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La frittura fa bene

Set 19
Scritto da Annamaria avatar

Mia mamma, quando ero bambina, mi diceva sempre di non mangiarla perché faceva male al fegato. La frittura in realtà fa bene. E’ un metodo di cottura che deve far parte di na dieta sana, sia per quanto riguarda gli adulti che i bambini. Così sottolineano i nutrizionisti.

la frittura fa bene

La frittura fa bene, possiamo sorridere e anche i piccoli sono liberi di farlo, finalmente! Migliora il funzionamento del fegato stimolandone le funzioni depurative e le capacità metaboliche. Se è ben fatta, è leggera, in quanto la crosticina impedisce che gli alimenti siano inzuppati di olio. C’è poi la carta assorbente che ne elimina l’eccesso. E assorbe una quantità di grassi non superiore al 10%, quindi una patata lessa è più calorica di una patatina fritta.

“Quando la frittura è fatta con una pastella di sola acqua e farina (senza l’aggiunta di uovo) risulta del tutto priva di colesterolo. In realtà non solo la frittura non apporta colesterolo ma può addirittura contribuire a farlo diminuire, andando a stimolare l’unica via metabolica che possediamo per eliminarlo: ovvero la produzione e secrezione di bile. I sali biliari che la compongono, infatti, sono prodotti a partire dal colesterolo; quando mangiamo una frittura il fegato riceve un potente stimolo a secernere bile nell’intestino; di questa, una parte verrà riassorbita, e un’altra sarà eliminata con le feci, contribuendo così alla rimozione di una quota di colesterolo”, si legge sul Gambero Rosso.

Non fa affatto male al fegato: “Quando mangiamo la frittura, inoltre, diamo al fegato la possibilità di eliminare attraverso la bile le tossine cosiddette ‘liposolubili’, assunte dall’ambiente o prodotte dai nostri metabolismi, che, sciogliendosi solo nei grassi, non potremmo mai espellere attraverso le urine o il sudore”. Inoltre non è tossica, mantiene l’integrità dell’alimento. La si può consumare 1 o 2 volte la settimana, soprattutto se fatta ad hoc in casa con olio d’oliva. La frittura fa bene, quindi preparatevi a leccarvi i baffi.

Covid: nuove regole scuola

Set 12
Scritto da Annamaria avatar

I contagi da Covid, come ogni autunno, tornano a salire e subito ci si preoccupa. Con il ritorno a scuola, pur non essendosi più alcuna emergenza, per tutelare i piccoli, ma pure chi ha fragilità bisogna seguire le nuove regole.

Le misure anti Covid non esistono più, anche per la scuola è lo stesso: le nuove regole sono in realtà indicazioni, consigli. Il Consiglio dei Ministri del 7 agosto 2023 ha approvato un provvedimento (Decreto-legge 10 agosto 2023 , n. 105), che abroga il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora alle persone sottoposte alla misura dell‘isolamento perché risultate positive al Covid-19, come era previsto dal Decreto legge 52 del 2021 all’articolo 10 ter. Quindi non esiste alcun obbligo di quarantena per chi risulta positivo al tampone.

Il Ministero della Salute l’11 agosto ha pubblicato una circolare che dà comunque nuove regole a una persona che contrae il Covid. Si consiglia di indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie, mascherina chirurgica o FFP2, se si entra in contatto con altre persone. Se si è sintomatici, l’indicazione è di rimanere a casa fino al termine dei sintomi. Si consiglia anche vivamente di applicare una corretta igiene delle mani e di evitare ambienti affollati.

L’Associazione presidi è intervenuta sull’argomento contagi Covid per quel che riguarda la scuola. Mario Rusconi non parla di nuove regole, ma fa sapere che “l’indicazione che arriva dai presidi ai professori e bidelli è quella di evitare gli assembramenti degli alunni, soprattutto in questi primi giorni di scuola. In molte scuole poi a chi lo chiederà distribuiremo le mascherine utilizzando le tantissime scorte che ci furono date durante la fase critica della pandemia. Stessa cosa avverrà con il gel disinfettante”. Rusconi spiega che “l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale è consigliato ai docenti e alunni con fragilità . Il nostro è un invito in quanto l’utilizzo non è obbligatorio”.

