Borse sotto gli occhi: rimedi naturali

Quando ci danno fastidio le borse sotto gli occhi? A me personalmente tantissimo. Ti fanno apparire più stanca, sono orribili. Con i rimedi naturali possiamo alleviare questo terribile problema.

Sappiate che possono essere ereditarie (mia mamma le aveva infatti), diventano più evidenti con l’invecchiamento, spesso sono causate da ritenzione idrica, magari per troppa assunzione di sodio, dall’ormone estrogeno o problemi renali. Testimoniano a volte l’affaticamento e la mancanza di sonno. Sono pure causate da allergie. Le borse sotto gli occhi, però, possono essere mitigate da alcuni rimedi naturali.
Quali sono i rimedi naturali per alleviare le borse sotto gli occhi? Prima di tutto dormite. Concedetevi il riposo adeguato. Questo è un mantra che devo inculcarmi io stessa nella testa, che pure senza far nulla a casa prediligo andare a letto tardissimo…
Usate prodotti specifici con caffeina, acido ialuronico o vitamina C: rassodano e aiutano a idratare la zona. Riducete drasticamente l’utilizzo del sale e l’assunzione di sodio. Se sono causate da allergie, andate dal medico e capite cosa le scatenano: solo lui potrà aiutarvi. Fate impacchi freddi, con sacchetti di té verde usati o fette di cetriolo, come faceva mia zia da giovane la sera. Io la prendevo in giro, ma aveva capito tutto…
Gender Pain Gap

Il Comitato Fibromialgici Uniti lo denuncia: il dolore delle donne è sottovalutato. Parla di Gender Pain Gap. E’ il fenomeno per cui il dolore, quando riferito e percepito dalle donne, viene sottovalutato e sotto trattato. Serve maggiore cultura per colmare il Gender Pain Gap.
“Come pazienti fibromialgiche, conosciamo questo fenomeno e lo sperimentiamo sulla nostra pelle – dichiara Barbara Suzzi, Presidente di CFU Italia – sappiamo che il dolore cronico provoca anche emarginazione sociale e il trattamento insufficiente espone al rischio di cronicizzazione, depressione, insonnia, astenia, con compromissione del funzionamento personale e ripercussioni sul lavoro”.
Il dolore ha la donna come target privilegiato. Queste non solo accusano sindromi dolorose più gravi e frequenti: la differenza è oltretutto attribuibile a differenze biologiche, ormonali e neurosensoriali. Abbondanti dati epidemiologici mostrano che il dolore cronico è più diffuso nelle donne che negli uomini. Le donne hanno il doppio delle probabilità di avere la sclerosi multipla, da 2 a 3 volte più probabilità di sviluppare l’artrite reumatoide e 4 volte più probabilità di avere la sindrome da stanchezza cronica rispetto agli uomini. Nel caso della fibromialgia le donne sono circa il 90% configurando una vera malattia ‘di genere’.
“La differenza con cui il dolore delle donne viene sistematicamente sottovalutato. Non considerato e non trattato è un problema culturale – continua la Presidente Suzzi – ed è ascrivibile al dominio del potere maschile in cui uomini e donne sono considerati intrinsecamente diversi e i valori maschili sono considerati più positivi di quelli femminili. Questa cultura non solo è una forma di discriminazione e pregiudizio legato al genere, ma si riflette nell’assistenza sanitaria, con differenze medicalmente non motivate nel trattamento di uomini e donne”.
Sebbene le donne sperimentino un maggior numero di condizioni che hanno come leit motiv forme di dolore cronico rispetto agli uomini (tra cui endometriosi, dismenorrea, dispareunia, vulvodinia, emicrania ed ovviamente fibromialgia), il loro dolore viene trattato meno seriamente. Alcune ricerche hanno svelato che le donne che riferiscono dolore hanno una maggiore probabilità di vedersi prescrivere un ansiolitico. Agli uomini vengono invece prescritti antidolorifici.
Tale divario di genere si estende anche al pronto soccorso. Gli uomini aspettano una media di 49 minuti prima di ricevere antidolorifici in caso di dolore addominale acuto. Le donne aspettano una media di 65 minuti nella stessa situazione. Le donne hanno anche la metà delle probabilità degli uomini di ricevere antidolorifici dopo un intervento chirurgico di bypass coronarico. Studi condotti nel Regno Unito rivelano che interpretare il dolore come ansia contribuisce al 50% in più di errata diagnosi dopo un attacco di cuore. Un sondaggio del 2020 sulle persone con endometriosi, che richiede in media da sette a nove anni per essere diagnosticata, ha rilevato che le associazioni di dolore ginecologico hanno contribuito a diagnosi ritardate e mancate nel 50 per cento dei casi.
Nello storico documento del 2001, “The Girl Who Cried Pain: A Bias Against Women in the Treatment of Pain”, Diane Hoffman e Anita Tarzian hanno scoperto che “le donne riportano livelli più gravi di dolore, incidenze più frequenti di dolore e dolore di durata più lunga rispetto agli uomini, ma sono comunque trattate per il dolore in modo più blando, meno aggressivo”.
“Le donne non vengono prese sul serio, oppure si ritiene che dovendo partorire siano più avvezze e ‘destinate’ a sopportarlo. Una sorta di contraddizione. Perché la donna viene contemporaneamente considerata debole e non in grado di tollerare il dolore o di sopravvalutarne i livelli“, prosegue Barbara Suzzi. “Quando il dolore fisico delle donne viene liquidato come esagerato e immaginario. O erroneamente diagnosticato come psicologico, la salute femminile ne viene influenzata”, aggiunge. E’ assolutamente basilare colmare il Gender Pain Gap.
Puntura vespa: rimedi efficaci

