Sigarette, dopo il parto 1 su 4 fuma ancora
Fumo e sigarette fanno male, in gravidanza ancora di più. Eppure tre italiane su cento continuano a fumare anche in gravidanza. Altre 23 su cento diminuiscono, non smettono. Dopo il parto 1 donna su 4 fuma ancora, ricominciano. “Le mamme italiane tabagiste sono generalmente consapevoli dei danni causati dal fumo alla salute loro, del feto e dei neonati, ma alcune fanno comunque fatica a smettere – spiega Silvia Novello, presidente di WALCE Onlus (Women Against Lung Cancer in Europe, associazione europea dedicata ai pazienti con tumore polmonare – Avendo la possibilità di chiedere supporto sia al ginecologo che ai servizi sanitari, e con una ottima motivazione come la tutela del bimbo in arrivo, il periodo della gravidanza è però un momento “propizio” per impegnarsi- Nasce così l’iniziativa «Speriamo che sia… l’ultima», campagna antifumo interamente rivolta alle donne in gravidanza e alle neo-mamme. Le partecipanti parteciperanno gratuitamente a un programma di cessazione dell’abitudine tabagica e riceveranno in regalo un orsetto di peluche (Ector the Protector Bear) che tossisce se esposto a fumo di sigaretta”.
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Adolescenti: 12 per cento tabagista
E’ un dato che sconvolge: il 12 per cento degli adolescenti è tabagista, cioè fuma abitualmente. E non basta. Un bimbo su 5 cresce in una casa in cui gli adulti fumano regolarmente. E’ per questa ragione che varie società scientifiche (Fimp, Simri e Aipo) si sono ‘alleate’ per migliorare la preparazione dei medici che devono convincere giovani e genitori a smettere per sempre con le sigarette. Si andrà dal pediatra per smetterla con ‘le bionde’. (altro…)
Genitori fumatori: 1 bimbo su 5 li ha
I genitori fumatori che spippettano in casa senza pietà non sono affatto in calo: 1 bimbo su 5 li ha e cresce con loro, respirando il fumo passivo.
Ormai lo sanno anche le pietre che fumare fa male. Lo so anche io, che mi sono data alla ‘bionda’ elettronica. Ora mi direte: “Fa male anche quella”. Forse. Ma almeno non faccio più respirare aria malsana alla piccola. (altro…)
Smettere di fumare in gravidanza
Come smettere di fumare in gravidanza? Posso dirvi che per me è stato facile: ho avuto la nausea e, ironia della sorte, non sopportavo le cose che amavo di più (non giudicatemi male): caffè e sigarette. Così smettere è stato facilissimo. Il fumo come pure la caffeina mi davano letteralmente il voltastomaco.
Accendersi le bionde in gravidanza fa male perché, oltre a mettere a rischio la salute della mamma, mette a rischio quella presente e futura del bebè. Smettere di fumare è quindi fondamentale.
Sono molti i danni in relazione con il fumo per chi è incinta: (altro…)
Fumo: adolescenti con vizio in aumento
Il fumo continua a mietere vittime, nonostante questo i dati che arrivano sono allarmanti: gli adolescenti con il vizio delle bionde sono in aumento in Italia.
L’Airc (Associazione Italiana ricerca sul cancro) ha ricordato ieri, Giornata mondiale senza tabacco 2016, che nel nostro Paese ogni anno si registrano 41mila casi di tumore al polmone e 32mila decessi. Il tumore al polmone è la prima causa di morte per cancro in Italia. Per l’Istat, nel nostro Paese gli uomini che fumano di più sono i giovani adulti di età compresa tra i 25 e i 34 anni con una percentuale del 26,4%; per le donne la fascia con maggiori fumatrici è quella giovane, dai 20 ai 24 anni con una percentuale del 20,5%. Allarmanti sono i dati degli adolescenti con vizio fumo: sono in aumento. (altro…)
Campagna anti sigaretta under 14
Purtroppo in Italia fumano ancora moltissime persone. Non solo, l’età in cui si accendono le prime sigarette è sempre più bassa. Il 72,7% dei tabagisti ha bruciato la prima bionda tra i 15 e i 20 anni e il 12,9% (17% uomini e 6,7% donne) prima dei 15. E’ per questa ragione che da gennaio 2016 arriverà la prima campagna anti sigaretta per gli under 14.
La prima campagna anti sigaretta per gli under 14 vuole, come spiegato dal presidente nazionale Aiom Carmine Pinto, responsabilizzare proprio i più giovani su pericolosità e conseguenze dell’accendersi una sigaretta. (altro…)
Fumo: come smettere in gravidanza
Il fumo fa male, quando si è incinta è assolutamente vietato, non solo perché danneggia la salute della futura mamma, ma perché mette in pericolo quella del bebè.
Tanti i danni in relazione con il fumo della madre durante i mesi dell’attesa: scarso peso alla nascita, fino a 500 grammi in meno, del nascituro; aumento del rischio di parto prematuro; aumento del rischio per il feto di contrarre infezioni neonatali (in particolare, infezioni alle vie respiratorie e cutanee); aumento dei problemi respiratori dopo i 18 mesi; aumento del rischio di tumori infantili nei primi 10 anni di vita.
A fare male non è solo il fumo diretto, anche il fumo passivo è dannoso: passando attraverso la placenta, riduce l’apporto di ossigeno alle cellule e ai tessuti con un’azione fortemente vasocostrittrice dannosa per il benessere del nascituro.
In molte, una volta incinta, si chiedono: come smettere in gravidanza?
Esistono varie tecniche per smettere con il fumo in gravidanza. Anche perché, vi assicuro, non è facile capire come smettere in gravidanza. Solo il 70 per cento delle donne in dolce attesa la fa finita con le bionde, il rimanente 30 per cento riduce solamente nei mesi di gestazione.
Bisogna allora capire come smettere col fumo in gravidanza. (altro…)
Fumare in gravidanza danneggia il bambino
E’ solo un’ulteriore conferma di quanto il fumo faccia male ai bambini, soprattutto se si fuma con il pancione, ma anche dopo… E lo dice una fumatrice, ahimè, che non se la sente di smettere (non fatemi venire ancora più sensi di colpa di quanti già non ne abbia!). Anche se in gravidanza di sigarette non ne ho toccata una, almeno questo.
Uno studio fatto da ricercatori olandesi pubblicato sulla rivista Pediatrics è riuscito a dimostrare quanto il fumo dei genitori provochi problemi vascolari ai figli.
La ricenca cinque anni fa ha preso in esame 259 bimbi dall’età di 4 settimane, ha raccolto informazioni sulle abitudini di mamma e papà e sulla salute dei cardiovascolare dei piccoli fino all’età di 5 anni. (altro…)