Covid: sintomi variante Eris

Set 09
Scritto da Annamaria avatar

Tutti abbiamo dimenticato quasi l’uso della mascherina. Eppure i casi di Covid sono in aumento e hanno raggiunto il 41,9% in poco tempo. Ecco i sintomi più comuni della variante Eris, che ora domina.

covid sintomi variante eris

L’Istituto Superiore di Sanità in merito ai tanti casi stoppa gli allarmismi sulla variante Eris. “E’ caratterizzata da un notevole incremento, rappresentando la cosiddetta variante di interesse (VOI) maggiormente rilevata in Europa, Stati Uniti e Asia. Ma niente allarmismi. Ad oggi, infatti, non si evidenziano rischi addizionali per la salute pubblica rispetto alle varianti già in circolazione”. Poi l’ISS parla dei sintomi.

Tra i sintomi che Eris, ultima variante del Covid, può generare, si possono trovare soprattutto disturbi delle vie respiratorie superiori, come mal di gola, tosse secca, congestione e naso che cola, mal di testa, voce rauca, dolori muscolari e articolari. Nel complesso il virus colpisce ancora principalmente il sistema respiratorio ma, poiché è mutato nel corso della pandemia, alcuni sintomi sono diventati più comuni e altri meno. Per esempio, quando il Covid è emerso, nel 2020, la perdita del gusto e dell’olfatto era un sintomo comune. Ora, più di tre anni dopo, è notevolmente diminuito nella popolazione. Nel contempo, anche i problemi gastrointestinali, come nausea, vomito e diarrea, sembrano essere diventati meno diffusi, pure in questa ultima variante.

In Italia per il momento non c’è da tremare. Ricordate però sia importante proteggere soprattutto le persone che hanno già alcune patologie e per le quali prendere il Covid rappresenta un grave rischio.

In autunno è ottimo il magnesio

Set 05
Scritto da Annamaria avatar

Per ricaricarsi in autunno è ottimo il magnesio. Mente concentrata ma anche corpo prestante. L’avvento del periodo autunnale necessita non solo di una salda lucidità mentale: anche dal punto di vista muscolare e fisico, dopo la ripresa settembrina, è fondamentale non affaticarsi. Attivo principe in tal senso è il magnesio: da anni conosciuto per il supporto a mente e corpo, è un minerale essenziale per più di 300 reazioni nel corpo e che, tra gli altri benefici, aiuta a ridurre la stanchezza e a riposare meglio.

in autunno e ottimo il magnesio

La Humanitas sottolinea: “Il magnesio regola la pressione sanguigna, favorisce la sintesi proteica e fissa calcio e fosforo nelle ossa e nei denti. Il magnesio infine è preziosissimo perché aiuta a ridurre stanchezza e favorisce il rilassamento muscolare. Insomma, che si parli di ossa o di muscoli, di sistema nervoso o cardiovascolare, possiamo essere certi che il magnesio ha un ruolo in tutti quei processi che ci consentono di stare bene fisicamente e mentalmente”.

Il magnesio in autunno è ottimo per ricaricarsi e stare meglio. E’ presente in quasi tutte le categorie alimentari. Si ricorda però che gli alimenti ricchi di fibre sono una buona fonte di magnesio, è abbondante nei vegetali a foglia verde come la bieta e gli spinaci, ma anche in broccoli, cavoli, cavolfiori e carciofi. Non dimenticare i legumi (lenticchie, ceci, piselli e fagioli, soprattutto quelli neri), la frutta secca (noci, pistacchi, mandorle, anacardi), i semi, la frutta (pesche, fichi, banane, avocado), cereali integrali, cacao e cioccolato fondente. Anche se in minore quantità, il magnesio si trova pure negli alimenti di origine animale quali pesce, carne e latticini.

Se si è carenti, occorre integrare. Uno dei integratori di magnesio è quello di Cuure dall’alta biodisponibilità, ovvero assorbibile rapidamente e in elevate quantità dall’organismo. E’ prodotto in Francia. Contiene esclusivamente l’essenziale estratto di avena, con un additivo naturale al 100 %. E’ inoltre ben tollerato dal sistema digestivo: l’associazione di glicina e magnesio, infatti, aumenta in modo considerevole l’assorbimento intestinale di quest’ultimo. L’associazione con la Taurina e la vitamina B6 permette al magnesio di essere meglio l’assimilato, potenziandone gli effetti.

Utile da sempre sia sul fronte fisico e muscolare, sia su quello della reattività mentale, il magnesio ricopre un ruolo essenziale nel sistema nervoso. Agisce infatti sulla trasmissione degli impulsi nervosi. Lo studio francese SU.VI.MAX mostra che il 75% degli uomini e il 77% delle donne sono soggetti a un apporto nutrizionale inferiore a quanto raccomandato. Il corpo umano dispone, in media 25 grammi, localizzati principalmente nei muscoli e nelle ossa. Un buon motivo per integrare, soprattutto in autunno, quando tutto riprende: è ottimo.