La puntura di una vespa preoccupa noi grandi, figuriamoci quando capita ai nostri figli: quali sono i rimedi più efficaci?
Innanzitutto, se il soggetto che ha subito la puntura di una vespa è allergico, stare con le antenne alzate e non lasciarlo solo. I rimedi più efficaci però servono moltissimo. Eccoli qui di seguito:

Spostarsi immediatamente in un’area priva di insetti, per evitare il rischio di altri pericoli. Applicare subito del ghiaccio.
Lavare delicatamente l’area interessata con acqua e sapone per prevenire infezioni secondarie.
Alzare, se possibile, la parte del corpo punta, per ridurre il gonfiore sfruttando la forza di gravità.
Restare fermi per ridurre la diffusione del veleno.
Assumere un antistaminico per il prurito e/o un antidolorifico per il dolore.
Per rimuovere in caso il pungiglione, fare un rapido raschiamento utilizzando lpunghia o una crta di credito o un’altra superficie sottile e dura.
Oltre ai rimedi efficaci per la puntura di una vespa, ci sono anche cose da assolutamente non fare, come non grattare la pelle interessata dalla puntura, perché questo potrebbe aumentare gonfiore, prurito e rischio di infezione e non rompere eventuali vesciche che dovessero formarsi.
Per far sì che gli insetti come vespe e api non si avvicinino evitare di mangiare all’aperto, indossare profumi, soprattutto se essenze floreali o fruttate, evitare anche i colori vivaci dei vestiti. Soprattutto il blu e il viola. Se si avvicinano, rallentare i movimenti fino a rimanere immobili. L’agitarsi potrebbe essere interpretato come una minaccia.
Si devono allertare immediatamente i soccorsi in caso di:
- Comparsa di orticaria o eruzione cutanea
- Senso di oppressione toracica
- Difficoltà a deglutire (per gonfiore dei tessuti)
- Respiro affannoso, fame d’aria o difficoltà a respirare
- Crampi allo stomaco, vomito o diarrea
- Svenimento.
Come evidenziano gli esperti, chiunque può in caso avere uno shock anafilattico. Chiaramente quelli che hanno già una storia famigliare di allergie sono i più a rischio.
Prick test

