Coronavirus pericoloso in gravidanza?

L’allarme Coronavirus preoccupa. Il covid-19 è pericoloso in gravidanza? La domanda è legittima e più che attuale in questi giorni.
Il Coronavirus è particolarmente pericoloso in gravidanza? “Conoscendo da poco tempo questa malattia abbiamo pochissimi dati”, scrive la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri in una nota.
Il Coronavirus pericoloso in gravidanza? Questo ci dicono gli esperti: (altro…)
Gravidanza: smog aumenta rischio diabete per bebè

Lo smog aumenta il rischio diabete per il bebè in gravidanza perché causerebbe una salita vertiginosa del livello di zuccheri nel sangue già durante l’infanzia. La ricerca è stata condotta dalla famosa scuola di epidemiologia Harvard T. H. Chan School of Public Health di Boston. Come si legge sulla rivista Jama Network Open, che ha pubblicato il lavoro, l’analisi condotta su oltre 300 bambini di Città del Messico, con valori di smog al di sopra del limite, ha portato gli autori a queste conclusioni: le polveri sottili possono rappresentare un fattore di rischio per i bimbi. (altro…)
Stress in gravidanza: sarà femmina

Se sei vittima dello stress in gravidanza il tuo bebè sarà femmina. Così svela uno studio pubblicato sulla rivista PNAS, the Proceedings of the National Academy of Sciences, e condotto presso la Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons. Gli esperti hanno coinvolto 187 gestanti e misurato in modo ‘oggettivo’ il livello di stress di ciascuna, sia fisico sia mentale, utilizzando 24 indicatori diversi. Dalla ricerca è emerso che lo stress psicofisico in gravidanza può influenzare sia il sesso del nascituro sia il rischio di parto pretermine. E, pensate un po’, c’è una buona probabilità che il bebè che verrà al mondo sarà femmina.
Ragazzi: stimolanti cerebrali per prepararsi alla maturità

Mi rendo conto di pretendere molto da mia figlia, ma sapere che un ragazzo su cinque in Europa tra i ragazzi più grandicelli usa stimolanti cerebrali per prepararsi alla maturità un po’ mi fa paura. E quanto emerge dalla prima inchiesta riportata nel libro “Cervello senza limiti” della giornalista Johann Rossi Mason.
Nelle università americane dal 7 al 25% degli studenti percorre i corridoi con un portatile in mano e un blister di compresse nell’altra. Dai laboratori di ricerca e dal mondo accademico si diffonde la cultura del potenziamento cognitivo. In Europa siamo intorno al 20-30% mentre per l’Italia ancora non ci sono dati precisi. Certo è che le farmacie sono assediate da genitori che chiedono integratori per l’affaticamento cerebrale: dal fosforo al magnesio a cui vengono aggiunti antiossidanti e molecole. Per la maggior parte invece vige il ‘fai da te’: gli studenti fumano di più, fanno nottata sui libri con dosi extra di caffè, cercano energie extra nelle bevande energizzanti. Il rischio per i ragazzi è di arrivare davanti agli esaminatori sfiniti e meno lucidi. (altro…)
Quando dire addio al passeggino

SMA: diagnosi precoce

La SMA, Atrofia muscolare spinale, colpisce circa 1 neonato ogni 6mila: è la più comune causa genetica di morte di morte infantile. Ora nel Lazio e Toscana sarà possibile fare uno screening per la diagnosi precoce.
Per la prima volta in Italia sarà possibile diagnosticare la SMA in fase pre-sintomatica mediante la ricerca del difetto genetico. La diagnosi precoce darà la possibilità di avviare subito il trattamento specifico dei bambini così da garantirgli uno sviluppo motorio simile a quello dei coetanei non affetti dalla grave e rara patologia neuromuscolare. (altro…)
Bambini: non più di 2 ore davanti uno schermo

I bambini non devono stare più di 2 ore davanti a uno schermo. Lo dice uno studio canadese pubblicato su Pos One. Se lo fanno, hanno maggiori probabilità di sviluppare disturbi del comportamento. Aumenterebbe anche la disattenzione e peggiorerebbe pure la loro condotta. (altro…)
Parto: epidurale non mette a rischio allattamento seno

Chi vuole l’epidurale se il dolore del parto diventa troppo forte non mette a rischio l’allattamento al seno. Pare invece che quando l’analgesia è programmata a priori, lo si faccia. E’ quanto emerge da una ricerca fatta da un’équipe medica nel dipartimento materno infantile dell’ospedale Beauregard e successivamente pubblicata sulla rivista scientifica British medical journal Open.
“Con i risultati ottenuti – dice Luca Montagnani, a capo di Anestesia e rianimazione – si distrugge un dogma del passato che vedeva la scelta delle mamme di attenuare il dolore in corso di travaglio come un ostacolo successivo all’avvio dell’allattamento”. (altro…)