4 regole per dimagrire

Ago 15
Scritto da Annamaria avatar

Per perdere peso “ci vuole una rivoluzione”, afferma Franco Berrino, medico ed epidemiologo italiano, direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto dei Tumori di Milano e fondatore dell’associazione La Grande Via. Al Corriere della Sera dà le 4 regole per dimagrire

L’estate, si sa, è il tempo in cui si sta più attenti all’alimentazione: ma le 4 regole per dimagrire, non solo per vederci meglio ma soprattutto per rimanere in salute, valgono per tutto l’anno. Gli ultimi dati dell’Italian Barometer Obesity Report sono impietosi: gli obesi sono 6 milioni, circa il 12 per cento della popolazione adulta.

Le 4 regole per dimagrire sono semplici sa seguire. Anche se a volte non si pensa molto a come ci si alimenta. 

La numero uno è masticare. “Numerosi studi hanno riscontrato che le persone sovrappeso non masticano, ma non permettono di concludere quale sia la causa e quale l’effetto. E allora, gli obesi ingurgitano il cibo senza masticare perché sono grassi o sono obesi perché non masticano? La seconda spiegazione è probabilmente quella corretta. Uno studio sperimentale che ha confrontato chi mastica 15 volte con chi mastica 40 volte ogni boccone ha riscontrato un diverso effetto sugli ormoni prodotti dal tubo digerente. Masticando a lungo lo stomaco produce meno grelina, l’ormone che stimola l’appetito. L’intestino, invece, produce più colecistochinina, l’ormone che tranquillizza il centro dell’appetito, e GLP1 (glucagon-like peptide 1), un ormone che abbassa la glicemia e aiuta a dimagrire. Più studi hanno riscontrato che masticando molto si riducono l’appetito e il desiderio di cibo”, scrive Berrino.

La seconda delle 4 regole per dimagrire è: cenare presto la sera. “Far passare almeno 14 ore fra l’ultimo pasto della giornata e la colazione del mattino consente di perdere peso. La cena leggera, inoltre, è importante. Ancora meglio sarebbe saltarla. Uno studio sperimentale condotto su donne sovrappeso sottoposte a una dieta lievemente ipocalorica ha mostrato che, pur mangiando esattamente le stesse cose nelle stesse quantità, chi faceva una cena leggera (solo 200 chilocalorie) e una colazione abbondante dimagriva, mentre chi faceva una colazione leggera (200 chilocalorie) e una cena abbondante non dimagriva. È bene mangiare di giorno e non di notte. Con l’invenzione della luce elettrica l’umanità ha perso l’abitudine di armonizzarsi con il ritmo del sole. Chi lavora di notte e anche chi dorme poco e male ha un rischio maggiore di ingrassare. Armonizziamoci con i ritmi della natura”.

La terza regola è quella che ci impone di mangiare cibi salutari, ossia che non fanno ingrassare. “Verdure, tutte fuorché le patate. Saziano molto con poche calorie. Cereali integrali, tutti, ma particolarmente il riso integrale, il più povero di proteine. Per il pane integrale attenzione che sia integrale vero, non farina bianca mescolata a crusca. Ottimi i pani integrali con semi di zucca, girasole, lino, sesamo, che riducono l’indice glicemico del pane. Quanto ai cereali per colazione, come i muesli, attenzione che non contengano zucchero o altri dolcificanti. La ricchezza di fibre dei cereali integrali da un lato sazia molto, dall’altro nutre i microbi intestinali benefici (un sano microbiota aiuta a non ingrassare)”, spiega Berrino. 

“Legumi. Oltre al loro basso indice glicemico e alla ricchezza di fibre, contengono inibitori degli enzimi che digeriscono gli amidi, quindi rallentano la digestione e l’assorbimento del glucosio, di conseguenza l’impatto glicemico complessivo del pasto. Inoltre, inibiscono la lipasi pancreatica, quindi riducono l’assorbimento dei grassi. Sono tutte qualità ‘antinutrizionali’, ma in questi tempi di ipernutrizione sono particolarmente benefiche. Frutta, tutta ma moderatamente quella più zuccherina, come l’uva, i fichi e le banane. Noci, nocciole, mandorle, pistacchi. Pur essendo alimenti molto calorici, aiutano a non ingrassare. Piccole dosi di kefir, yogurt e verdure fermentate, per avere un microbiota efficiente”, precisa ancora il medico.