Cosa sono i prick test? Servono per individuare eventuali allergie respiratorie e alimentari. In questo periodo tanti bambini soffrono per questo problema.
I prick test si effettuano mettendo sugli avambracci una goccia di diversi allergeni . Poi si punge la pelle con una lancetta sterile. Bisogna aspettare 15-30 minuti per vedere un eventuale reazione cutanea. Se comparirà un pomfo di oltre 3 mm di diametro con un alone rosso attorno, allora si è allergici a quella sostanza. (altro…)
Cibi per memoria

Quali sono i cibi per la memoria? Per rigenerare le strutture cerebrali meglio quelli di colore arancione e rosso. “Con il loro contenuto in vitamina C e carotenoidi aiutano; svolgono un’azione sinergica antiossidante, in grado di contrastare i radicali liberi – spiega Gaia Gottardi, biologa, nutrizionista, a La Gazzetta dello Sport – Carote, zucche, pompelmi, arance, peperoni, fragole, pomodori, frutti rossi come mirtilli e lamponi, non possono mancare nella nostra alimentazione per contrastare l’ossidazione delle cellule, avere un cervello scattante, grazie ad una garantita ossigenazione”. (altro…)
Trucchi per non mangiare tanto

Incredibile ma vero. Ci sono dei trucchi per ingannare la mente e non mangiare tanto. Per chi non vuole eccedere a tavola, soprattutto dopo un parto e qualche forma ancora troppo rotonda, ecco quali sono.
Tra i trucchi per non mangiare tanto c’è quello che consiste nell’usare piatti piccoli: in un piatto piccolo, il cibo sembrerà di più. E’ solo un’illusione ottica, ma parrebbe funzionare. Uno studio pubblicato sull’American Journal of Preventative Medicine ha messo nero su bianco che quando ai partecipanti della ricerca è stata data una scodella più grande, si servivano il 31% di gelato in più agli altri con quella più piccola. (altro…)
Igiene orale scarsa nei bambini

L’igiene orale è scarsa nei bambini: non si insegna loro a lavare bene i denti. Il 3% dei piccoli ha i denti da latte cariati a 24 mesi. In Europa la percentuale di bimbi tra gli 8 e i 9 anni con almeno un dente cariato è del 68 % e sale all’85 % tra i 13 e i 14 anni di età. Lavare i denti? Più complesso di quanto si faccia, e anche la lingua va spazzolata.
La salute orale viene spesso trascurata, carie e malattie gengivali non godono di grande stampa. Il motivo? Forse perché di malattie orali non si muore. Ma è davvero così? Ormai numerose evidenze scientifiche hanno dimostrato che la salute orale condivide con le malattie croniche non trasmissibili gli stessi fattori di rischio. Lo hanno spiegato gli esperti di salute orale dell’Expo RDH nel corso per la stampa organizzato dall’Osservatorio MOHRE in collaborazione con Eaci. L’igiene orale nei bambini è scarsa e questo è un male assoluto. (altro…)
Pazza primavera: sintomi del cambio di stagione

La primavera, sempre più pazza, ci regala giornate quasi estive e repentini abbassamenti di temperatura, come in questi giorni. I sintomi del cambio di stagione noi ce li sentiamo addosso e anche i nostri figli.
Gli italiani, già alle prese con i primi ‘sintomi’ del cambio di stagione, affronteranno nei giorni di Pasqua anche un tempo ballerino e instabile rischiando così di subire ancor di più i già previsti disagi stagionali. Infatti le previsioni meteo per Pasqua sono pessime e i meteorologi prevedono sbalzi di temperatura notevoli, ed è notizia delle ultime ore che dovremo fare i conti con il versante più volubile della pazza Primavera. (altro…)