Il seggiolino per l’auto? Lo puoi vincere…

Brevi e Daihatsu insieme per il concorso “Golden Dreams Daihatsu”.
Dal 10 al 16 maggio tutte le mamme e i papà possono andare in uno dei concessionari della nota casa automobilistica giapponese per ritirare la cartolina del concorso. Una volta fatto, si dovranno registrare sul sito www.goldenweek.it, inserire il codice riportato sulla stessa e sperare nella Dea Bendata per partecipare all’estrazione di moltissimi premi, tra cui tre seggiolini auto Oki B.Fix di Brevi. (altro…)
Earth Day: in bicicletta con il bimbo

Se non siete fortuntate come me, circondata qui in Olanda dalle piste ciclabili, state sempre molto attente agli sventati automobilisti convinti di essere i piu’ forti perche’ circondati di lamiera, e non rischiate inutilmente su percorsi che non vi fanno sentire piu’ che sicure con il vostro bebè a bordo.
Importantissimo il seggiolino per la bici: i bimbi piccoli possono stare anche davanti, ma il mio consiglio è quello di utilizzare il prima possibile il seggiolino posteriore. La cosa fondamentale e’ che sia omologato: non lasciatevi pervadere da pensieri del tipo “tanto non succede niente” e scegliete un bel seggiolino avvolgente, con omologazione europea EN14344, che quindi presentano il relativo marchio. Poi se ha anche delle belle imbottiture confortevoli ed è più o meno pratico da utilizzare (i bimbi generalmente non amano essere rinchiusi da cinture di sicurezza e laccetti sui piedi), è ancora meglio.
Il casco è anche un’astuzia necessaria o, quanto meno, consigliata. I temi e i colori possono motivare il vostro bimbo a non far capricci nell’indossarlo. Attenzione ai tessuti traspiranti che devono formare la fodera interna.
Buone passeggiate a tutti, per festeggiare degnamente il giorno dedicato alla Terra. Nella speranza che gli altri 364, però, non contribuiamo troppo a distruggerla.
Nella foto: il mio seggiolino bici (comprato in Olanda ma Made in Italy), esempio di omologazione EN14344.
Soluzione Mega-box: lui gioca, tu fai altro…

Sono maniaca del telelavoro da tempi non sospetti, cioè da molto prima di avere Passerotto. Ciononostante, non appena lui ha iniziato a muoversi più speditamente, il mio ruolo di mamma adagiata sul sofà con il laptop sulle ginocchia per un certo periodo si è rivelato un incubo, perche’ lui si ostinava ad esibirsi in manate sullo schermo, tentati tira e molla con l’alimentatore ed ogni tanto, con fare orgoglioso, ostentazioni di una lettera “s” o di una barra spaziatrice chirurgicamente estratte dalla mia tastiera.
Così, sono corsa ai ripari, con una soluzione che – vi confesso – mi ha cambiato la vita.
Cosè?
Anche se nell’immagine sembra più piccolo, si tratta di un box gigante, composto nella versione base da sei moduli di legno lunghi 1 metro, che mi ha permesso di circoscrivere il suo perimetro e quindi lavorare vicino a lui, senza rischi. (altro…)