La quarta e ultima regola è: limitare alimenti che fanno ingrassare. “In particolare i cibi ‘ultralavorati’ dall’industria. Gli epidemiologi dell’Università di Harvard, in base ai loro studi sui lavoratori della sanità degli Stati Uniti, hanno stilato una classifica dei cibi che fanno ingrassare. Al primo posto ci sono le patatine, seguono le patate, le bevande zuccherate, le carni lavorate (hamburger, hot dog, salcicce e salumi), le carni rosse, i succhi di frutta non zuccherati, le farine raffinate, i dolciumi commerciali e il burro. Un pregiudizio diffuso anche fra i dietologi è che i carboidrati facciano ingrassare e le proteine facciano dimagrire. Non è così”, sottolinea il dottore.

“Nei nostri studi DIANA abbiamo ottenuto significative riduzioni di peso (mediamente 4 kg in 5 mesi) e miglioramenti metabolici aumentando, non diminuendo, i carboidrati, ma solo quelli integrali e i legumi, togliendo invece zuccheri, patate e farine raffinate, e riducendo le proteine animali. Nella nostra società consumiamo troppe proteine (circa il 16 per cento delle calorie che mangiamo, il doppio di quanto abbiamo bisogno) soprattutto troppe proteine animali, e più ne mangiamo più ingrassiamo. Solo le diete esageratamente iperproteiche (con il 40-50 per cento delle calorie sotto forma di proteine) fanno dimagrire, ma solo perché intossicano. Intossicando il centro dell’appetito si mangia meno. Chi fa queste diete, appena smette il consumo esagerato di proteine, ingrassa più di prima. Meglio mangiare il cibo dell’uomo: cereali integrali, legumi, verdura, frutta e solo occasionalmente carni”, conclude l’esperto.

Bambini: aria fresca migliora laringospasmo

Ago 09
Scritto da Annamaria avatar

Il laringospasmo, detto croup, è una delle cause di difficoltà più comune tra i bambini nei primi 2 o 3 anni di vita. Uno studio aiuta a risolvere in parte il problema: l’aria fresca migliora i sintomi, così da far sì che i piccoli stiano meglio, prima che la terapia medica faccia effetto.

bambini aria fresca migliora laringospasmo

L’aria fresca migliora il laringospasmo nei bambini, la ricerca coordinata dall’ospedale pediatrico di Ginevra e pubblicata sulla rivista Pediatrics pare non avere dubbi a riguardo: una passeggiata all’aria aperta, quando fa freddo, fa benissimo.

Il laringospasmo è molto frequente nei mesi invernali. E’ causato da infezioni virali ed è caratterizzata da un restringimento delle alte vie aeree che ha tra le manifestazioni tipiche la cosiddetta tosse abbaiante o ‘da foca’. Lo studio ha preso in esame 118 bimbi con un’età media di 32 mesi portati in ospedale a causa del problema. “Dopo la somministrazione della terapia a base di cortisone, i medici hanno portato metà di loro all’esterno, a una temperatura inferiore ai 10 gradi, mentre l’altra metà è rimasta all’interno dell’ospedale. I bambini che avevano fatto una passeggiata all’aria aperta avevano una probabilità doppia di andare incontro a un miglioramento della sintomatologia nei 30 minuti successivi. Nel giro di un’ora, tuttavia, anche i bambini rimasti all’interno ottenevano lo stesso risultato”, si legge sull’Ansa.

“Questo studio randomizzato controllato supporta i benefici dell’esposizione all’aria fredda esterna sui sintomi di croup nei bambini con croup da lieve a moderato nei primi 30 minuti prima dell’inizio dell’azione degli steroidi”, concludono i ricercatori. L’aria fresca migliora il laringospasmo: ora sappiamo come aiutare i nostri bambini, un piccolo accorgimento importantissimo.

Irritazioni intime estive

Lug 17
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Con l’estate e il forte caldo, tutto ciò che si desidera è trascorrere le proprie giornate in totale relax, magari rinfrescandosi al mare o in piscina. Questi luoghi di benessere possono, tuttavia, diventare anche situazioni ideali per la diffusione di batteri e funghi nelle zone intime, poiché proliferano più facilmente a causa delle alte temperature, dell’afa e dell’umidità. I rischi sono irritazioni, bruciori o infezioni intime estive che possono verificarsi in donne, uomini e bambini, indipendentemente da sesso ed età. 

