Trekking bambini

Il trekking è adatto ai bambini? Fa bene? Quali precauzioni prendere se li si porta in montagna a fare lunghe camminate con noi? In vista delle vacanze estive, per chi sceglie l’alta quota, ecco alcune indicazioni basilari su uno sport che regala pure tantissimo benessere.

“Camminare in montagna stimola certamente i bambini anche sotto l’aspetto emotivo. Il contatto con l’ambiente naturale li porta infatti a vivere emozioni autentiche e a comprendere le proprie capacità”, spiega Letizia Rossi, presidente della Commissione Centrale Alpinismo Giovanile del Cai (Club Alpino Italiano), a La Gazzetta dello Sport. Secondo l’esperta il trekking è perfetto per i bambini: stimola i loro sensi, olfatto e tatto, gli fa respirare aria pulita. E aumenta la loro autostima: completare un percorso è una ‘cosa da grandi’, infatti. Allena anche cuore e polmoni.
Il trekking va benissimo per i bambini a patto che si osservino alcune raccomandazioni. “Quando si va in montagna con i bambini, ma non solo, è importante salire di quota gradualmente, in modo che il fisico si abitui pian piano all’altitudine. Quindi, è preferibile salire a piedi, evitando di utilizzare impianti che portano in quota troppo velocemente”, avverte la Rossi.
Ricordare di scegliere l’abbigliamento adatto, a seconda del clima, troppo caldo o fresco o pioggia. Ricordare di spalmare la crema solare ai piccoli. Far indossare loro un cappellino e un paio di occhiali da sole. “E’ necessario calzare scarponcini da trekking, con la suola a carrarmato. Sono da preferire i modelli alti, che proteggono le caviglie dalle distorsioni”, sottolinea sempre la Rossi. Tenere a mente anche di portare acqua a sufficienza e frutta secca, portentosa nei cali di stanchezza.