prevenirla, è essenziale utilizzare ciabattine in gomma e mantenere una corretta igiene personale. Il trattamento prevede l’applicazione di creme anti-micotiche per almeno due settimane.

Punture di meduse e tracine

Le punture di meduse e tracine sono dolorose e comuni nelle acque del Mediterraneo. Dopo una puntura di medusa, è consigliabile disinfettare con acqua di mare e bicarbonato, mentre per le punture di tracina, il calore può alleviare il dolore.

Evitare di utilizzare ammoniaca, alcol o strofinare la zona colpita.

Gastroenteriti e intossicazioni alimentari

Le gastroenteriti e le intossicazioni alimentari sono frequenti d’estate, spesso causate da virus e batteri come Rotavirus, Salmonella ed Escherichia coli.

Per prevenire questi disturbi, è fondamentale seguire alcune regole di igiene alimentare:

  • bere solo acqua in bottiglia,
  • evitare verdure crude e frutta non sbucciata,
  • assicurarsi che la carne sia ben cotta.

In caso di gastroenterite, è importante reidratarsi e seguire una dieta leggera e frazionata.

Allergie da punture di insetto

Le punture di insetti, come api, vespe e zanzare, possono provocare reazioni allergiche di diversa gravità. Si tratta delle cosiddette allergie da imenotteri.

Per prevenire le punture, si consiglia di evitare le uscite nelle ore serali, indossare indumenti protettivi e utilizzare repellenti. In caso di puntura, applicare pomate antistaminiche e, se necessario, somministrare antipiretici per alleviare il dolore e il gonfiore. Le reazioni più gravi richiedono un intervento medico immediato.

Colpi di sole e colpi di calore

I colpi di sole e di calore sono rischi estivi particolarmente pericolosi per i bambini. Per prevenirli:

  • evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde,
  • proteggere il capo,
  • idratarsi regolarmente.

I sintomi includono:

  • febbre,
  • mal di testa,
  • nausea,
  • nei casi più gravi, perdita di coscienza.

È importante intervenire rapidamente per abbassare la temperatura corporea.