irritazioni intime estive

Le cause di queste irritazioni intime estive sono da ricercare non soltanto nel calore. Fattori che aumentano la probabilità di sviluppare irritazioni e problematiche intime sono l’eccessiva sudorazione. E ancora: la sabbia, l’utilizzo di indumenti troppo aderenti come i completi sportivi, l’acqua di mare, il cloro. Indossare un costume bagnato o umido per un tempo prolungato fa male. Idem per la scarsa igienicità di luoghi pubblici (soprattutto i bagni di stabilimenti balneari, gli spogliatoi e le docce in spiaggia), una insufficiente idratazione, nonché problemi del colon, come stitichezza e diarrea. Anche la menopausa può incidere su bruciori e pruriti intimi. I cambiamenti ormonali in atto modificano l’ambiente vaginale, riducendone la capacità di difesa da batteri e germi. Da tenere d’occhio soprattutto i più piccoli, che, divertendosi sul bagnasciuga, sono più a contatto con sabbia e sale e fanno poca attenzione allo stimolo della pipì. 

Chi è soggetto a irritazioni o infezioni intime estive può incorrere in sintomi quali prurito, bruciore, dolore interno ed esterno, perdite e, per le donne, secchezza vaginale. Se il fastidio si traduce in sofferenza e in grave disagio, diventa fondamentale rivolgersi ad un ginecologo o ad un urologo. In questo modo si può intervenire e risolvere quanto prima la problematica in questione. 

Prevenire e alleviare il problema delle irritazioni da spiaggia è possibile, con alcuni piccoli ma importanti accorgimenti. Rimanere idratati è la prima cosa, bevendo almeno 2 litri d’acqua al giorno. Dopo ogni bagno in mare o in piscina si raccomanda di sciacquarsi con acqua dolce, cambiando poi dopo il costume bagnato con uno asciutto e pulito. Meglio, inoltre, non riporre il bikini umido in un sacchetto, in quanto si creano condizioni che favoriscono lo sviluppo di germi. L’ideale è lasciarlo asciugare al sole.

Soprattutto per donne e bambini, è preferibile evitare di sedersi direttamente su sabbia, battigia, sedie, muretti, sdraio o lettini. E’ opportuno utilizzare prima un telo o un asciugamano. Quest’ultimo non va mai scambiato con amici, così come indumenti e costumi. Data la zona molto delicata, meglio moderare l’uso di salva slip. Cambiare con più frequenza assorbenti interni e, quando non si è al mare, indossare biancheria possibilmente 100% cotone. Preferire quella di colore bianco, in modo da assicurare protezione e freschezza. 

Ultima, ma non meno importante, raccomandazione è avere un’igiene intima costante, ricorrendo a detergenti intimi delicati, con pH leggermente acido e clinicamente testato. Come EuTylia Detergente Intimo, con proprietà protettive, lenitive e idratanti per l’igiene intima quotidiana femminile e maschile. Grazie ad ingredienti di origine naturale, tra cui l’Olio di Argan, il Tea Tree Oil e l’Acido Lattico, EuTylia Detergente Intimo è utile soprattutto in ambito ginecologico. Si può usare in gravidanza, nel puerperio, nel periodo mestruale e in pediatria, in caso di arrossamenti e dermatiti. 

Borse sotto gli occhi: rimedi naturali

Lug 16
Scritto da Annamaria avatar

Quando ci danno fastidio le borse sotto gli occhi? A me personalmente tantissimo. Ti fanno apparire più stanca, sono orribili. Con i rimedi naturali possiamo alleviare questo terribile problema.

borse sotto gli occhi rimedi naturali

Sappiate che possono essere ereditarie (mia mamma le aveva infatti), diventano più evidenti con l’invecchiamento, spesso sono causate da ritenzione idrica, magari per troppa assunzione di sodio, dall’ormone estrogeno o problemi renali. Testimoniano a volte l’affaticamento e la mancanza di sonno. Sono pure causate da allergie. Le borse sotto gli occhi, però, possono essere mitigate da alcuni rimedi naturali.

Quali sono i rimedi naturali per alleviare le borse sotto gli occhi? Prima di tutto dormite. Concedetevi il riposo adeguato. Questo è un mantra che devo inculcarmi io stessa nella testa, che pure senza far nulla a casa prediligo andare a letto tardissimo…

Usate prodotti specifici con caffeina, acido ialuronico o vitamina C: rassodano e aiutano a idratare la zona. Riducete drasticamente l’utilizzo del sale e l’assunzione di sodio. Se sono causate da allergie, andate dal medico e capite cosa le scatenano: solo lui potrà aiutarvi. Fate impacchi freddi, con sacchetti di té verde usati o fette di cetriolo, come faceva mia zia da giovane la sera. Io la prendevo in giro, ma aveva capito tutto…